martedì 30 aprile 2019

Ustica: il segreto inconfessabile (prima parte)

Teoria Gender: esiste? Elisabetta Frezza

Metti uno SPICCHIO D'AGLIO in bocca per 30 minuti; VEDRAI che risultati

SOLUZIONI SOVRUMANE IN TERRA INDIANA

RINASCIMENTO MEDITERRANEO - Tiziana Alterio

DENUNCIA ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI CONTRO INCOSTITUZION...

RIPARTIAMO DA DOVE ERAVAMO RIMASTI DI G. VITALI

Stadio - Canzoni alla radio

lunedì 29 aprile 2019

TANTE COSE Mediocrazia, Rampini, Storia della Chimica, Heisenberg, Sci...

Luciano Proietti il pediatra vegetariano spiega gli interessi del siste...

Have They Really Found The Giza Plateau Pyramids Construction Workers' V...

Il Club di Roma e le Georgia´s Guidestones

PROROGA del SALDO E STRALCIO e ROTTAMAZIONE delle CARTELLE? (al 31 maggi...

Il Tavistock Institute

2) SUI VACCINI DI G VITALI

VITA, MORTE E MIRACOLI DELLA CHIESA CATTOLICA

giovedì 25 aprile 2019

noi scegliamo, noi vogliamo, noi possiamo

Care amiche, cari amici e conoscenti,
vi segnaliamo il sito www.noisiamoguariti.com  nato con l'intento di raccogliere guarigioni dalle più svariate malattie, anche contro ogni previsione. La presente mail viene spedita a molte decine di persone, essendo impossibile scrivere personalmente a ognuna/o di voi.
Spero  che vorrete contribuire ad uscire dall'incubo collettivo di "malattie" gravi o inguaribili. 
Spero che vorrete contribuire anche a diffondere questa iniziativa, a segnalare guarigioni e portatrici/ori sani, categoria importantissima di persone.  Nel sito ci sono oltre quaranta nomi di medici a sostegno; non c'è alcuno scopo di lucro per nessuno, nè alcun intento polemico o rivendicativo.
E' un messaggio di fiducia, di salute, di vita.
Un cordiale saluto a tutti
Sergio Signori

Filosofi uccisi e maestre torturate: il 25 aprile come culturicidio

Filosofi uccisi e maestre torturate: il 25 aprile come culturicidio

MIGRANTI O INVASORI? PAPA FRANCESCO CONTRO SALVINI - Matteo D'Amico

Brigata Sassari Cimitero Monte Zebio video

IL CIMITERO DI QUILIANO DOVE AVVENIVANO LE FUCILAZIONI DEI PRESUNTI FASC...

La decimazione

Battaglia di El Alamein: soldati italiani attaccano il nemico (1942)

Paolo Caccia Dominioni - Lettera da El Alamein

Il trasporto a Roma delle spoglie di Anita Garibaldi

TRA LE ALTRE COSE VA DETTO CHE.......!!

Mother earth fund e earth dollar

Baalbek Live

Baalbek Quarry Part 2

Nicola Donti | Giovani, Responsabilità e Sguardo Positivo - Torino 9-10...

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Ospedali, medici e formazione: un racconto toccante.

Francia: il governo usa per la prima volta marcatori chimici e nanoparticelle sui manifestanti

Francia: il governo usa per la prima volta marcatori chimici e nanoparticelle sui manifestanti

A SRI LANKA IL MOSSAD HA BOTTEGA APERTA

A SRI LANKA IL MOSSAD HA BOTTEGA APERTA

Nietzsche commentato da Nicola Donti e M. Scardovelli

mercoledì 24 aprile 2019

UN EREMITA CHE RIPUDIA IL SISTEMA

Natale di Roma, la partenza del corteo al Circo Massimo

Anamnesi spirituale

Anamnesi spirituale

PARTE 005 Nicola Donti | Giovani, Responsabilità e Sguardo Positivo

Noahide law e rimpiazzo dell´ONU

ESCATOGENESI DELL'UOMO NEOLIBERISTA di Giuseppe Turrisi

ESCATOGENESI 
DELL'UOMO NEOLIBERISTA
 di Giuseppe Turrisi

Filosofia ed umorismo come medicine per l'anima

Mauro Biglino - Hanno Tutti Una Valigetta In Mano

IL DIGIUNO RIGENERA IL SISTEMA IMMUNITARIO

Roma docet ascensione al Monte Sacro 21 aprile 2019 Giorgio Vitali

PERCHÉ SEI POVERO - Guido Grossi

perseguitati perchè

perseguitati perchè

La Matrix Europea come nessuno ve l'ha mai spiegata prima.

martedì 23 aprile 2019

Maria Maddalena Santa o peccatrice ? Storia o leggenda ?

Maria Maddalena
Santa o peccatrice ? 
Storia o leggenda ?

La vera Maria Maddalena

Care compagne e cari compagni di pensiero,

Nell’augurarvi dei giorni sereni e in buona compagnia per riempire le vacanze pasquali, mi permetto di allegarvi un mio PowerPoint riguardante la ricerca fatta con Università di Roma1, ENEA Casaccia e CREA per la bonifica dei terreni e delle acque della valle del fiume Sacco. Abbiamo piantumato il vetiver a Colleferro e la ricerca è stata poi presentata a un convegno Internazionale, mentre il PowerPoint allegato è stato da me presentato assieme alla relazione al VI Convegno Mondiale sulla Vetiver Tecnologia, che si è tenuto nella città di Danang (Vietnam). Naturalmente è disponibile la mia relazione e il relativo piano di bonifica e occupazionale, che in realtà non riguarda solo la valle del fiume Sacco, in quanto è replicabile in e per tutti i suoli e le acque inquinate e ovviamente anche la “terra dei fuochi”.
Sarebbe importante che questi auguri, questo dono pasquale, arrivassero anche al Ministro Costa al quale è giustamente tanto cara la salvezza della “Terra dei Fuochi”.
Col vetiver, come sapete, si risolve anche il problema dell’inquinamento dell’aria di cui la piccola Greta Thumberg si sta occupando, ricevendo applausi dai politici che lei rimprovera (sic!).

Una pianta di vetiver utilizza 3 kg di CO2 l’anno e solo le piante possono riportare l’anidride carbonica ai valori che consentono il giusto andamento dei cicli vitali della terra.
Nell’ultimo convegno “L’urlo di GEA” tutti i relatori che mi hanno preceduto, hanno esposto i disastri creati dall’umanità con dovizia di dati, relazioni di alta qualità, un vero e proprio corso in piena immersione sui problemi dei nostri tempi. Le relazioni per alcuni convenuti erano l’accesso a un mondo poco noto, per altri un’affermazione, un approfondimento o la quantificazione di un mondo conosciuto, mancava però la visione di una cura, non si intravedeva una via di scampo.

