venerdì 2 novembre 2012

LA TRUFFA DEL FOTOVOLTAICO








2010-12-08 PERCHE' IL FOTOVOLTAICO E' DIVENTATO UNA TRUFFA

pubblicato 08/dic/2010 05:20 da Orazio Fergnani [ aggiornato in data 12/dic/2010 21:23 ]

(Giuseppe Turrisi e Veientefurente hanno scritto a quattro mani, a due menti ma con un’anima sola questo articolo perché sono intimamente, nel più profondo del cuore, convinti di quanto affermato e determinati a combattere la mistificazione, così maramaldescamente manipolata, di una assoluta menzogna tecnologica, sociale, politica, etica, monetaria, ambientalistica.

(Giuseppe Turrisi ha progettato impianti da 10kWp ad oltre 10MWp).

In un contesto globale e sempre più globalizzante, il potere, qualunque esso sia, tende a dividere e a fare in modo che i problemi vengano visti settorialmente al fine di non fare capire le interazioni del problema e le vere cause;  per fare un esempio se il sistema economico mondiale e poi nazionale stressa le persone non va a risolvere questo problema come primo motore (causa prima), ma ti manda dal medico che ti dà l'aspirina... ora se vediamo il micro problema (mal di testa- aspirina) nessuno può obbiettare che sia una grande soluzione ma il problema che causa il mal di testa rimane.... cosa centra tutto questo con il fotovoltaico!?.. vediamo.
Il fotovoltaico se lo vediamo come tecnologia in sè sicuramente sarà meglio di altre (motori endotermici) e peggio di altre (stirling a concentrazione, fotovoltaico a concentrazione, eolico non concentrato) ... il rendimento sotto il profilo puramente energetico poi si profila intorno al 12-13% (solo il generatore fotovoltaico). Questo quando abbiamo già tecnologie che stanno molto oltre sotto molte valide caratteristiche.


Purtroppo per l'introduzione di cui sopra se si vede la pura tecnologia  (policristallino, monocristallino, film sottile, ecc) sotto il profilo meramente tecnico e scientifico appare la soluzione migliore per produrre energia elettrica. Ora, premesso  che la MIGLIORE ENERGIA PULITA E' QUELLA CHE NON SI CONSUMA E QUINDI CHE NON SI GENERA NE’ SI TRASPORTA, (decrescita), possiamo dire che tutto il sistema fotovoltaico per quanto complesso e potente “non entra in frequenza” (termine tecnico) se non ci sono anche alternatori di tipo tradizionale ossia rotativi (motori endotermici e turbine idrauliche) poiché il tipo di corrente alternata che genera “l'inverter” (macchina accoppiata al generatore fotovoltaico) non è di tipo sinusoidale (cioè ad onda a curva ondivaga, per dare un riferimento) bensì un finto sinusoidale, fatto di piccoli gradini non raccordati e continui (proveniente da SCR o simili), questo significa che è un tipo di  generazione che avrà sempre (SOTTOLINEO SEMPRE) bisogno di un altro generatore di tipo tradizionale altrimenti non avrebbe la forza (per dirlo in maniera semplice) di entrare in rete.

