domenica 7 maggio 2023

Lettonia "ingrata" per gli stalinisti

 Prendendo spunto dalle severissime misure adottate dalla Lettonia contro chi celebri la memoria della Armata rossa e della Unione Sovietica, alcuni personaggi, molto impegnati sul "comune" fronte anti-NATO e dei sostenitori della Russia di Putin, hanno manifestato la propria insofferenza nei confronti dei governi interessati (in pratica tutti quelli del mondo occidentale). Scagliandosi contro la "ingratitudine" dei nuovi "nazisti" al potere (non solo) a Riga.

Ho tentato, ribadendo delle tesi più volte esplicitate, di far sentire pure la mia voce. Inutilmente .. la censura viene denunciata solo se subita. Quando la si applica, va pure bene. 
E si che, a rigore di logica, ci si trova tra "alleati" di una battaglia molto dura combattuta dalla "stessa parte" .. (situazione già verificata durante la "campagna NoVax e NoGreenpass").

👉Ritengo che troppa gente, non so per quale ancestrale motivazione, non voglia o possa "distaccarsi" dall' amore ideologico verso lo stalinismo e la Unione Sovietica. Posso pure comprenderlo, potrei trovarmi nella medesima condizione "dall'altra parte" e non accorgermene. Ma io, da decenni, parto dallo antico presupposto del "il nemico del mio nemico, è amico mio .. purché non sia tanto stupido da non comprenderlo". E, visto che il "nemico" mio personale (e di tanti altri) sono gli Stati Uniti (in primis) che ci hanno invasi nel 1943, considero "amici" quanti OGGI li ritengano "il cancro del mondo". Senza andare a guardare se siano "rossi" (Cina, Corea del Nord) o "neri" (di cui non trovo traccia, e credo di saperne più di molti altri). Come già scritto e detto più volte, persino agli ambasciatori interessati, il conflitto in atto investe esclusivamente i "vincitori" di ieri, impegnati in un regolamento di conti logica conseguenza degli Accordi di Yalta. Con i quali il tanto (da molti) amato Stalin ed il (comune) meno amato Roosevelt si divisero il mondo. Passando sopra i cadaveri degli sconfitti e sorvolando sugli enormi crimini commessi dalle "democrazie" liberalcapitaliste e proletarie. Nazionalsocialismo e Fascismo furono sconfitti ed i Capi eliminati.
Potrei eccepire che, se ancora oggi si teme il "pericolo nazifascista" è perché hanno vinto "i cattivi", non lo faccio in quanto preferisco glissare sui dettagli ed andare al sodo. 
Putin, più vicino ad essere Zar piuttosto che Koba, per motivi (spero) solo di consenso interno, si è lanciato in una campagna contro il "nazismo" europeo che può certamente danneggiarlo. Non esiste un solo stato in Europa, e nel mondo, che sia fondato e/o strutturato sul modello nazionalsocialista o fascista. Esistono forze nazionaliste che, magari con simbologia degli "sconfitti", si oppongono a chi vuole celebrare come "liberatori" i massacratori comunisti e gli occupanti sovietici del dopoguerra. Se la Russia si fosse limitata alla tanto rispettata funzione di freno allo imperialismo statunitense, sempre in Europa e nel mondo, avrebbe mantenuto il consenso di coloro che hanno visto in Putin lo statista capace di bloccare e battere il Grande Satana. Se, invece, insiste nel volere chiamare a raccolta il consenso contro un falso bersaglio, rischia davvero di perdere il senso della realtà. 
Neppure ritrovando i "compagni" dei tempi belli, quelli delle "radiose giornate", visto che (con il trascorrere del tempo) molti non ci sono piú e gli eredi sono soggetti alla Schlein. 

Grazie per l'attenzione 
Vincenzo Mannello