giovedì 17 maggio 2012

ESSERE COMUNISTA?!?!?

Ritengo giusto e rispettabile che una persona possa definirsi comunista (cosa di cui personalmente sono agli antipodi) e possa avere una concezione della vita e del mondo ed ovviamente una visione dei rapporti economici e sociali, attraverso la lente ideologica del comunismo anche se, come sappiamo, questa ideologia si conforma in plurime e variegate sfaccettature. Oltretutto molti “compagni” proiettano questa loro ideologia in una attitudine di vita, sforzandosi di comportarsi coerentemente e idealmente, da “compagni”, con gli altri in particolare amici e compagni. E questo è apprezzabile.


Questo però non deve impedire che tali persone, questi compagni, debbano avere una onestà e libertà di giudizio storico, non condizionata da pregiudizi. Anzi proprio l’attitudine da “compagni” e la prevedibile presenza di una certa intelligenza, dovrebbero portare ad avere un giudizio obiettivo.


Ergo, non dovrebbero negare l’influenza di un certo ebraismo, rapace e mondialista, nel condizionamento delle rivoluzioni bolsceviche e comuniste dell’anteguerra. Influenza che ha ovviamente avvantaggiando, dirigenti rivoluzionari di origine ebraica, spesso rivelatisi poi degli autentici criminali. Così come una certa dipendenza, in particolare del bolscevismo, dall’Alta Finanza, in buona parte giudaica, che lo sostenne per propri scopi in queste rivoluzioni.


Non dovrebbero negare, ma anzi condannare, senza se e senza ma, crimini e stragi abominevoli che furono perpetrate dentro e fuori la Russia di Stalin, contro il popolo russo e contro avversari politici e anche all’interno dello stesso bolscevismo, laddove in quelle stragi, orrende, abbiamo in prima fila, criminali veri come quelli qui citati da Fallisi.

Questi crimini, in ambito comunista, si ripeterono poi anche in altri paesi, compresa la Cina di Mao o fedi le Foibe in Italia.

Ed infine non dovrebbero chiudere gli occhi che tanti, troppi, “comunsti”, hanno avuto ed hanno un comportamento ambiguo e falso come per esempio quello di una certa subordinazione all’Alta Finanza (i cosiddetti “compagni al caviale” o radical chic) e alla storia criminale di Israele.

Anche il fatto che dovrebbero vedere come, dietro le cosiddette “rivoluzioni colorate”, dietro queste “primavere arabe” si annidano criminali al soldo dell’Occidente e del Mossad, gli imporrebbe di schierarsi senza alcuna remora dalla giusta parte.

Se questo non accade, qualcosa non funziona, siamo in presenza di falsi “compagni”, di “orefici che conoscono l’oro, ovvero di persone che dentro di loro, sono tali e quali i “padroni” e i “capitalisti” che additano. Senza alcun dubbio.

Maurizio Barozzi