mercoledì 13 giugno 2018

PROSPETTIVE PER IL GOVERNO DI UN PAESE.


Appena venuto alla luce e già oggetto di feroci critiche. Stiamo parlando
dell’inedita formula di Governo che, da poco tempo, è stata battezzata alla
Camera ed al Senato con la fiducia al Governo Conte. Da una parte, la
macchina del fango con accuse al limite della querela penale, da parte degli
sconfitti di sinistra (Pd, Leu e compagnia bella...) e destra (vedi Forza Italia!),
dall’altra le critiche di chi, da molte parti, senza che neanche il Governo sia
partito, già parlano di promesse non mantenute e di mano troppo morbida.
Certamente, essendo nato all’insegna dell’incontro e del compromesso tra
due forze simili ma differenti, quali 5 Stelle e Lega, ha dovuto optare per
qualche sicuramente sgradevole concessione alla forma, nominando
personaggi esterni all’agone elettorale, quali l’attuale premier oltre a qualche
ministro, in nome di quel principio di imparzialità e terzietà che, a tali nomine
avrebbe dovuto sovrintendere. Ma che qualcosa di buono e positivo si stia
muovendo, ce lo dimostra chiaramente il fatto che, tutti i rappresentanti della
nostrana “intellighentzja” embedded, dai Saviano ai Lerner e via discorrendo
si stiano scagliando con una inusitata veemenza verbale contro il nuovo
esecutivo ed in particolare, contro la figura del neoministro e vice-premier
Matteo Salvini. A questi non viene perdonata la promessa di una linea più
dura contro sbarchi e clandestini sul nostro territorio ma, anche e
specialmente, di esser ad ora la punta di diamante, il maggior esponente di
un progetto politico di stampo “identitario” e “sovranista” che, anche se
ultimamente stemperato in toni di “bon ton” istituzionale, è tutt’altro che
accantonato. Ad ulteriore prova di quanto affermato, la recente uscita di
Roger Cohen, dalle pagine niente popodimenoche del New York Times, da
sempre nel ruolo di network tutto a difesa dell’ala buonista e progressista del
Globalismo. Il Cohen, in un suo corsivo, ha letteralmente perduto le staffe,
definendo “terribile e schifoso” il programma del nuovo governo, arrivando a
definire i rappresentanti di 5 Stelle e Lega “un branco di miserabili”, in questo
confermando che qualche cosa di positivo e veramente innovativo, questo
nuovo governo deve averla, per esser oggetto di tali invidiose rampogne da
parte della stampa d’Oltreoceano. Un segnale di certo positivo, ma che
dovrebbe farci capire che la strada è tutt’altro che in discesa, anzi. Stiamone
pur certi, che i Poteri Forti non se ne staranno con le mani in mano e faranno
il diavolo a quattro per mettere i bastoni tra le ruote al neonato governo
“penta-leghista”. Il can can mediatico e le roboanti accuse di Francia e
Spagna attorno al caso della nave Acquarius, ne sono un’eloquente
testimonianza, accompagnata però, da un sinistro controbilanciamento: è
proprio di queste ultime ore, la notizia del silenzioso sbarco di un migliaio di
“migrantes/invasori”, a tal proposito, accompagnati e depositati nei nostri
porti, dalle solerti unità di quella Marina Militare che, invece di provvedere alla
difesa delle nostre frontiere, ha oramai assurto al ruolo di fornitore ed
organizzatore di un vero e proprio servizio di taxi del mare, per immigrati. C’è
sicuramente ancora molto da fare. E bisogna vedere se il nuovo esecutivo
sarà in grado di reggere alle proprie spinte centripete, oltre alle pressioni
esterne. Inutile dirlo, mai come ora, è necessario mobilitarsi in direzione di
una spinta mediatica, che sappia ruotare attorno ad alcuni semplici, ma
irrinunciabili, principi cardine: No all’Euro (anche se il neonato esecutivo
sembra aver di proposito rinunciato a questa istanza, di cui bisognerebbe ben
chiarire significati e portata, al di là dei soliti ritornelli catastrofisti). No
all’Europa. (A questa Europa, nel suo ruolo di gabbia burocratico-finanziaria,
non animata da alcuna superiore istanza...). No agli accordi commerciali
internazionali (Che castrano e deprimono la crescita economica dei popoli, a
favore del guadagno di pochi ricchi). No ad alleanze strategico militari che, in
nome di un innaturale ed anti economico atlantismo, puntino a sabotare
l’asse geo economico e geo politico Est-Ovest che, sempre più, va ora
prefigurandosi, facendo della Nato un organismo antistorico ed oramai
sorpassato da nuove dinamiche epocali. No, senza se e senza ma,
all’immigrazione di qualunque tipo sul nostro territorio, al fine di tagliare le
gambe a chi vuole, creando una società fondata sul lavoro servile, fare del
nostro, un paese di schiavi e di miserabili sfruttati. Mobilitarsi, alzare la voce,
ora come non mai, al fine di polarizzare l’asse politico su due definiti
schieramenti: uno a favore del Nuovo Ordine Globale, liberista ed
individualista; l’altro Identitario e Sovranista, animato dall’idea di un modello
economico “altro”, più attento alle istanze dei popoli, che non a quelle della
finanza “creativa”. E questo, con buona pace per i “moderati” di qualsiasi
specie e risma, di destra o sinistra che dir si voglia, per i quali, la campana
sta oramai suonando a morto, da non poco tempo.
UMBERTO BIANCHI