Laura Scalabrini aveva aperto i lavori con la sua forte aria battagliera e senso della realtà, poi con la sua lucidità organizzativa ha spostato il mio intervento, che era previsto per secondo ed altri interventi probabilmente perché proponevano soluzioni per alcuni dei fatti esposti. Di fatto il mio intervento arrivò nel momento giusto: si passava dai problemi alle soluzioni. Infatti, dopo di me, si parlò di biologico, ci fu un intervento in cui ci fu uno scambio quasi un gioco con il pubblico, insomma è come avere la cattiva notizia dal medico di fiducia, che il parente è gravemente ammalato, ma anche la buona che ci sono i mezzi per guarirlo.

Così ho rassicurato i presenti, ricordando loro l’importanza di quanto esposto nelle relazioni di quanti mi avevano preceduto, che contenevano informazioni sulla situazione critica del nostro pianeta e di quanti lo popolano, basate su fonti certe ed esposte da esperti nelle varie discipline ambientali, con lo scopo non di scoraggiare e far perdere la speranza, ma per prendere coscienza di queste criticità e magari trovare soluzioni che già possono essere realizzate e che accendono la speranza per un futuro migliore.

Essere informati e informare è già un primo passo per la soluzione dei problemi e la condizione per distinguere quanto è nelle nostre possibilità e quanto non lo è.  Grazie alla nostra conoscenza delle soluzioni, possiamo influire su chi governa per attuarle.  Attuarle però secondo un piano strategico che ne assicuri la sostenibilità. Così ho aperto una parentesi per parlare di una esperienza di governo che può fare ognuno di noi. Ho descritto ognuno di noi come il capitano della popolazione di miliardi di microrganismi che popolano il nostro intestino e quanto sia importante la capacità di saperli governare, perché questa capacità determina la nostra salute e i nostri umori. Noi possiamo nutrire queste popolazioni con alimenti prebiotici, alimenti probiotici, o ucciderle con gli antibiotici. Noto ciò, possiamo fare un piano strategico per raggiungere il benessere individuale alimentandoci con biomassa prebiotica (carote, carciofi, asparagi, cicoria, ecc.) che è quella di cui si alimentano solo i microrganismi “buoni” e che non piace a quelli “cattivi”, facendo in tal modo, aumentare la popolazione di quelli buoni, che essendo più numerosi ridurranno proporzionalmente le attività di quelli cattivi riconducendole a quelle necessarie per il giusto equilibrio e la comunicazione col “diverso”, evitando così, le armi di distruzione di massa che sono gli antibiotici. Questa introduzione ci anticipa i paralleli, come la metafora dell’ambiente che ci circonda. Noi italiani siamo individualisti. Propongo di limitare il nostro individualismo al nostro intestino, per il nostro benessere individuale e per essere forti, equilibrati e pronti per il lavoro di gruppo che ci porta alla soluzione dei problemi collettivi. 

Uniti possiamo fare moltissimo, come hanno detto altri prima di me, determinare l’andamento del mercato, possiamo capire l’importanza di superare le “differenze”, possiamo ricordarci che siamo nati per essere felici e cercare soluzioni per e verso questi obiettivi. Dopo con l’orgoglio di ogni buon padre ho cominciato a parlare del vetiver, e delle soluzioni che ci offre assieme alle piante in generale, che sono i prebiotici per il nostro pianeta. Così guardando chi mi ascoltava, ho avuto l’impressione di aver tirato su il morale dei presenti che poco prima sembravano sempre più sprofondati nelle sedie, mentre vedevo rientrare quanti avevano cercato rifugio sul pianerottolo antistante la sala.
Mi taccio per non essere tedioso.

Che le campane che suonano per la Santa Pasqua portino tanta serenità alle opposizioni che con tanto livore criticano il Governo del Cambiamento e tanta gioia a quanti di noi apprezzano l’operato dei nostri rappresentanti ed hanno chiare le difficoltà presenti per governare questo Paese fondato sui privilegi, lo scambio di favori e l’uso della Magistratura per eliminare l’avversario.
Felice Pasqua a tutti quanti ce la rendono felice, ma anche a chi si ostina a farsi del male, convinto di farlo agli altri.
Un abbraccio scampanato,
Benito Castorina
l link da cui scaricare un librone-dossier in inglese sulla "Mont Pelerin Society":https://slowrotation.memoryoftheworld.org/Philip%20Mirowski/The%20Road%20From%20Mont%20Pelerin_%20The%20Ma%20(34376)/The%20Road%20From%20Mont%20Pelerin_%20The%20-%20Philip%20Mirowski.pdf

La Rivoluzione comincia dal Principio

La banca chiede ed ottiene decreto ingiuntivo ma non prova il (contestato) credito con gli estratti conto completi. Ritenuta insufficiente la documentazione prodotta, il giudice revoca il decreto.

La banca chiede ed ottiene decreto ingiuntivo ma non prova il (contestato) credito con gli estratti conto completi. Ritenuta insufficiente la documentazione prodotta, il giudice revoca il decreto.

Chiara Frugoni: san Francesco e l'invenzione del presepe

L'invasione africana è alle porte.

giovedì 18 aprile 2019

THE WAR | Near Execution | PBS

ASSANGE ??? VIVA BETTINO CRAXI... - PAOLO BARNARD

"900 SEGRETO" (COMPLETO 1-2-3) di Gianpaolo Pucciarelli

Soviet Execution

Saint Just contro gli opportunisti Scienza e coscienza Problemi esiste...

FDM 2015 - Chiara Frugoni, ''Il mio Medioevo''

SU PARIGI SERVE UN ESORCISMO – contro il demone del fuoco

SU PARIGI SERVE UN ESORCISMO – contro il demone del fuoco

MA CHE VUOL DIRE NEOLIBERISMO?

Chiede un'ecografia a 102 anni: "Non c'è posto, torni l'anno prossimo"

I PET GOAT II (minuto 5.57 profezia avverata)

Sugli abusi sessuali nella Chiesa cattolica

Ratzinger, il Papa rivoluzionario-conservatore

Apertura agli altri Intelligenza umana Umanesimo

Apertura agli altri Intelligenza umana Umanesimo

mercoledì 17 aprile 2019

Gantz e Netanyahu, "pari" sono..

