giovedì 26 ottobre 2023

Schifezze tra I fornelli, ci vorrebbe WikiLeaks

 Questo scrivevo, già nello agosto 2013 e pure prima, forse da quando furono istituiti i Nas.

Senza alcun risultato, allora come già sempre. Ora, letta su La Sicilia la notizia del "peggioramento" della situazione, mi vedo costretto a riproporre la questione della "omertà" posta pervicacemente in essere dalle autorità nel "tutelare la privacy" dei gestori della ristorazione colpiti dalle irregolarità riscontrate dai carabinieri dei Nas a Catania e provincia. 
Come si fa a tacere quando altri 7 esecizi di ristorazione (dopo i 58 di settembre)  risultano irregolari" ?? Quali ? Dove, esattamente ? 
Mistero !! Non si è saputo nulla di nulla, malgrado il fatto che si tratti di sofisticazioni alimentari, non solo di violazioni amministrative.
Come scritto sopra, già in altre occasioni ho posto all’attenzione dei media questo problema, incredibilmente trascurato da autorità, giornalisti, associazioni dei consumatori e, cosa molto grave, dagli stessi cittadini interessati.
Sembra sia quasi la cosa più normale del mondo non rivelare il nome dei locali che truffano la gente spacciando pesce surgelato per fresco e peggio ancora. Magari servendo alimenti scaduti chissà da quando e che tanto bene fanno alla salute. Specie ai bambini che, nei giorni festivi, affollano ristoranti e trattorie.
Perché questa “omertà” di stato ?
Non sono mai riuscito a capirlo.
Oh, anche per reati piú gravi come sofisticazioni di oli, vini, alimenti di tutti i generi, acque minerali comprese, solo raramente è uscito fuori qualche nome. Alcuni gentili giornalisti mi hanno informato che sono le stesse autorità a “non divulgare” la identificazione dei locali ed aziende coinvolte. Loro (sostengono) non possono far niente di più.
Mah !! La RAI, quando vuole, fa questo ed altro. Così la “grande” stampa nazionale.
Niente, per quanto di mia conoscenza, hanno fatto le associazioni dei consumatori.
O, perlomeno, nulla hanno ottenuto.
E così il cittadino cliente, che va a mangiare fuori casa, rischia seriamente di essere ingannato, addirittura avvelenato, da esercenti disonesti, oltreché ladri. Non pensandoci minimamente, salvo sentendosi male, non può prestare attenzione alla notizia che non identifica con esattezza “dove, come , perché e chi". 
Magari il giorno dopo ci ritorna inconsapevolmente. Oppure, se maggiormente attento, fa "di tutta l'erba un fascio" ed evita le zone "a rischio" che riesce ad identificare. Colpendo così gli esercenti onesti.
Forse la informazione libera, ancora presente su internet, potrà ottenere di più battendo sul tema. Sempreché ritenga sacrosanta la richiesta di conoscere esattamente cosa mangiamo e se, dove spendiamo (tanti) soldi, sia un posto affidabile .
Avevo, nel 2013, anticipato : "dovesse fallire pure questo tentativo, proverò a rivolgermi a WikiLeaks. Può essere che tra i miliardi di file segreti che hanno si possano trovare quelli che riguardano i ristoranti (e tutto il resto) da mettere al bando".
Poi, riflettendo sul triste destino di Assange, ho soprasseduto 😎


Grazie per l'attenzione 
Vincenzo Mannello