giovedì 12 settembre 2024

Federico Faggin - Oltre l'Invisibile

 Il prof. Federico Faggin, fisico, imprenditore, inventore del microprocessore, del touch screen e del touch  pad, autore dei libri “Silicio”, “Irriducibile” e “Oltre l’invisibile”, è intervenuto in varie Università, Scuole Superiori e Scuole di Medicina  per esporre la sintesi   delle  sue trentennali  ricerche sulla Coscienza.

Sul web numerosi  i video relativi ai  suoi interventi.

 Da “Oltre l’Invisibile” . pag. 260 - 261  “Scienza, spiritualità e religioni”

“I moderni scienziati riscoprono solo antiche verità. Religione e scienza, nell’antichità, erano collegate più strettamente di due gemelli.   Con attributi reciprocamente convertibili, la scienza era spirituale e la religione era scientifica. L’intuizione spirituale era pronta a supplire i limiti dei sensi fisici. Una volta separate, la scienza esatta rifiuta l’aiuto della voce interiore, mentre la religione diviene una semplice teologia dogmatica; e ognuna è solo un cadavere senz’anima” H.P. BLAVATSKY, Iside svelata

Nel mondo d’oggi, la scienza si occupa della realtà esteriore e la spiritualità della realtà interiore. I loro scopi e le loro visioni sono talmente differenti che c’è un abisso a dividerle. Infatti, la maggior parte dei fisici considera la realtà interiore un epifenomeno, cioè un’illusione, e quindi non la ritiene nemmeno un problema degno di studio.

La spiritualità si basa su esperienze unitive che cambiano radicalmente il senso della propria vita, la relazione tra sé e l’universo e la concezione della realtà fisica. L’esperienza di unione tra il mondo esteriore e quello interiore crea un forte bisogno di comprendere la natura della realtà più profonda, che si rivela in un vissuto straordinario.

Le religioni sono dottrine e pratiche di vita basate su filosofie e dogmi che hanno una forte connessione con la spiritualità, perché spesso fondate da persone ispirate da profonde esperienze spirituali. Le religioni si occupano del bisogno spirituale delle persone mediante dogmi e riti, che raramente conducono a quelle esperienze trasformative che ne sono all’origine. Esse hanno poco in comune con la scienza, e la mancanza di una base esperienziale ne rende pressoché impossibile l’unione.

Albert Einstein ha detto che “la scienza senza la religione è zoppa. La religione senza la scienza è cieca”. Ma in realtà egli credeva nel determinismo in cui non c’è posto né per il libero arbitrio né per la coscienza. E quindi la sua affermazione ha più valore poetico che scientifico.

I padri della fisica quantistica, Plank, Schrodinger, Heisenberg, Pauli, von Neumann e altri avevano intuito   invece che la coscienza era un aspetto fondamentale   della realtà, connesso con la natura dell’osservatore.          Purtroppo, non essendo mai riusciti a trovare la connessione precisa tra la coscienza e la fisica quantistica, questa intuizione è rimasta sterile.

L’introduzione dell’IA nella quotidianità della nostra vita, e il recente aumento di esperienze di risveglio, hanno fatto sì che molti siano diventati consapevoli del bisogno di integrare scienza, spiritualità e religioni in una visione coerente e inclusiva che vada oltre il materialismo e lo scientismo.  

L’unione di cui parlo riguarda l’interiorità con l’esteriorità, il soggettivo con l’oggettivo, il semantico con il simbolico, l’intuitivo con il razionale, l’emotivo con l’intellettuale, l’introverso con l’estroverso, il determinismo con l’indeterminismo   e l’astratto con il concreto.

Credo che solo una visione unitaria potrà illuminare e guidare il cammino dell’umanità   “verso una nuova aurora” (Giordano Bruno). Cammino che sarà particolarmente arduo in questo secolo dominato dal consumismo materialista e da uno scientismo militante. “

Un caro saluto.   Paola Botta Beltramo