Parto dalla esaltazione pre e post elettorale, fatta dai nostri media, della figura del generale israeliano Gantz e dalla (dei media) amarezza che ha accompagnato la riconferma al governo dell' inquisito (corruzione) Nethanyau..
 A me di chi governi israele non frega più di tanto : sionisti erano i padri fondatori, tali erano, sono e saranno i figli al governo di questo stato. 
La prova provata è quella che, fin dal 1948 ad oggi, hanno sempre agito in violazione di qualunque deliberato delle Nazioni Unite con lo scudo fornito loro dai "fratelli" al potere (economico e politico) negli Stati Uniti d' America...
Cosa abbiano combinato (a fronte pure di tentativi malriusciti di alcune nazioni arabe), grazie allo strapotere militare fornito e garantito dagli Usa, lo sappiamo tutti : invasione ed occupazione di Territori non assegnati allo stato ebraico, continue aggressioni a stati esteri con blitz e bombardamenti, assassinio di oppositori e loro famiglie da parte dei servizi segreti (con rapimenti opzionali) ed altre prodezze giudicate "quisquiglie" dagli stati occidentali (Italia in testa)..centinaia di atomiche comprese e possedute nel totale silenzio della Aiea e dell' Onu !! 
Ed infatti, lo ammettono gli stessi "giornalisti", l' unico argomento "non trattato" da entrambi i contendenti è stato quello relativo "alla questione Palestinese"..vi può mai sorprendere ??
Come sempre scritto, detto e ripetuto fino alla nausea (non mia)..i Palestinesi NON rappresentano più un "problema" prioritario per Nethanyau, Gantz e governanti israeliani. 
Almeno, lo credono loro.. alla luce dei recenti riconoscimenti di Trump e servi vari (Salvini in testa) della "capitale" di israele e sul Golan, i sionisti viaggiano con il vento in poppa !! 
Pure Putin sembra d'accordo (non sul Golan e Siria)..
Ed allora anche io inizio a temere che, allo stato attuale delle cose, gli eredi di Sion possano alla lunga spuntarla.. 
Purtroppo, con le sole proteste ed il lancio di pietre, la sorte di #Gerusalemmeoccupata è segnata !! 
I "protettori" islamici della Città Santa e dei Palestinesi sono i migliori complici di israele, danno soldi per corrompere, non armi !! 
Proteste e lancio di pietre non salveranno neppure la Grande Moschea di AlAqsa perché Nethanyau la stringe sempre più d'assedio, e la vuole radere al suolo..
 Per questo Siria ed Iran, gli unici stati che resistono agli Usa ed al sionismo dilagante, sono sotto attacco per impedire loro una reazione armata al momento del compimento del crimine !!
Man mano i lettori potranno verificare, con i fatti, se oggi io sto scrivendo "cazzate"..

Grazie per l'attenzione
Vincenzo Mannello

Silvana De Mari - No, il monosillabo della libertà

CASO WAKEFIELD DOVE STA IL VERO INGANNO ? By LUOGOCOMUNE2.NET

Chiara Frugoni: «Quale Francesco?»

Iconografia sborionica di NANDO Coerenza di Lorsignori Cultura e Civiltà

IL SEGNO DEI TEMPI

Necromanteion the unknown ancient polygonal masonry in Greece

Nando Mascioli - All'ombra della bandiera

la vignetta di Nando Mascioli per accademia della libertà

Scheda di valutazione del rischio incendi edifici di pregio cosa abbiamo imparato NOTRE DAME

Scheda di valutazione del rischio incendi edifici di pregio cosa abbiamo imparato NOTRE DAME

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate
e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci.
(Mt.23,15)





Guai a voi, dottori della legge,
che avete tolto la chiave della scienza.
Voi non siete entrati e, a quelli che volevano entrare, l’avete impedito.
(Lc. 11,52)

CON NOTRE DAME BRUCIA L’EUROPA

Brucia, brucia e brucia ancora...mai, a memoria d’uomo, incendio si era visto così
forte e resistente alle umane tecnologie...Eppure si sussurra che, in quel di
Francia, come anche (almeno così dovrebbe essere...sic!) in San Pietro o al


Duomo meneghino, siano in funzione dei quasi-infallibili sistemi di sicurezza;
veri e propri micro-apparati con tanto di sensori collegati a centrali di pronto
intervento...Ma di pronto qui sembra non esservi proprio nulla, salvo che un
incendio bell’e scoppiato da ore ed ore ed inspiegabilmente indomabile. Media
che profetizzano a voce bassa la distruzione di uno dei più bei gioielli
architettonici del mondo, mentre qualcuno ci dice che questo già fu distrutto da
un precedente incendio un secolo e passa fa ed abilmente ricostruito, come se
questo fosse una consolazione tardiva a quello che, ora più che mai, sta
assurgendo a simbolo del falò di un Occidente e di un’Europa profondamente
malati. Malati della più insidiosa e schifosa forma di sifilide che una civiltà possa
conoscere: quella del buonismo. Malati di una religiosità che tale non è più,
oramai ridotta a puro e semplice fenomeno mass mediatico, infarcito di belle
parole, buone intenzioni e null’altro più, che non sia molle adeguamento ai ritmi
vitali di un imperante materialismo economicista. Eppure Notre Dame fu
edificata in quel tanto deprecato Evo Medio , da Maestri che intendevano
concretizzare con la squadra ed il compasso, quella primeva intuizione
dell’Infinito che forte, aleggiava in quegli animi. Se la Grecità aveva identificato
nella finitezza e nel limite, il segno distintivo della divina perfezione, sia
attraverso la rappresentazione antropomorfica del divino che attraverso, la
simmetria e l’armonia nell’architettura e nelle scienze, matematica e geometria
in primis, l’Evo Medio avrebbe invece, (sotto la spinta del Cristianesimo ma,
anche e soprattutto, delle istanze Gnostiche e Neoplatoniche, accompagnate
dalla veste razionale dell’aristotelismo) proiettato lo sguardo verso le
profondità di quel celeste “apeiron/infinito” che sovrastava l’uomo e verso cui le
guglie delle Cattedrali, si sarebbero dovute protendere. A tutto ciò
sovrintendeva una Ars Regia della costruzione, espressa e disciplinata in
formule, armonie e proporzioni che, direttamente, si richiamavano ad un
concetto sacrale della geometria e della matematica, tanto vicini a quel
Pitagorismo, le cui istanze continuavano ad aleggiare silenziose tra quegli
antichi Maestri. Eppure Notre Dame brucia....E che sia stato un fatto causale,
dovuto all’incompetenza, alla sciattoneria ed alla completa deficienza di
qualcuno, oppure che, sia dovuto ad un atto ostile voluto e programmato, poco o
nulla importa. Notre Dame brucia e con essa, qualcuno vorrebbe bruciare e
mandare in cenere le nostre radici di civiltà e cultura, intese come visione del
mondo, come sopravvivenza di popoli ed identità, in favore di una massa
anodina ed informe di alienati, votati al consumo ed all’autoconsumo si et si,
senza soluzione di continuità. Quella identità, frutto della sedimentazione di
popoli di razza bianca, indoeuropei e pre-indoeuropei, che ha avuto come prima
grande sintesi unitaria la civiltà Greco-Romana, successivamente sostituita dalla
sintesi tra lo spirito barbarico dei popoli Celti e Germanici con la civiltà latina,
passando attraverso il ritorno alla centralità dell’Uomo, vessillo della
Rinascenza, passando attraverso lo spirito magico che aleggiò nel Barocco, sino
alla nascita di una prepotente Modernità, divisa e lacerata tra Illuminismo,
Positivismo, Progressismo, Liberalismo e tra Irrazionalismo, Vitalismo,

