mercoledì 26 marzo 2014

Non chiamiamolo Occidente

Sono oramai 60 anni che il termine "occidentale" ha cambiato la sua semantica andando a significare quanto di più materialistico, anticulturale e antispirituale ci possa essere al mondo.

Quando si parla di "occidentalizzazione" si parla in realtà di globalizzazione, ossia la tendenza perversa e indotta dai grandi gruppi di potere ( cartelli bancari, grandi corporation multinazionali, finanza speculativa, cartelli petroliferi e tutto il culturame marcio che si portano appresso come think tank, commissioni sovranazionali ecc...) di fare di tutto il mondo una babele multirazziale e monoculturale, con una conseguente "reductio ad unum" dell'essere umano al suo solo lato oeconomicus andando così a far prevalere su tutto il resto l'indole mercantile e consumistica tipica dell'occidentale moderno.

Come ben sappiamo, però, l'occidentale moderno è un'individuo che ha perso la sua identità umana e culturale, non perchè questo paradigma di "modernità" sia l'evoluzione dello spirito occidentale ma perchè il mondo occidentale, per una serie di note cause storiche, economiche e geopolitiche, è diventato la colonia di questo misero sistema politico ed economico che è il liberal-capitalismo di matrice anglosassone.

Il problema si infittisce quando il significante ed il significato vengono visti come un "unicum" e quindi la semantica della parola finisce per creare la realtà in cui viviamo. Succede perciò che l'Occidente, in realtà figlio di una millenaria Tradizione storica, culturale, etica e spirituale, si va ad identificare in toto con i suoi ultimi 60 anni di "non storia" ed è allora che alla classicità greco-romana e alla sua virtù del "multiforme ingegno" si è sostituita l'iper-settorializzazione tecnicistica made in U.SA, alla tradizione umanistica e rinascimentale si è sostituito il mito della ricchezza e il culto del denaro (the american dream), alle migliaia di culture e tradizioni popolari si è sostituita la gita domenicale al fast-food e al centro commerciale e così via...

Come ben sappiamo, la Torre di Babele è in continua costruzione e Lor signori non si vogliono assolutamente fermare al solo mondo occidentale e, come l'edera parassita degli ulivi che non si ferma al solo tronco ma pervade tutto l'albero finchè no gli succhia tutta l'energia, hanno messo da qualche decennio le radici in Oriente, il quale però è duro a morire sia perchè, Giappone a parte, non è stato conquistato a seguito di una guerra e sia perchè stanno cambiando gli equilibri geopolitici.

Torniamo però all'Occidente, esiste un primo passo per riappropiarci della nostra, o meglio delle nostre, identità ed è quello di riappropiarci della semantica e del significato della parola "occidentale". Smettiamo di usare la parola occidentalizzazione come sinonimo di globalizzazione, despiritualizzazione, e "consumistificazione" dell'essere umano e invece, come recita un detto taoista, "fare tre passi indietro, per andare avanti nella direzione giusta" di modo che la nostra modernità non significhi la negazione stessa dell'Uomo ma bensì una sua evoluzione sociale, culturale e spirituale, una Modernità Umanistica.

F.C