sabato 30 settembre 2017
venerdì 29 settembre 2017
giovedì 28 settembre 2017
DELLA CHIESA E DELL'USURA
Se i seguaci di Cristo non avessero ceduto al Potere Temporale offertogli da Costantino oggi sarebbero liberi di parlare di spiritualità e potrebbero condannare l'usura severamente e seriamente.
La chiesa no lo può fare perché con lo Stato del Vaticano che è parte del "sistema politico finanziario" (IOR-AMBROSIAMO) dove idealmente fanno risiedere la "chiesa" di Cristo sono incastrati nel silenzio e nella ipocrisia!!??
In passato la chiesa ha combattuto l'usura anche con delle encicliche..... ma poi più niente di serio sopratutto contro l'infamia più potente contro la natura umana e spirituale che è il signoraggio e tutto ciò che ci ruota attorno.
mercoledì 27 settembre 2017
martedì 26 settembre 2017
(repetita) ANCHE SALVO MANDARA' CERCA DI SPIEGARE AL M5S LA DIFFERENZA TRA MILIONI ...
ANCHE SALVO MANDARA' CERCA DI SPIEGARE AL M5S LA DIFFERENZA TRA MILIONI ...
domenica 24 settembre 2017
sabato 23 settembre 2017
DELLA DEMOCRAZIA
La democrazia è solo uno strumento di consultazione e non di governo ecco perché non funziona per definizione..... la sinarchia è l'unico modello ma il popolo mediocre non accetterà mai il suo stato di mediocrità....e le oligarchie, vero potere, la usano a loro piacimento.... (non spenderebbero miliardi in guerre per andare a "installare" democrazie nelle varie parti del mondo gli USA e company) Ma il popolino crederà sempre che la democrazia sia la cosa migliore cosi come il drogato penserà che la droga sia la cosa migliore... e le oligarchie fanno di tutto affinché il popolo creda nella democrazia più che nelle religioni o Dio....
.gt
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venerdì 22 settembre 2017
MA CI CREDONO A QUESTE MANIPOLAZIONI ...!!!
La democrazia senza il quarto potere della comunicazione non è nulla.. POMPANO MEDIATICAMENTE "DI MAIO" PER QUATTRO ANNI.... POI GLI METTONO DEI SEMI SCONOSCIUTI E POI DICONO AL "POPOLO BUE" (DETTO ANCHE BIO-MASSA) VOTATEEEEE... CHE BELLO LA DEMOCRAZIA......... (MA CI CREDONO?) PERCHE' SE E' SI E' MOLTO PREOCCUPANTE
IL PENSIERO DEL GIORNO
Om Amriteswarayi namah
"Separare la scienza e la spiritualità è stato il più grande crimine contro l'umanità del secolo passato.
Questi due rami della conoscenza, che avrebbero dovuto procedere mano nella mano, sono stati divisi e i suoi praticanti sono stati etichettati come scienziati moderni o come rappresentanti di fedi religiose.
'Solo le scoperte scientifiche si basano sulla logica e sull'intelligenza. Sono l'unica verità.
Questa era l'ideologia che venne divulgata.
Tutti i disastri naturali recenti e i cambiamenti allarmanti del clima globale stanno minando la sopravvivenza di questo meraviglioso pianeta.
Ora, molte persone non possono fare a meno di pensare che questo possa essere il risultato del contrapporre la scienza e la spiritualità e ritenere che una delle due sia più importante dell'altra"
giovedì 21 settembre 2017
DEL SIGNORAGGIO IN BREVE
Quando uno stato apre le porte all'usuraio di fatto ha firmato la sua condanna a morte. L'usuraio pretenderà il potere della moneta, con quella liquiderà per primo i beni dello stato, poi quelli privati affamando piano piano la popolazione, distruggerà ogni cosa che tocca, dalla sanità alla scuola, della cultura, ai beni archeologici, dalla paesaggio ai beni sociali, distruggerà la cultura la civiltà, la società, trasformerà l'individuo in un zombie senza arte ne parte, senza identità, senza lavoro, senza volontà, senza dignità, utile finché fa girare soldi e paga interessi, poi quando non riesce più ad essere utile al sistema usuraio sarà solo uno scarto umano.
in yuan cinesi
«A partire da questa settimana si indica il prezzo medio del petrolio in yuan cinesi»: lo ha annunciato il 15 settembre il Ministero venezuelano del petrolio. Per la prima volta il prezzo di vendita del petrolio venezuelano non è più indicato in dollari.