Futurismo ed Avanguardia. Tutto questo melange di elementi contraddittori,
tutto questo sedimento in uno spazio geografico così esiguo, rispetto a quelli dei
vari Nuovi e Terzi Mondi, ci riporta, come per magia, all’immagine della battaglia
delle Termopili, quando il piccolo e silenzioso Occidente fermò e sbaragliò le
vocianti ed arroganti masse provenienti da Oriente, preservando un patrimonio
di identità e cultura, unico nel suo genere. Tutto questo siamo NOI, cerchiamo di
non dimenticarlo e, ora più che mai, di non farlo dimenticare a chi, in un modo o
nell’altro, crede di intimidirci, per sottometterci alle sue sporche ragioni.
UMBERTO BIANCHI

venerdì 12 aprile 2019

QUANDO LA MELATONINA LA DAVA DI BELLA ERA TRUFFA ORA CHE E' FARMACO DA M...

(Travaglio Vs Signoraggio)

La domanda a cui non vogliono rispondere..

SIGNORAGGIO UN' ENTITA' ASTRATTA !!!!!!! SOSTANZIALMENTE VACCATE

IL POETA DELLA SCIENZA - Vita del professore Luigi Di Bella

Il volume, minuziosamente documentato e ricco di indicazioni delle fonti, dipana la complessa figura del Prof. Luigi Di Bella esaminandola sotto il profilo scientifico, morale, intellettuale e umano. Difficile non giungere alla conclusione che sono state
proprio queste qualità e virtù a procurargli, per buona parte della vita, un’ostilità incessante che non di rado si è fatta autentica persecuzione. Il lettore rimane, oltre che indignato e amareggiato, anche stupefatto per la capacità dell’uomo di non farsi annichilire da un’opposizione tanto indiscriminata e violenta e di riuscire a compiere egualmente la sua opera.

Luigi Di Bella, siciliano, classe 1912, era nato in una famiglia numerosa e di assai disagiate condizioni economiche, non in grado quindi di sostenere le spese per fare studiare quel ragazzo, nonostante avesse precocemente dimostrato rare doti d’ingegno e di forza di volontà. Luigi sopportò sacrifici di ogni genere per soddisfare la sua sete di sapere e superare le ristrettezze della povertà, arrivando anche a studiare la sera in piedi, sotto la luce del lampione della strada, per sopperire alla penuria di petrolio per la lampada.
Fornisce ben presto le prove di un ingegno straordinario: avendo frequentato le scuole complementari che, non contemplando l’insegnamento del latino, non consentivano l’accesso al liceo scientifico, in due mesi apprende il latino, lasciando increduli i commissari durante la prova di idoneità prescritta. Per rendersi economicamente indipendente ed aiutare i fratelli, parteciperà anche ai concorsi nazionali riservati agli studenti poveri e meritevoli, vincendo tutti quelli che affronta.
Divenuto studente della facoltà di medicina a Messina, la sua abitudine di studiare oltre che sui libri di testo anche su ponderose ed ostiche monografie (oltre ovviamente alle sue rare capacità di assimilazione), gli procura un ”pubblico” di docenti universitari che corrono ad assistere ai suoi esami. Viene notato dal prof. Pietro Tullio, considerato il più autorevole fisiologo del tempo - due volte candidato al Nobel per la medicina nel 1930 e nel 1932 (1) - che gli propone di diventare allievo interno presso l’Istituto di Fisiologia. Attraverso il suo maestro, Luigi Di Bella si forma nell'ambito di quella scuola medica che il mondo ci invidiava, annoverando luminari come Augusto Murri e Pietro Albertoni, considerati i più grandi medici dei tempi moderni. Non potendo soffermarci troppo su queste due figure di medici e professori universitari, ci limitiamo a riferire che raggiungevano percentuali elevatissime di diagnosi esatte, 92% Murri e 98% Albertoni (2), in un’epoca nella quale gli esami ematochimici erano ben più rudimentali di quelli odierni, e non esistevano TAC e risonanze magnetiche. A quel tempo l’insegnamento e la ricerca nell'ambito della medicina non erano disgiunti dalla pratica clinica, l’eccessiva specializzazione non aveva ancora contaminato ogni settore, e la fisiologia era ancora considerata la materia cardine di tutto il sapere medico, non essendo altrimenti possibile comprendere ed applicare razionalmente tutte le altre. Questo consentiva il raggiungimento di livelli di eccellenza diagnostica attualmente inarrivabili.
Se pensiamo ai pazienti che oggi sono costretti a peregrinare tra specialisti e ospedali, spesso orfani di diagnosi – e quindi di efficace terapia – nonostante l’elefantiasi di esami di ogni genere, non si può rimanere che sconcertati. 
Luigi Di Bella è stato senza dubbio l’epigono di quella mentalità e cultura medico-scientifica che ha annoverato eccellenze quali Antonio Cardarelli, Pietro Lussana,

