lunedì 11 marzo 2013

NEL DOMINO DELLO SPIRITO

Il problema essenziale quando si esplora la dimensione dello spirito è che questo si manifesta singolarmente e differentemente ad ogni persona.... non c'è una rapresentazione univoca e quidni ogni ricercatore ne da una sua (materiale/verbale) definizione che può non coincidere con quella degli altri.... L''esplorazione infatti può essere fatta da accessi e piani di riferimento diversi... (cristianesimo, sciamanesimo, esoterismo, buddismo, spiritismo, psicologia ipnotica ecc ecc.) Per quanto si voglia poi ricondurre ad una architettura organica di questa dimensione (Dominio) non si riesce ad aver un quadro logico proprio perchè la logica non è strumento adatto (limitato) con le sue categorie (comparazione, deduzione, analogia, dissociazione, ecc) ad esplorare tale dominio... Rudolf Steiner (per quello che conosco) è stato l'unico che ha tentato di "razzionalizzare" questa esplorazione inventando la "scienza dello spirito" (antroposofia) provenendo dalla teosofia e dall'esoterismo.Il suo tentativo infatti (meraviglioso ma del resto anche incompresibile) è stato proprio quello di indagare il dominio dello spirito
traducendolo in linguaggio mentale e razionale... con il risultato che molti suoi libri risultano incompresibili in quanto mancando la possibilità di trasferire tale esperienza nel mondo reale usava molti giri di parole.
Volendo fare un esempio è come la visione delle cascate del Niagara, possiamo vedere la traduzione di mille registi, di mille fotografi, di mille poeti.... niente è paragonabile alla esperienza diretta....
Anche le varie definizioni tratte da tutte le teorie possibili compreso Piero Cimatti, ma l'elenco è lunghissimo di chi si è cimentato nel teorizzare cosa siamo, sempre delle esperienze mediate che mai potranno sostituire la personale indaggine nella direzione del proprio dominio dello spirito.