 Tutto questo solo per cominciare.
Se vediamo il rendimento della tecnologia in sè per sé, con il paraocchi da cavalli, …… l'illusione che si ha è che sia una tecnologia pulita, se invece ci togliamo i paraocchi e cominciamo a vedere oltre, ossia l'aspetto economico - finanziario,….. scopriamo che il cosìddetto  PAYBACKTIME con l’insieme di insulsaggini inculcate da chi ha interesse (economico principalmente), cade facilmente per tutta una serie di motivi.
Vediamone alcuni.....
Quelli che devono sostenere questo tipo di vendita tecnologica, ed ormai hanno investito miliardi per cui non possono sconfessarsi, si “dimenticano” di dire che all'interno di quel prezzo (costo energetico, ed altro) di produzione ci va anche considerato il trasporto (Cina, America, india ecc) dai pochissimi costruttori a livello mondiale fino all'utilizzatore finale, usando mezzi di trasporto tradizionali ossia camion, navi che utilizzano petrolio (altro che ecologia).
 Si dimenticano pure lo sconcio dello smaltimento.
 I più onesti dicono : "MA TANTO E’ SOLO SILICIO" (sabbia).
 Si è vero, ma per ritornare ad essere silicio (DEVE ESSERE RI-TRATTATO) ri-dividendo i componenti metallo che fonde a 800/1000 °C (altra energia) silicio, cavi, diodi, PVC.
Non solo, lo smaltimento deve essere progettato, pianificato, industrializzato, verificato.
 I materiali devono essere trasportati (cammino, strade, consumo, gasolio) dal campo fotovoltaico all'ipotetica fabbrica di trattamento (quale?, dove? Quando?),e poi ri-trasportato (camion – gasolio, gomma, gas combusti ed incombusti, consumo) nelle discariche specializzate (quali?dove, come, quando?).
Non solo…..  il sistema di produzione fotovoltaica produce (poca) energia solo di giorno, …. Per cui la rete nazionale diventa come una specie di serbatoio in cui si immette l’energia in eccesso di giorno per riprendersi altra energia e consumarla eventualmente di notte.
Ma altrettanto si deve sapere, soprattutto chi si occupa professionalmente di queste cose, che sono da tener presente anche le dispersioni e le perdite di carico sulla linea della rete una prima volta immessavi la corrente all’andata (di giorno), che una seconda volta al momento dell’utilizzo (di notte).

E IN QUESTO VIA VAI SI DISPERDE IN CALORE (effetto Joule) CIRCA IL 12,70% a livello nazionale anno 2007 DI ENERGIA ORIGINATA (6,35%+6,35%)!!!
il trasporto di grosse potenze significa grossi elettrodotti, grossi campi elettromagnetici, e sotto il profilo della
affidabilità derivanti dai cosiddetti “colli di bottiglia” ad enorme rischio ambientale, locale, e della sicurezza nazionale. Si ricordi che bastò nel settembre del 2003 il guasto di un elettrodotto per fermare l’Italia per due giorni con danni di vari miliardi di euro.
 Chi conosce due righe di nozioni di elettrotecnica deve anche sapere perfettamente che l’energia alternata NON SI PUÒ CONSERVARE (si può conservare solo la corrente continua con gli accumulatori …..leggasi batterie ricaricabili) e quindi la corrente continua prodotta fotovoltaicamente in esubero rispetto al consumo sul luogo di produzione immessa in rete ….. va trasformata da un “inverter”, che per quanto perfetto ed a controllo elettronico, comunque ha un rendimento inferiore ad uno e una dispersione in calore….
 Se poi qualcuno pensasse di rendersi emancipato con un “pacco” di batterie, in una situazione di “standing alone” deve considerare un botto di spesa di più, per l’acquisto, la manutenzione, l’usura…. Etc., etc..-
 Per di più considerando che la corrente continua in eccesso prodotta di giorno, ed immagazzinata nel “pacco batterie” dovrà comunque essere ritrasformata al momento dell’utilizzo da continua in alternata, visto che gli apparecchi utilizzatori sono per la quasi totalità funzionanti, a seguito della nota lotta legale fra Tesla ed Edison, a corrente alternata, e si deve comunque considerare questa ulteriore dispersione di trasformazione.
Quindi il concetto di “serbatoio” a cui si accennava inizialmente è puramente teorico e virtuale, al contrario la realtà vera è sempre e comunque riconducibile al denaro, in particolare all’usura e al consumismo.

