giovedì 10 novembre 2016

elezioni USA

La nottata è passata. I radical chic, il sinistrume becero e reazionario hanno la faccia grigia ed il mal di pancia, i pennivendoli si arrampicano su specchi spalmati dei vaselina, i giornalisti-linguetta starnazzano, riempiendosi di epatoprotettori...... E non ho sentito nessuno, o veramente pochi, guardare la luna e non il dito tumefatto dalle martellate. Forza gente, che è cominciata. Fabrizio Belloni
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ELEZIONI AMERICANE: CHI HA VINTO?

Che domanda stupida, mi dirà il solito divoratore di media, col cervello portato all’ammasso, come si diceva una volta.
Ha vinto Trump! Squittirà il benpensante col cervello che da tempo ha dato le dimissioni.
Nossignori!
Le elezioni americane le ha vinte la Grande Germania.
Vediamo un po’.
Da una parte c’era quella sintesi di antipatia falsa, quella Illary che da quarant’anni si dibatte e starnazza per trovare un’autoaffermazione che le sfugge. Non ha capito che se emana un calore umano pari allo zero assoluto (-273°) non può rivestire la figura di wonder woman. Eppure aveva dalla sua tutta  (tutta) la stampa, tutte le radio e tutte le tv. E i poteri forti, erano allineati dietro di lei: giustamente un giornalista ha ravvisato una forte similitudine con la Nomenklatura comunista sul palco della Piazza Rossa nel giorno della parata militare. Alla lunga Lady ghiacciolo non ha retto Fine delle trasmissioni.
Dall’altra abbiamo trovato uno strano tipo. Una specie di mistura del Bossi prima maniera, ugualmente sguaiato, del Grillo populista convinto e fiero, con una spruzzata di Salvini, e forse una grattatine di Berlusconi. Forse, ma è illazione mia, vi è anche una rapsodia ungherese di accompagnamento, visti i 500 e più chilometri di muro che il Donald ha detto di voler erigere al confine col Messico, per evitare invasioni clandestine. Mica è un Renzi qualsiasi, lui.
I progressisti radical chic erano totalmente, unanimemente d’accordo: avrebbe vinto il Ghiacciolo.
Ha vinto il “populista”, alla faccia dei due partiti (anche il suo) dal quale si è affrancato, e di tutti i sondaggi.
Vox populi…..
Nel programma ripetuto e ripetuto, a parte le faccende interne, delle quali non me ne importa poi molto, quello che risalta come un pugno nello stomaco è la volontà di non immischiarsi più in faccende europee, mediorientali, africane in genere. E rapporti civili e seri con Putin.
Tradotto: neo isolazionismo politico. A me sta bene, benissimo.
L’Europa si troverà così, dopo la benedetta e benaccolta Brexit (la “casa madre “ che ha dato l’esempio!), a dover e poter far conto solo su se stessa. Dall’Atlantico agli Urali.
Germania che diventa Grande Germania, non in conflitto ma alleata con la Russia.
Lasciate che spurghino e si levino dalle scatole le classi politiche che occupano abusivamente il potere in Europa, e la Storia seguirà il suo corso. Il Continente avrà al centro la Grande Germania che cominciò il suo percorso di ascesa nel 1870, e sarà supportata verso oriente dalla Grande Russia, non più nemica ma intelligentemente e strategicamente alleata, che estende il suo potere fino al confine col Giappone.
Tecnologia, industria, materie prime, energia,  900 milioni di bianchi, civili, non più in lotta fra se stessi.
Questo ha portato sulla scena l’elezione di quel Trump che ha sparigliato le carte. Del resto bastava guardare il grigiore dei giornalisti linguetta italici per provare soddisfazione. L’unico che non aveva capito nulla era il tizio che fa –provvisoriamente- il Primo Ministro in Italia: ma che ci volete fare? Lo hanno disegnato così, e non si può pretendere di cavar sangue da una rapa.
Forza, gente! E’ cominciata!
Fabrizio Belloni
Mercoledì, 9 novembre 2016.