Giuseppe Moscati, oltre che i luminari prima citati. E’ a quest’ultimo, il medico santo di Napoli, che Luigi Di Bella più si avvicina, oltre che per mentalità clinica, per umanità e condotta di vita cristiana.
Il primo lavoro scientifico che riporta il nome di Luigi Di Bella (oltre ovviamente a quello del maestro) risale all’inizio del 1932, quando è ancora diciannovenne e studente del secondo anno di università. Lo stesso Tullio, qualche anno dopo, dichiarerà in un attestato di essersi limitato a curarne la bibliografia. Nel luglio 1936 si laurea in medicina con 110 e lode, dopo aver sostenuto 12 esami in più rispetto a quelli regolamentari.
Subito dopo la laurea riceve una proposta di assunzione da parte di Guglielmo Marconi – allora presidente del CNR – perché continui le ricerche in campo chimico che gli erano valse l’ultimo premio nazionale (è ancora disponibile il carteggio intercorso).
Luigi Di Bella declina l’invito, dichiarando che desidera continuare le sue ricerche nell'ambito della medicina. Riceverà dal grande fisico una borsa di studio.
Quando nel 1938 consegue le lauree in Farmacia ed in Chimica, già da due anni, dopo avere superato brillantemente il previsto concorso, è incaricato dell’insegnamento della Fisiologia e della Chimica Organica presso l’Università di Parma. Durante questo
periodo pubblica un libro di chimica organica.
Il 3 settembre 1939 sposa Francesca Costa, e prende servizio nel ruolo di aiuto incaricato presso l’Università di Modena, città nella quale si trasferisce con la famiglia.
Dall’unione nasceranno Giuseppe (maggio 1941) che intraprenderà anche lui la professione di medico, e Adolfo (dicembre 1947).
Il 3 settembre 1941, con il grado di Capitano Medico, viene inviato in Grecia, dove dirigerà due ospedali militari. Qui si sottopone ad ogni sacrificio pur di aiutare i malati, arrivando a donare loro il suo pasto da ufficiale ed a dormire in piedi, appoggiato ad una colonna, per poter accorrere più velocemente alle richieste d’aiuto. Raccontando anni dopo questi particolari, si limiterà a commentare: “Dopo un po’ ci si abitua”. Alla fine, le immani fatiche sostenute presenteranno il conto: la salute degrada sempre più e all’inizio del 1943 rientra in Italia per una breve licenza. Le condizioni però peggiorano ulteriormente e viene ricoverato all’ospedale militare di Bologna per epatite, anemia e malaria. Posto in “licenza speciale in attesa di trattamento di quiescenza”, si riprende gradualmente e riesce ad iniziare l’insegnamento per l’anno accademico 1943-44. A seguito dei bombardamenti alleati su Modena della prima metà del 1944, la famiglia Di Bella trova ospitalità in una casa colonica a Bastiglia, paese ad una dozzina di chilometri dalla città. Anche qui non sta con le mani in mano: visita gli abitanti dei dintorni che hanno bisogno e, nonostante i pericoli, si reca quotidianamente all’università in bicicletta.

Nell'immediato dopoguerra iniziano a delinearsi le prime ricerche che lo porteranno
anni dopo all'ideazione del suo metodo di cura per i tumori. In questo periodo si scatena una persecuzione durissima da parte dell’ambiente accademico, quantomeno nella facoltà di medicina, che non gli perdona limpidezza morale, superiorità d’intelletto e di cultura che lo caratterizzano. Gli studenti al contrario lo idolatrano, affollando le sue lezioni, a tal punto che durante l’occupazione studentesca del 1968 Luigi Di Bella sarà l’unico professore che gli studenti autorizzeranno ad entrare nell'università per svolgere le lezioni.
Inizia a diffondersi anche la sua fama di medico capace di fare diagnosi di un’esattezza inarrivabile, e di risolvere situazioni ritenute senza speranza dai medici più blasonati. Anche questo contribuirà ad alimentare quelle invidie e quella persecuzione che non gli daranno tregua fino all'ultimo dei suoi giorni. Dirà un giorno: “A questo mondo, è rigorosamente proibito fare del bene”. I malati, che per tutta la vita visiterà gratis arrivando a regalare loro le medicine, giungono sempre più numerosi, grazie al “meccanismo di passaparola”. Spesso sarà costretto a visitarli la sera – già sfinito da una intera giornata di lavoro – o la domenica presso la propria abitazione. Intervistato nel 1998 per la RAI da Don Giovanni D’Ercole, alla domanda “Ma lei non si fa pagare?” risponderà: “No, mi ripugna: uno viene qui perché ha bisogno, e io dovrei guadagnare sul bisogno di un altro?” (3)
Inflessibile con se stesso, fa dell’umiltà e dell’autocritica una regola di vita, chiedendosi sempre se ha davvero fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità ed il proprio dovere di medico e di uomo (3). Così come il denaro, anche il lusso gli ripugna: “La povertà e l’essenzialità sono più vicine alla realtà di tutto. Il lusso per me
è una sovrapposizione all’essenziale, e quindi il mezzo migliore per deviare dalla retta via......la rinuncia è la dote essenziale di un uomo per progredire e per realizzare.

Bisogna saper rinunciare a tutto quello che non è essenziale” (3). Quando, decenni dopo, durante una intervista gli verrà chiesto come ha fatto a trovare la cura per il cancro senza avere dietro un’università o un centro di ricerca iperfinanziato, risponderà: “In una maniera semplice: rinunciando a tutto quello che non è necessario per vivere. In questa maniera le spese le ho ridotte al minimo, e tutto quello che potevo risparmiare l’ho dedicato alla ricerca” (4).

I “baroni” dell’università di Modena lo relegano in un’angusta stanzetta dell’istituto di Fisiologia e gli impediscono, di fatto, di compiere ricerche, negandogli i fondi accademici a cui avrebbe diritto ad accedere. Lo scienziato sarà per questo costretto ad indebitarsi per costruirsi un suo laboratorio privato che, una volta portato a termine nel 1952, gli consentirà di proseguire la sua attività di ricercatore. Intensifica anche la partecipazione a congressi medici e scientifici in Italia e all'estero, mentre continua a pubblicare i risultati delle sue ricerche. Al termine della sua vita, si conteranno 215 pubblicazioni e un centinaio di comunicazioni in congressi.
Al rigore scientifico unisce sempre la sensibilità per il bello. Per lui queste due dimensioni sono inscindibili. Non c’è solo la bellezza delle arti figurative e della musica, che ama profondamente, ma anche l’infinita bellezza del Creato e degli intimi meccanismi che rendono possibile la vita. Ogni volta che, da ricercatore qual è, riesce a far luce su qualcuno di questi meccanismi, prova un profondo rapimento spirituale per la bellezza e la perfezione che vi intravede. In altre parole, è la meraviglia e lo stupore di chi giunge a scorgere quella particella di eternità che l’uomo incorpora in sé.
Soltanto un poeta della scienza può arrivare a dire: “Un medico può considerarsi tale solo se ama l’ammalato ed è affascinato dall’ignoto, se cerca di far luce sui misteri del Creato e di confrontarsi con questi”. E agli ammalati dona tutto se stesso, prendendo parte alle loro sofferenze: “Lei non immagina la sofferenza che mi viene ad ascoltare le sofferenze del prossimo, ad essere incapace di togliere queste sofferenze, almeno subito” (3). Quando visita, veste i panni di sacerdote in camice bianco. Molti pazienti avvertono istintivamente il bisogno di confidargli le loro pene interiori o i loro problemi familiari, e non pochi escono dalla visita letteralmente sconvolti nell’anima. 