In realtà in rete non si conserva un bel niente, se di notte preleviamo energia E’ PRINCIPALMENTE QUELLA FATTA DA ALTERNATORI ROTATIVI che nel migliore dei casi (20/30%) sono eolici o idraulici il restante è sempre produzione derivante o A GASOLIO, O A CARBONE, O A GAS, O NUCLEARE.
 A titolo di pura informazione….. pochi sanno che il gestore della rete elettrica nazionale, e tutti gli assimilati, sia in Italia, che nel resto del mondo …… durante il giorno fanno quello che regolarmente tutti immaginano… e cioè producono energia elettrica anche utilizzando la forza prodotta dalla caduta dell’acqua dall’invaso superiore a quello inferiore, facendo così generare corrente alternata agli alternatori collegati alle turbine…. Ma incredibilmente durante la notte…. Fanno girare all’incontrario le turbine delle centrali idroelettriche che sono state predisposte …… e ……. Ripompano l’acqua dall’invaso inferiore a quello superiore!!!! Questo per cercare di contenere per quanto possibile :
1)       la necessità di conservare in qualunque modo corrente continua trasformandola;

2)       ridurre al minimo i costi energetici, economici, di sicurezza degli impianti e delle strutture;

3)       trasformare energia elettrica in altra forma di energia meno costosa, dispersiva, controllabile.

E il procedimento di inversione e ripompaggio incredibilmente costa di meno di qualunque altra forma di mantenimento della quantità di energia, in sicurezza ……….

Il fotovoltaico  20 anni fa poteva avere un senso, e solo se realizzato a piccoli impianti e molto distribuito (3kW in ogni casa, “standing alone”), invece come al solito si è puntato principalmente ai grandi impianti (grandi affari) che hanno eroso e stanno erodendo agro coltivabile, con il risultato che già molti grossi impianti in Puglia Sicilia e Calabria, anche per il sole ma non solo, molto spesso non sono neanche connessi in rete

per svariate ragioni ….. soprattutto perché la rete elettrica nazionale non è stata fatta nel corso dei decenni per ricevere energia ma per distribuirla, (in estrema sintesi la rete per ricevere e distribuire è fatta quasi a sezione costante, invece la rete attuale riduce la sezione dei cavi passando da sezioni più grandi dalle centrali a sezioni più piccole all’arrivo all'utilizzatore finale). E….. a meno di rifare tutta (o gran parte) la rete di distribuzione, con relativi costi immani …… la favola dell’acquisto da produttori distribuiti anche sotto questo profilo ..… è, per dirlo con raffinatezza di modi …… una pura amenità!!!

Inoltre vi invitiamo a fare delle ricerche su chi sono i proprietari dei produttori (non dei pannelli) ma delle celle componenti i pannelli …… e potrete scoprire  per esempio che sono in pochi, pochissimi, e che tolte le scatole cinesi di azionariato vario per confondere gli sprovveduti, ci sono grossi produttori di petrolio….. e si scoprirebbe pure che casualmente sono concentrati o in Germania (il primo azionista della BCE) o in America (FED RES)..... a pensar male si fa peccato ma spesso, quasi sempre in questi casi,  ci si azzecca .....


Già basterebbe tutto questo per sostenere che il fotovoltaico ha tutti gli aspetti e gli elementi distintivi di una truffa, ma aggiungiamo…..

Ci sono seri sospetti sulle vendite dei progetti per chi è stato nel giro degli impianti grossi giravano e girano società (srl con 10.000€ dicasi diecimila di capitale sociale…… un nulla a livello industriale…) che stranamente erano disposte a comprare impianti di MW sulla carta, ossia progetti con lo STMD  APPROVATO da 70.000 a 100.000€ (dicasi centomila euro) per MegaWatt, solo i bambini non capiscono che dietro ci potrebbe essere qualcosa che non torna …. riciclaggio di denaro?????


Ma continuiamo


L’elettrone che produce il pannello PV e l’elettrone che fornisce la rete nazionale fisicamente è lo stesso ma commercialmente parlando se lo compriamo lo paghiamo 0,16/0,20 €cent. a Kw (più ovviamente tasse di ogni tipo).

