CONFRONTI
Virgolettato: “Ho
sconfitto il caos nel nostro Paese, ho ripristinato l’ordine, ho incrementato
immensamente la produzione in tutti i settori della nostra economia nazionale,
con sforzi strenui ho trovato il modo di rimpiazzare molti materiali di cui
abbiamo carenza, ho incoraggiato le nuove invenzioni, sviluppato commerci, ho
fatto costruire strade poderose e fatto scavare canali, ho creato dal nulla
fabbriche colossali, e al tempo stesso ho avuto cura di sviluppare l’educazione
e la cultura del nostro Popolo per il progresso della nostra comunità sociale.
Sono riuscito ancora una volta a trovare lavori produttivi per quei milioni di
disoccupati che tanto ci stavano a cuore, facendo restare i cittadini sul loro
suolo a dispetto di ogni difficoltà, e preservando questa nostra terra per loro,
ripristinando la prosperità del commercio nazionale e promuovendo al massimo i
traffici” Chiuse virgolette.
Uno normale si
aspetterebbe che queste parole, fiere, sincere, virili e piene di speranza
fossero uscite dalla bocca di Monti, di Letta, di Renzi, magari in uno dei
discorsi che l’esponente di turno della casta asservita tiene qua e là in
questo squinternato Stivale.
Invece no.
Queste parole,
riportate dall’economista Mark Weber, furono pronunciate da Adolf Hitler nel
1939.
Già.
Ognuno ne tragga
le conclusioni che crede, mettendo in rilievo la differenza di speranza,
paragonata alla disperazione pre insurrezionale che serpeggia nell’Italia di
oggi.
Fabrizio Belloni