martedì 7 febbraio 2023

Putin "rispolvera" lo stalinismo ..più di ieri, meno di domani

 Cari lettori, basta guardare le immagini di oggi su tutti i media russi, addirittura dilaganti sul social VK, della celebrazione della "Vittoria di Stalingrado", con tanto di omaggio militar-floreale al busto di Stalin, per riconsiderare attentamente quanto da me scritto il 22 agosto scorso su Accademia della Libertà (che consiglio di ri-leggere, tenendo presenti i 5 mesi di tempo trascorsi) :


👉Già subito dopo lo scoppio del conflitto (in parte "operazione speciale", visto che non è certamente "guerra totale") ho esplicitato su Radio Irib, Pars Today, Catania Creattiva ed Accademia della Libertà come, per odio ideologico e manipolazione storica, non si prendesse atto della realtà : questo non è il conflitto tra Russia e Ucraina, è semplicemente il regolamento di conti tra vincitori della II Guerra mondiale, quello non verificatosi con la Guerra fredda.

La Storia quella è : comunisti e liberal capitalisti erano alleati contro Fascismo e Nazionalsocialismo (più il Giappone tradizionalista). A Yalta si sono divisi il mondo ed oggi siamo ad un passo dalla tragedia finale.

Putin, il "denazificatore" della Ucraina, ricorda sempre a tutti il 9 maggio 1945, quando la Russia ha "salvato gli europei dal nazismo" ma, da esperto ex KGB, sorvola sul seguito : non dallo stalinismo. Più oppressivo e duraturo del Nazionalsocialismo e, quanto a vittime, certamente non inferiore.

Per tal motivo posso capire il perché gli stati baltici e del centro- nord Europa, già satelliti o vittime dall’URSS , abbiano quasi in odio e temano la Russia. La occupazione stalinista, con annessi crimini, ha lasciato tracce profonde. Specialmente nei partiti e gruppi nazionalisti di estrema destra (se preferite chiamateli, più o meno impropriamente, “nazisti”).

Ma la Russia di Putin, al di là degli aspetti quasi folkloristici delle bandiere rosse e del richiamo costante alla Guerra Patriottica (questo comprensibilissimo), con il comunismo non ha nulla a che fare, almeno fino ad oggi.

Le parole usate da Shoigu, la propaganda del fido alleato Kadyrov, il tono dei media russi ed alcune misure "repressive" sanno però sempre più di profumo stalinista.

Accusare di "nazismo" gli USA, la NATO e quanti si sono messi al servizio di Biden è una solenne stronzata che offende la Storia, la ragione e la intelligenza di quanti ascoltano o leggono questo tipo di minchiatone.

Ripeto, non sapendo se quanto scrivo mi costerà la "squalifica" pure dal russo VK e Telegram (ultime mie presenze social) :
non esistono, nel mondo intero, "stati nazisti"
strutturati sul modello di quelli degli "anni '30 del secolo scorso".
I governi del globo, per primi quelli occidentali, sono TUTTI antifascisti dichiarati ed eredi diretti ed indiretti degli "accordi di Yalta".

Shoigu o, peggio, Putin vogliono farci credere di
vedere "nazisti" ovunque ? Balle, la verità incontrovertibile è che, dopo Berlino (1945) e Norimberga (1946), il Nazionalsocialismo perse tutti i suoi Capi mentre Stalin ed i suoi sodali occidentali si spartirono il globo.
Faccio pure presente come il comunismo sia ufficialmente ancora al potere da qualche parte.

Putin, benemerito finora nella lotta allo imperialismo USA, eviti per il bene della umanità di trasformarsi in un novello Stalin.
In fin dei conti furono i bolscevichi ad assassinare lo Zar, non i Nazionalsocialisti 👈

Ecco, sempre più visibile e preoccupante, emerge il "risorgere del sol dell'avvenire". E, con esso, il culto del dittatore georgiano e delle vittorie della Unione Sovietica. Se consideriamo che la Cina è comunista (come la Corea del Nord), che la America latina è in mano a presidenti marxisti (come pure il Brasile e diversi stati africani), aggiungendo il peso di stati come Iran, Siria e tanti altri alleati (mai traditi da Mosca) 
il passaggio da Zar a Padre delle Nazioni risulta facilmente agibile. Certo, grazie alla demenza di Biden ed alla arroganza di Wall Street ..

Grazie per l'attenzione 
Vincenzo Mannello