Riportiamo per brevità solo un paio di esempi. Una signora, afflitta nel corpo e nello spirito, afferma: “E’ come se mi avessero messo una telecamera dentro al cuore e all’anima.
Ha letto in me cose che non sa e non capisce nessun altro, e addirittura mi ha spiegato cose di me stessa che non riuscivo a comprendere. Un’esperienza sconvolgente che non dimenticherò finché avrò vita”. Un’altra, arrivata in uno stato di prostrazione profonda, esce trasformata: “Mi ha ridato la voglia di vivere. Non me ne frega niente se mi salvo o se muoio tra un mese o una settimana....Avere conosciuto un uomo così vale la vita. Sono serena”.
Nel 1963 Maria Teresa Rossi, una sua studentessa, gli si avvicina al termine di una lezione per chiedergli un consiglio sulla grave malattia che la affligge, il lupus eritematosus, a causa del quale i medici le hanno prospettato al massimo due anni di vita. Lo scienziato la visita e le prescrive una terapia. La ragazza, da tutti chiamata Deda, ne ricava presto netti benefici e in pochi anni diventerà una valida collaboratrice nelle ricerche del professore, il quale arriverà ad amarla come una figlia. E i due anni di vita residua, grazie a Luigi Di Bella, diventeranno ventiquattro.
Dopo un complesso e faticoso iter sperimentale, il 6 dicembre 1973, invitato a tenere una conferenza presso la sede della Società Medico Chirurgica di Bologna dal Prof. Domenico Campanacci, il più illustre clinico italiano del dopoguerra, presenta il razionale e i primi risultati clinici della metodologia messa a punto per patologie
ematologiche (successivamente perfezionata ed estesa ai tumori solidi). Riceve l’appoggio e la considerazione, oltre che del Prof. Domenico Campanacci, dell’illustre ematologo Edoardo Storti, del fisiologo Giuseppe Moruzzi, e di Emilio Trabucchi, famoso farmacologo. Ma neanche costoro, dall'alto della loro autorevolezza, possono vincere il montante potere delle aziende farmaceutiche e l’ostilità di un’onco-ematologia che, invece di offrire collaborazione, si sente scavalcata e surclassata da quello scienziato che aveva osato dare concrete possibilità di salvezza a malati altrimenti condannati. Vale ricordare che nel 1973 si conoscevano solo 500 casi di leucemia in tutto il mondo sopravvissuti per più di 5 anni. Gli unici interessamenti genuini gli arrivano dall'estero: medici ed istituzioni ospedaliere di ogni parte del mondo lo contattano e si informano sui principi della sua cura. Il numero dei pazienti che accorrono da lui, grazie anche alle testimonianze dei malati curati e ad alcuni articoli pubblicati su diversi periodici, aumenta fino a livelli insostenibili. Anche perché 
non cura solo i tumori: la sua impostazione squisitamente fisiologica della medicina, unita ad un raro ingegno ed alla conoscenza profonda di tutte le branche della scienza medica, gli consentono di curare con successo diverse patologie, specialmente
neurologiche e neuromotorie.

Vale la pena soffermarsi brevemente sul valore delle ricerche che lo hanno condotto a formulare il suo Metodo di cura dei tumori. Già nel 1969 aveva relazionato (Alghero, congresso della Società Italiana di Biologia Sperimentale) sugli esperimenti con cui aveva dimostrato l’influenza del sistema nervoso centrale sulla crasi ematica (si trattava della stimolazione, nei ratti, di una determinata zona del cervello vicina alla ghiandola pineale, che portava a forti aumenti delle piastrine in circolo). Fino a quel momento nessuno aveva intuito che il sangue, e quindi le concentrazioni delle sue componenti, potessero essere influenzate e determinate a livello cerebrale. Già solo tale scoperta, che porterà lo scienziato ad introdurre la melatonina (prodotta principalmente dalla ghiandola pineale) come uno dei cardini della sua cura, avrebbe meritato, come osservarono alcuni studiosi, il premio Nobel per la Medicina.
L’estensione della cura ai tumori solidi risale alla metà degli anni ’70, quando nel suo Metodo introduce la somatostatina. E’ il primo al mondo a proporre l’uso di questa sostanza per le patologie tumorali. Ancora oggi il suo impiego terapeutico in oncologia è limitato ai soli tumori neuroendocrini, nonostante migliaia di pubblicazioni, tra le quali quelle di premi Nobel come V. Schally (5), che ne dimostrano l’efficacia in un’amplissima varietà di patologie neoplastiche.

Nel frattempo, già un anno dopo la presentazione della sua cura, era stato vittima, mentre era nell'istituto di Fisiologia, di un tentativo di avvelenamento da cui riuscì a salvarsi intuendo la causa dei gravi sintomi che avvertiva e prendendo le opportune contromisure. Poco tempo dopo subirà diversi inspiegabili incidenti per le strade di Modena, mentre era in sella alla sua inseparabile bicicletta. L’ultimo attentato avverrà nel 1996 mentre, ormai ottantaquattrenne, si reca in bici al suo laboratorio per visitare i malati: colpito alle spalle con un sacco di sabbia, finirà a terra e si risveglierà in ospedale con un trauma cranico, una commozione cerebrale e la compromissione dell’udito ad un orecchio. Nonostante ciò, appena riavutosi ha un’unica preoccupazione: chiede di essere dimesso, si fa accompagnare in laboratorio e, con ancora le bende macchiate di sangue, inizia a visitare i malati che lo attendevano all'ingresso.