È la risposta di Caracas alle sanzioni emanate dall’amministrazione Trump il 25 agosto, più dure di quelle attuate nel 2014 dall’amministrazione Obama: esse impediscono al Venezuela di incassare i dollari ricavati dalla vendita di petrolio agli Stati uniti, oltre un milione di barili al giorno, dollari finora utilizzati per importare beni di consumo come prodotti alimentari e medicinali. Le sanzioni impediscono anche la compravendita di titoli emessi dalla Pdvsa, la compagnia petrolifera statale venezuelana.
mercoledì 20 settembre 2017
martedì 19 settembre 2017
quelli che
quelli che vogliono cambiare il mondo ma aspettano di vedere prima cosa fanno gli altri.....quelli che sono stufi di tutto ma non vogliono sentire parlare di usura e signoraggio...quelli che vogliono cambiare le cose ma si tengono strette le idee di ieri....
lunedì 18 settembre 2017
nell'altra dimesnione
.....e figuratevi se il Dio vero si sarebbe messo con quei quattro mentecatti di usurai limitati in un sputo di tempo e materia...
domenica 17 settembre 2017
sabato 16 settembre 2017
IL BUM ECONOMICO ITALIANO!?!?
erano gli anni in cui ancora c'erano amministratori educarti sotto il ventennio che sapevano tenere a bada la rapacità degli usurai.. le generazioni future di amministratori e politici hanno ceduto sempre più....fino ad aprirgli la porta di casa italia...
IL VERO POTERE NON SI PUÒ' PERMETTERE UNA VERA OPPOSIZIONE.......
Se non si fosse ancora capito:
Se il M5S era serio e coerente si sarebbe dovuto dimettere in blocco camera e senato il giorno prima della maturazione del vitalizio, questa è l'ennesima prova che il movimento è stato ed è un gregge controllato dove contenere i malumori della gente con tanta propaganda, ma che di fatto è una stampella del governo e di conseguenza dei piani strategici e finanziari di chi il governo manovra.....!! Ps meglio una opposizione controllata che degli anarchici veri... ma tanto il "popolo bue" - dicasi "bio-massa" neanche sa perché si alza al mattino.....!
venerdì 15 settembre 2017
giovedì 14 settembre 2017
mercoledì 13 settembre 2017
DELLE IDEE
.....Non si possono ammanettare le idee.....
ma loro ci provano lo stesso..............
allora vogliono punire il corpo.....
certe volte anche ucciderlo perchè produce
idee diverse..... dalle loro... gt
allora vogliono punire il corpo.....
certe volte anche ucciderlo perchè produce
idee diverse..... dalle loro... gt
della usura
Quando in un cesto di mele entra anche un solo verme alla fine distrugge tutto il cesto, cosi quando in una società entra un usuraio, non mollerà fin quando non la porterà alla completa d'istruzione totale....!! L'usuraio finanzierà sempre l'idea della democrazia perché è l'unica che gli da l'alibi di essere uguale agli altri e finché molti ci credono quella sarà la verità perversa.. nonostante lo sfacelo della società aumenta a vista d'occhio..... Ci sarà un motivo perché qualcuno propaganda la disgregazione della "democrazia" e non lo sfacelo della società...... non è difficile da capire, su via è difficile da accettare perché ci hanno fatto credere .... gt
martedì 12 settembre 2017
lunedì 11 settembre 2017
Della democrazia
..per molti è difficile accettare che la democrazia è un giocattolo rotto, e continuano a cercare di farlo funzionare... ma è solo un cavallo di troia che ci introduci presto o tarsi al neoliberismo usuraio..... la democrazia che ci hanno regalato gli americani..purtroppo è questa.. anche Aristotele alla democrazia mediocre della massa preferiva comunque il governo degli aristocratici.....Come si sa nessuno regala niente per niente.. e la liberazione di fatto fu colonizzazione.... ma molti italiano rifiutano di essere stati (ed essere ancora coglioni) e preferiscono piuttosto continuare a pagare il prezzo della guerra che fu tra il sangue e l'oro ... dicasi sovranità monetaria .Molte cose purtroppo si capiscono solo 100 anni dopo... ormai me ne sono fatto una ragione
della vita
