mercoledì 8 luglio 2015

ITALIA PROLETARIA……..



I vermi rossi, la canea radical chic, le amebe che si auto definiscono progressiste, in questi giorni vomitano sentenze, sbavano giudizi, bestemmiano analisi socio – economico - politiche rovesciando (a parole, solo a parole!) tonnellate di guano, mari di pus contro le banche, contro il sistema capitalista-finanziario, colpevole di tutti i mali dell’Europa, a loro dire. Hanno anche ragione, sia ben chiaro. Il problema è che :primo, fanno parte integrante, lucrando e godendo e sfruttando il sistema che dicono (a parole, solo a parole!) di odiare e disprezzare; secondo, e più grave, l’alternativa che non hanno neppure più il coraggio di proporre e nominare, ma che è rimasta nei loro cuori come unica zattera di un naufragio storico ed epocale, ha chiuso da tempo baracca e burattini anche per bancarotta fraudolenta, ripugnante e disgustosa. Giù “quel muro”!.
Il bello è che fingono di non ricordare. Eppure i documenti, i filmati, le registrazioni sono di dominio pubblico. Faccio un collage, assemblando due discorsi diversi, ma che rendono in sintesi l’idea:
“L’Italia, proletaria e Fascista è per la terza volta in piedi, forte, fiera e compatta come non mai…. (Levate in alto, oh Legionari, le insegne, il ferro ed i cuori..) contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell’Occidente, che in ogni tempo hanno frenato la marcia e persino minacciato l’esistenza medesima del Popolo Italiano”.
Benito Mussolini, un gigante, e non solo italiano, ma Europeo e mondiale.
Aveva capito tutto, il Duce.
Aveva capito tutto e si è caricato sulle spalle l’enorme fardello di togliere la sua e nostra Patria dal Medioevo e di renderla Potenza mondiale e moderna. Si schierò col suo Popolo e lottò contro i poteri forti allora allignati nella City di Londra: il suo cuore e quello del Popolo italiano avevano scelto il Sangue, disprezzando l’oro, Il suo intuito politico, mai più eguagliato, aveva capito da subito che un Popolo non può essere schiavo della finanza, ma libero di lavorare e di creare la propria sussistenza. Aveva capito che conta l’economia, non la finanza, che è e deve essere un prezioso strumento. Prezioso, da curare ma mai da trasformare in un fine, in un dio materialista.
Sangue, non oro.
Troppo pericoloso il “contagio” che si andava diffondendo nel mondo. E non solo a parole dal balcone di piazza Venezia. Quando lo strapotere dei “democratici” distrusse la Repubblica Sociale Italiana, trovarono nella Banca Nazionale Fascista una montagna di milioni (di allora!) di attivo. Del resto anche la Germania Nazional Socialista fu distrutta, ma non aveva un marco di debito (ci pensarono gli “alleati” poi a caricarla di debiti). L’Inghilterra, la Francia e la Russia, per rimanere in Europa, avevano invece debiti dai quali non si sono più risollevate. Così, per gradire.
Oggi è divertente vedere e sentire i rossi (sono, restano e saranno sempre e solo “rossi”; e non per me, ma per la storia) riappropriarsi di frasi, concetti e parole di Benito Mussolini. Omaggio postumo. Ammissione che aveva ragione. Possono mascherare i discorsi, possono parlare per mezz’ora senza dire nulla, possono cincischiare in contradditori sproloqui, ma la verità, individuata ed indicata poco meno di un secolo fa è e rimane la stessa, tuonata  dal Duce: “le democrazie plutocratiche e reazionarie dell’occidente”…..
Che i vermi tornino nel loro inutile verminaio: la storia, anzi, la Storia, sta spazzandoli via.

Fabrizio Belloni