Intervistato negli anni ’90 da un canale televisivo, lascia a bocca aperta la giornalista che gli chiedeva, viste le mille difficoltà attuali e quelle incontrate nella sua vita, quali fossero le sue gratificazioni: “Non ho bisogno di gratificazioni. Sono arrivato ad una semplice morale che a volte meraviglia anche i miei figli: ringrazio il Padreterno per la sofferenza che m’ha dato, perché attraverso la sofferenza ho imparato cos’è la vita” (6).
La famigerata sperimentazione del 1998 richiederebbe una trattazione troppo lunga. uello che è importante sottolineare è che non fu Luigi Di Bella a chiederla, ritenendo egli che l’ampia letteratura scientifica disponibile e la casistica raccolta avrebbero da tempo dovuto consentirne l’adozione. Il Ministero dalla Sanità preferì ignorare tali pubblicazioni, decidendo di organizzare una sperimentazione che, per i presupposti di partenza e poi per la sua conduzione, aveva l’esito già scritto. Basandosi esclusivamente su documenti ufficiali (Rapporti Istisan 98/17 e 98/24), si rileva infatti che condizione fondamentale per l’arruolamento fosse “essere non suscettibili, o non più suscettibili di trattamento”: in parole semplici, dovevano essere malati tanto gravi da far considerare inattuabile qualsiasi tentativo terapeutico (chirurgia, radioterapia, ormonoterapia, chemioterapia). La sopravvivenza stimata dagli sperimentatori andava da un minimo di 11 giorni (!) ad un massimo di 90. E’ un ben curioso criterio quello di ritenere efficace una terapia solo se riesce a replicare il miracolo di Lazzaro, salvando malati terminali e candidati all’assistenza domiciliare! Sempre sulla base della documentazione ufficiale si rileva un altro inquietante “mistero”: ad onta della reiterata affermazione che il Prof. Di Bella avesse accettato queste condizioni ostative, non esiste un documento ufficiale che attesti dove e quando lo scienziato avrebbe firmato i protocolli della sperimentazione; ed anzi risulta agli atti uno schema autografo e da lui firmato il 31 gennaio 1998, totalmente incompatibile con gli schemi terapeutici praticati.
L’esito così precostituito venne ulteriormente presidiato con numerose altre anomalie, costituenti obiettivamente e autonomamente cause di invalidazione (7): 3-4 farmaci previsti sui 10 del sopra richiamato schema autografo; interruzione del trattamento nell’86% dei casi; galenici somministrati dopo la data di scadenza o resi tossici dalla presenza di acetone (soluzione di retinoidi); somatostatina somministrata senza indispensabile impiego di siringa temporizzata, ecc. Ma, a parte quanto sopra, la demolizione della validità di questo studio fu fatta da uno scioccante Editoriale comparso su quella che dai più è ritenuta la più autorevole rivista scientifica del mondo (BRITISH MEDICAL JOURNAL - Marcus Mullner: "Di Bella’s therapy: the last word?" - BMJ, 1999, 318, 208). L’editoriale, dopo alcune severe critiche (mancanza di randomizzazione e di gruppo di controllo), conclude: “...è proprio il progetto scadente di questo studio a non essere etico.....Il progetto di questa sperimentazione è fallace..”.
Il vero miracolo (mai comunicato all’opinione pubblica) fu che, nonostante quanto osservato, il 48% dei pazienti risultava in vita al termine della sperimentazione (Rapporti Istisan: 167 pazienti in vita al 31 ottobre 1998 su 347 pazienti ‘valutabili’), nonostante che la prognosi di massimo 90 giorni (la prova iniziò nel marzo 1998 e si concluse il 31 ottobre dello stesso anno) facesse prevedere il decesso di tutti i 347 pazienti arruolati. Nel follow-up del giugno 1999 risultavano ancora in vita 88 arruolati (25%).
Malgrado le amarezze, le perfidie subìte e le delusioni, Luigi Di Bella continuerà la sua attività di medico fino al termine della sua vita, vincendo la stanchezza ed i crescenti problemi di salute. A chi tenta di farlo desistere almeno dalle visite ai malati che si presentano senza appuntamento, lui risponde con semplicità disarmante: “Se vengono qui, è perché hanno bisogno”. Per tutta l’esistenza ha combattuto la “buona battaglia” ed ai figli che, in uno dei momenti di maggiore ostilità e attacchi crescenti, gli avevano chiesto se non fosse il caso di ritirarsi cercando di badare alla sua salute, aveva risposto: “Non capite che io sono sempre stato un lottatore?” Lascerà questo mondo il 1° luglio 2003, a pochi giorni dal suo 91° compleanno. Qualche mese prima aveva scritto: “Sono degno? Lo diranno gli altri. L’animo mi dice tuttavia che non sono vissuto inutilmente, perché ho fatto del bene ed ho gioito per il bene fatto”.
Infine, qualche osservazione sul Metodo Di Bella: si tratta di una cura squisitamente fisiologica, impostata cioè sui princìpi della fisiologia, la disciplina che studia il funzionamento degli organismi viventi, dai fenomeni macroscopici fino ai più piccoli legami molecolari. Per dirla in breve, è la scienza che studia la vita e i meccanismi con cui essa si esprime. E’ una materia fondamentale e alla base di tutte le altre discipline mediche, e non a caso, nel degrado voluto e pianificato della medicina attuale che va di pari passo col degrado di tutta la civiltà, essa è stata ridotta e svilita nei programmi universitari a tal punto che lo studente arriva a laurearsi in medicina capendone poco o nulla. Il tumore, inoltre, è una malattia sistemica e multifattoriale, per cui non potrà mai essere guarita da un unico rimedio. Non a caso, il metodo Di Bella comprende un numero ben nutrito di diverse sostanze fisiologiche, farmaci e princìpi vitaminici, la cui composizione è stata studiata per avere azione sinergica e fattoriale, per cui l’effetto
di ognuno è impressionato e potenziato dall'assunzione di tutti gli altri. Per ciascuna di queste componenti sono comparsi negli anni un’infinità di studi sulle riviste scientifiche (attualmente ammontano a qualche decina di migliaia) che ne dimostrano l’efficacia antitumorale.
Un altro fatto significativo sono i circa 1000 casi documentati di efficacia del metodo Di Bella pubblicati su riviste scientifiche accreditate e peer review, rintracciabili agevolmente sul portale www.pubmed.gov . Tra le pubblicazioni più recenti, quelle sui pazienti con tumore alla prostata e alla mammella, molti dei quali hanno avuto remissione della malattia senza chirurgia, senza radioterapia e senza chemioterapia, ma unicamente con il Metodo Di Bella. Si tratta peraltro di casi documentati nella maniera più scrupolosa, con diagnosi e successivi accertamenti strumentali effettuati in strutture pubbliche o private. Per comprendere l'eccezionalità della pubblicazione, occorre evidenziare che in tutta la letteratura scientifica mondiale non esiste un solo caso pubblicato di tumore solido guarito con qualsivoglia strumento farmacologico o radiante. Considerando che circa 180.000 persone in Italia muoiono ogni anno a causa di patologie tumorali, quante vite si sarebbero potute salvare se la sperimentazione del 1998 fosse stata condotta in maniera corretta ?
Tanti altri aspetti del Metodo, della pseudo-sperimentazione e della vita dello scienziato, oltre ad una ricca documentazione fotografica, sono riportati nel volume “Il poeta della scienza” scritto da Adolfo Di Bella, che ha voluto affidare a questa biografia una testimonianza unica: quella di una vita trascorsa accanto ad un genio e benefattore dell’umanità.