Se vendiamo lo stesso elettrone al gestore di rete (E.N.E.L. – A.C.E.A.- etc) questi lo paga 0.09 €cent a Kw..-

Come mai lo stesso elettrone ha due valori diversi???.

Non solo ….. il nostro elettrone tecnicamente dovrebbe avere un valore superiore poiché (sulla carta) prodotto in maniera ecologica rispetto a quello fatto con la centrale a carbone e/o endotermica,  invece sotto il profilo commerciale vale di meno, allora dove è il problema?

Semplice ……  

Se la gestione energia la si vuole vedere solo sotto il profilo di rendimento energetico appare (appare!) che il fotovoltaico è migliore (non è vero, come già ampiamente dimostrato), se invece ci mettiamo l’aspetto economico commerciale vediamo e capiamo che tutto ciò è solo un movimento di denaro a favore solo delle banche, dei grossi produttori, degli enti fornitori, ecc.

Ma continuiamo e vediamo gli aspetti economico-finanziari (e questo è il lato migliore) se veramente il costo puro della tecnologia fosse stato competitivo non avrebbe avuto senso l’aiuto Statale di 0.43cent/W (ogni anno sempre meno) per 20 anni.
Sarebbe bastata la semplice vendita dell’energia elettrica prodotta e venduta al gestore di rete… e meno ancora avrebbe avuto senso riservare questa “agevolazione”, come abbiamo visto prima ……. solo ed “esclusivamente” a favore dei “grandi produttori”.

Lo Stato stesso, proprio per la non chiarezza e trasparenza delle cose, attraverso l’AEEG ha cambiato più volte il modo di aiuto e di pagamento dei vari contratti  (basti dire che lo scambio sul posto è passato dai 20kWp ai 200kW) proprio perché lo stesso Stato (per la parte inerente all’aiuto) non ha più i soldi per pagare.

Quindi prepariamoci ad aspettarci il peggio!

Per propaganda politica dovuta ad accordi internazionali lo Stato deve incentivare le energie rinnovabili.
Ma al contrario, ed i fatti sono sempre il segno della vera volontà, di fatto fa di tutto per rallentarne il pagamento.

Basti pensare che se lo Stato avesse pagato direttamente i clienti che avessero voluto installare pannelli fotovoltaici il mercato avrebbe potuto crescere organicamente correlatamene alla reale validità della tecnologia, invece nella sceneggiata si sono intromesse le banche (ci devono guadagnare per la seconda volta finanziando gli impianti).
Con questo sistema delle mafie mediamente si aggiungono cinque anni oltre ai 7/10 che apparentemente servono per ripagare il costo di realizzazione dell’impianto.

Per fare un esempio “medio”: dei 20 anni “statuiti”….. (Non esistono esempi più antichi che possano testimoniarne la durata anche oltre, mentre esistono al contrario molti esempi che dimostrano durate molto inferiori ai 20 anni di produzione di un impianto) … 7/10 anni servono quindi per ripagarsi (installazione, materiali, progetti, incerti, evenienze) …. Altri 5/6 occorrono per ripianare l’investimento della banca a livello di emissione monetaria riverberata e spalmata su tutti i cittadini attraverso le tasse ed il debito pubblico ….. e per di più attraverso il cosiddetto finanziamento CIP6……. E  i rimanenti 4/5 per il proprietario (se gli dice bene…. Molto bene).

Già da queste proporzioni si dovrebbe evincere molto.

Non solo già lo Stato ci ammannisce la “moneta debito”, ma ci dobbiamo pure rimettere 0.43 €cent per ogni Kwp “prodotto” (si fa per dire) coi pannelli fotovoltaici .-


Perché ci siano a disposizione gli 0.43 €cent per i “fortunati” installatori di pannelli fotovoltaici in Italia, lo Stato, e NOI tutti i cittadini che sono allacciati alla rete elettrica nazionale, dobbiamo riconoscere a Bankitalia SPA il 2% all’anno per 20 anni.


