I vermi rossi, la
canea radical chic, le amebe che si auto definiscono progressiste, in questi
giorni vomitano sentenze, sbavano giudizi, bestemmiano analisi socio –
economico - politiche rovesciando (a parole, solo a parole!) tonnellate di
guano, mari di pus contro le banche, contro il sistema capitalista-finanziario,
colpevole di tutti i mali dell’Europa, a loro dire. Hanno anche ragione, sia
ben chiaro. Il problema è che :primo, fanno parte integrante, lucrando e
godendo e sfruttando il sistema che dicono (a parole, solo a parole!) di odiare
e disprezzare; secondo, e più grave, l’alternativa che non hanno neppure più il
coraggio di proporre e nominare, ma che è rimasta nei loro cuori come unica
zattera di un naufragio storico ed epocale, ha chiuso da tempo baracca e
burattini anche per bancarotta fraudolenta, ripugnante e disgustosa. Giù “quel
muro”!.
Il bello è che
fingono di non ricordare. Eppure i documenti, i filmati, le registrazioni sono
di dominio pubblico. Faccio un collage, assemblando due discorsi diversi, ma
che rendono in sintesi l’idea:
“L’Italia, proletaria e Fascista è per la
terza volta in piedi, forte, fiera e compatta come non mai…. (Levate in alto, oh Legionari, le insegne,
il ferro ed i cuori..) contro le
democrazie plutocratiche e reazionarie dell’Occidente, che in ogni tempo hanno
frenato la marcia e persino minacciato l’esistenza medesima del Popolo
Italiano”.
Benito Mussolini, un gigante, e non solo italiano, ma
Europeo e mondiale.
Aveva capito
tutto, il Duce.
Aveva capito tutto
e si è caricato sulle spalle l’enorme fardello di togliere la sua e nostra Patria
dal Medioevo e di renderla Potenza mondiale e moderna. Si schierò col suo
Popolo e lottò contro i poteri forti allora allignati nella City di Londra: il suo
cuore e quello del Popolo italiano avevano scelto il Sangue, disprezzando
l’oro, Il suo intuito politico, mai più eguagliato, aveva capito da subito che
un Popolo non può essere schiavo della finanza, ma libero di lavorare e di
creare la propria sussistenza. Aveva capito che conta l’economia, non la
finanza, che è e deve essere un prezioso strumento. Prezioso, da curare ma mai
da trasformare in un fine, in un dio materialista.
Sangue, non oro.
Troppo pericoloso
il “contagio” che si andava diffondendo nel mondo. E non solo a parole dal
balcone di piazza Venezia. Quando lo strapotere dei “democratici” distrusse la Repubblica Sociale Italiana, trovarono nella Banca
Nazionale Fascista una montagna di milioni (di allora!) di attivo. Del resto
anche la Germania Nazional Socialista fu distrutta, ma non aveva
un marco di debito (ci pensarono gli “alleati” poi a caricarla di debiti).
L’Inghilterra, la Francia
e la Russia ,
per rimanere in Europa, avevano invece debiti dai quali non si sono più
risollevate. Così, per gradire.
Oggi è divertente
vedere e sentire i rossi (sono, restano e saranno sempre e solo “rossi”; e non
per me, ma per la storia) riappropriarsi di frasi, concetti e parole di Benito Mussolini. Omaggio postumo.
Ammissione che aveva ragione. Possono mascherare i discorsi, possono parlare
per mezz’ora senza dire nulla, possono cincischiare in contradditori sproloqui,
ma la verità, individuata ed indicata poco meno di un secolo fa è e rimane la
stessa, tuonata dal Duce: “le democrazie plutocratiche e reazionarie dell’occidente”…..
Che i vermi
tornino nel loro inutile verminaio: la storia, anzi, la Storia , sta spazzandoli
via.
Fabrizio Belloni