Note:
(1) I dettagli delle candidature al Nobel del Prof. Pietro Tullio sono disponibili sul sito ufficiale del prestigioso premio:
https://www.nobelprize.org/nomination/archive/show_people.php?id=9395

(2) Dal libro Si può guarire? La mia vita. Il mio metodo. La mia verità (Luigi Di Bella e Bruno Vespa, ediz. Mondadori, 1998, pag.34)
(3) Intervista di Mons. Don Giovanni D’Ercole a Luigi Di Bella, trasmessa il 14 marzo 1998 su Raidue nel programma “Prossimo tuo”:
https://www.youtube.com/watch?v=IjexHtSSvlc
(4) Programma “Moby Dick” trasmesso il 6 novembre 1997 su Italia Uno e condotto da Michele Santoro: https://www.youtube.com/watch?v=T65W48zYxPo
(5) Si veda ad esempio, tra i tanti lavori di Schally: Barabutis N, Siejka A, Schally AV.
Effects of growth hormone releasing hormone and its agonistic and antagonistic analogs in cancer and non-cancerous cell lines. International Journal of Oncology 2010
May;36(5):1285-9. (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20372804)
(6) Intervista fatta a Luigi Di Bella nella primavera 1996:
https://www.youtube.com/watch?v=uQJDUmwkugg
(7) La sperimentazione del 1998 - motivi e prove della sua invalidità:
http://www.metododibella.org/la-sperimentazione-truffa-sul-metodo-di-bella.html .
Un’enorme mole di dati e documenti che demolisce completamente la sperimentazione ministeriale è raccolta nel volume Un po’ di verità sulla terapia Di Bella (Vincenzo Brancatisano, ediz. Travel Factory, 1999)


"recensione del libro biografico “Il poeta della scienza – Vita del professore Luigi Di Bella”, di Adolfo Di Bella (2012), integrata da alcune altre fonti riportate in fondo al testo".


LUCA IEZZI

giovedì 11 aprile 2019

LA RANA E LO SCORPIONE - L'EURO E L'ITALIA

Brani scelti: ESOPO, Favole, VI secolo a.C.
Uno scorpione doveva attraversare un fiume, ma non sapendo nuotare, chiese aiuto ad una rana che si trovava lì accanto. Così, con voce dolce e suadente, le disse: "Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull'altra sponda." La rana gli rispose "Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!"
"E per quale motivo dovrei farlo?" incalzò lo scorpione "Se ti pungessi, tu moriresti ed io, non sapendo nuotare, annegherei!" La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell'obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua. A metà tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione.
Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all'insano ospite il perché del folle gesto. "Perché sono uno scorpione…" rispose lui "È la mia natura!"  Nonostante lo scorpione sia consapevole che pungendo la rana annegherà anche lui, non riesce a trattenersi quando la "vocina" interna gli dice che lui è un animale che punge gli altri per sua stessa natura.

Non si nascondono più: vogliono la dittatura

condividetelo ovunque - CASO WAKEFIELD DOVE STA IL VERO INGANNO ? By LUOGOCOMUNE2.NET

martedì 9 aprile 2019

Bergoglio - Manuale per distruggere il cattolicesimo e confondere le menti.

PERCHÉ NON POSSIAMO NON DIRCI “CRISTIANI”

PERCHÉ 
NON 
POSSIAMO 
NON 
DIRCI 
“CRISTIANI”

CASO WAKEFIELD DOVE STA IL VERO INGANNO ? By LUOGOCOMUNE2.NET

COME RUBANO AI POVERI PER DARE AI RICCHI - Valerio Malvezzi

Le origini americane del sovranismo europeo

Europee 2019

L' ULTIMO ATTACCO SARÀ ALLA FAMIGLIA....(ROBE DA MEDIO EVO?)

Seconda parte del Video ore 20,13 del 8 4 2019

ANDIAMO A STUZZICARE IL MAGNIFICO RETTORE

Intervento Cardinal Carlo Caffarra - Rome Life Forum 2017

"La profezia di Suor Lucia Lucia di Fatima e l'assalto contro la vita" ...

lunedì 8 aprile 2019

Non ci indurre in tentazione

Perché 2 + 2 fa 4? Il tempo reale, la vita, il mondo - Corrado Malanga

Perché 2 + 2 fa 4? Il tempo reale, la vita, il mondo - Corrado Malanga

CASO WAKEFIELD: DOVE STA IL VERO INGANNO?

BREXIT

Il cortocircuito democratico dei nostri giorni

GOVERNO DRAGHI, VIA ALL’ULTIMO SACCHEGGIO?

GOVERNO DRAGHI, VIA ALL’ULTIMO SACCHEGGIO?

DIEGO FUSARO INTERVISTATO DA GIORGIO VITALI

Hive Mind One Singularity & AI Global Cryptocurrency w/ Kent Lewiss

Stefano Montanari - Speciale Vaccini evento a Firenze

TRATTATIVE USA E ITALIA CON ROLANDO PELIZZA PER LA MACCHINA DI MAJORANA

domenica 7 aprile 2019

La macchina Il ponte tra la scienza e l'Oltre


 

BEYOND MISINFORMATION

9/11 Free Fall 7/9/15: Ted Walter on “BEYOND MISINFORMATION”

Vita e morte di un genio assoluto! Con Rino Di Stefano, parliamo di Etto...

Cristo o l'India Contro il Buddismo

ITALIA ferma al 1945 Fallimento del post fascismo liberale Vanità del ...

The Rape Of The Masses bySerge Chakotin

The Rape Of The Masses

leggi da fare CHE NESSUNO VUOLE FARE


1) Riportare le quote di bankitalia in capo ad enti statali (gia legge 262 del 2005 articolo 19 10. Con regolamento da adottare ai sensi dell’articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, è ridefinito l’assetto proprietario della Banca d’Italia, e sono disciplinate le modalità di trasferimento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici.

2) Bankitalia deve tornare ad essere compratore di ultima istanza dei titoli di stato

3) Cancellazione del meccanismo dell’asta competitiva con uno al tasso fisso del 2%

4) Legge per immettere i titoli di stato direttamente sul mercato secondario (cittadini)

5) Legge sulle banche di proprietà delle regioni

6) Creazione di un fondo monetario italiano sovrano per la compera dei titoli di stato italiano ed estero e per la copertura dei grandi rischi (8 x100, tutte le multe, ecc)