Facendo due conti, per ogni MW  fatto, prodotto da privati per privati, la collettività paga  8600 euro ogni anno per 20 anni (solo di interessi per fare girare quel denaro), se la moneta fosse emessa dallo Stato ….. sarebbe stata tutta un’altra storia, ma stante così la situazione ogni contesto è del tutto illegittimo, illegale, incostituzionale, inaccettabile….

La macchina economica messa in moto da questo perverso business ormai non si può fermare quindi anche se è superata, anzi non lo è neanche mai stata… e soprattutto non conveniente economicamente per nessuno (tranne le mafie ovviamente)…… di fatto chi ha investito deve prima recuperare il capitale (e le banche gli interessi) eppoi comincerà ad ammettere che la tecnologia non solo è superata e decotta, ma che in effetti non era poi tutto questo guadagno, anzi per la collettività una perdita secca.

Intanto naturalmente le banche e i grossi produttori e proprietari che determinano le notizie sui media, nell’informazione, formazione, cultura, scolastica, universitaria, accademica…..  al momento non possono che spingere questa tecnologia.

Per fare un esempio in negativo…. perché, nonostante ci siano già le auto elettriche, ad aria compressa, la tecnologia disponibile, matura, pronta, …… ancora si insiste con i motori tradizionali?.

In ultimo vorremmo fare un parallelo che forse pochi hanno avuto modo di rilevare e considerare e cioè:  il fotovoltaico sta alla produzione di energia elettrica come la moneta complementare (sconto) sta all’euro. La moneta complementare senza l’euro non può circolare e gli fa da scricchiolante stampella, lo stesso dicasi per il fotovoltaico; la produzione di energia elettrica fatta con gruppi statici senza la generazione elettrica con macchine rotanti, ossia gli alternatori, semplicemente non avrebbe attuazione, utilizzazione in rete.
Cosa diversa è per piccolissimi impianti cosi detti  “no grid conected” (ad isola).

Aggiungiamo solo una nota quando si parla di prodotti a kilometri zero, e di decrescita o di ecologia (solo per citarne alcune ) dietro c’è sempre, se non si vuol rischiare di essere considerati del tutto sprovveduti, il problema monetario ed economico.

Il primo prodotto in assoluto a km 0 (zero) deve essere proprio l’energia.

Per tutto quello che abbiamo sopra esposto ….. da cui dovrebbe apparire chiaro che tutta la manovra è stata una vile e spregevole speculazione architettata dalla necessità di creare artificiosamente  movimento di denaro per generare debito alla collettività ed interessi bancari, ….. un ecologista, uno convinto della decrescita, uno di quelli a km 0 non può che non essere un anti-signoraggista, …e anche un anti-fotovoltaista, sia per le grandi fattorie, sia per le piccole installazioni, tranne che per sporadiche situazioni individuali di ridotta entità quantitativa.

Diversamente si perde solo tempo (l'aspirina contro il cancro).

L’assioma

Qualsiasi accaparramento, concentrazione, capitalizzazione, potentato, focalizzazione è sempre contro l'uomo e la sua dignità  tutti egualmente coinvolti e responsabili : grandi banche, grandi magazzini, grandi produttori, grandi fabbriche, grandi impianti,  tutti geneticamente multinazionali,.


Tutto ciò che è grande alla fine schiaccia la dignità umana… non solo….  se si rompe fa il botto ….grande... e soprattutto pagano coloro che più sono stati danneggiati, il che è il colmo dell’infamia….
CORNUTI E MAZZIATI.

L’insegnamento

Il futuro è nel piccolo, nel diffuso, nell’artigiano, nel  locale, individuale, autonomo, ecc....... ma tutto ciò dipende dalla moneta …anche questa di proprietà popolare… LOCALE … e …addirittura INDIVIDUALE….

                                                                                   Giuseppe Turrisi – Veientefurente alias  Orazio  Fergnani

ALTRI APPROFONDIMENTI
http://www.lindipendenza.com/energia-vi-spiego-la-favola-del-fotovoltaico/