.... Siamo dei vettori di Vita, spostiamo avanti di 70 anni la vita biologica, la riceviamo dai nostri genitori è passiamo la staffetta ai nostri figli..... e per quanto riguarda lo spirito diamo prova a Dio di concedersi all'interno dei nostri copri di sperimentare anche la parte umana per essere completo nelle sue manifestazioni infinite...... Tutto qui
Giuseppe Turrisi
domenica 10 settembre 2017
venerdì 8 settembre 2017
IL PUNTO DI Giovanni Armando-Zero
La storia unitaria è stata, in gran parte, connotata
da un fenomeno di divergenza tra le due macroaree, che solo durante la golden age – in maniera ininterrotta e non solo per merito della congiuntura internazionale favorevole, ma anche per effetto dell’opera condotta con l’intervento straordinario – hanno conosciuto una significativa convergenza, conseguendo il risultato di una sostanziale riduzione del divario meridionale. Le vicende del periodo successivo, tra le crisi petrolifere, la ristrutturazione del sistema industriale, la prevalenza di una forma di liberismo senza regole, l’avvento dell’euro e la nuova crisi finanziaria internazionale, hanno restituito, quasi per intero, al territorio meridionale (privato di un intervento pubblico di notevole valore, come quello della Cassa per il Mezzogiorno) il suo divario, allontanandolo sempre più dall’obiettivo della convergenza e dell’annullamento del dualismo economico.Amedeo Lepore, Seconda Università di Napoli.
A questo mi permetto di aggiungere che gli investimenti per aumentare la produttivita' del settentrione nel decennio 1850/1860 furono fatti da Cavour ricorrendo all'indebitamento(compreso il corso forzoso dei biglietti di banca), che detto debito fu accollato anche al meridione dopo l' unita' politica(legge Pepoli). In aggiunta :l' istituto godente il PRIVILEGIO dell' emissione monetaria, nel far-west caratterizzante il primo decennio di unita', era la Banca Nazionale Nel Regno, dove gli azionisti erano TUTTI settentrionali e stranieri. La politica liberista favoriva il nord(contiguita' con i mercati di esportazione) e sfavoriva il sud(assenza di infrastrutture che favorissero i trasporti). A questo aggiungiamo la guerra civile combattuta nel meridione(inappropriatamente chiamata brigantaggio).
Tutto ciò per dovere di cronaca e affinche' si impari dalla Storia e dagli errori(orrori).
COME USCIRE DA UNA CRISI CHE IMPOVERISCE IL 99% PER ARRICCHIRE L’1%?
PRIMA PARTE: CAUSE DELLA CRISI, DISTRIBUZIONE DEI SUOI EFFETTI E VIE DI
USCITA.
Tutti vediamo le risorse non rinnovabili in esaurimento, la preoccupante espansione demografica, la progressiva contrazione dei profitti mercantili e il montare delle legittime aspirazioni del terzo mondo, ma non dobbiamo confondere il “burrone” che ci troviamo davanti e nel quale non vogliamo né possiamo permetterci di precipitare con le precise e diverse cause delle ferite provocate dalla nostra caduta davanti a esso e non dentro di esso, che risiedono nelle opzioni economiche liberiste pesantemente recessive e regressive che ci ostiniamo a seguire da ormai 30 anni e che, per come sono strutturate, mentre hanno progressivamente triplicato la ricchezza dell’1% più ricco, hanno nel contempo già dimezzato quella del restante 99%, e, al suo interno, contratto di 2/3 quella del 50% più povero. Il doppio tragico equivoco sta cioè nel pensare, da un lato, che la cri che attraversiamo sia dovuta al pesante operare già nel presente di quelle gravi contraddizioni che bene davanti a noi (il "burrone"), mentre, dall'altro lato, che questa crisi sia certamente la crisi di tutti, laddove invece crisi solo per il 99% della popolazione, quella che lavora, produce e commercia, mentre è successo economico strepitoso per l'1% più ricco e che non produce, costituito dalla elite creditizio-finanziaria, dagli speculatori mobiliari e immobiliari, dai manager ormai autonomi dalla proprietà, dai ceti possidenti e dai privilegiati di ogni genere (complessivamente chiamati top incoming).
Nel concreto, accade infatti che le ricette liberiste comprimono retribuzioni e welfare mentre detassano i ceti possidenti al fine dichiarato di acquisire una sempre maggiore competitività grazie a costi sempre più bassi e capitali sempre più abbondanti e a buon mercato. Peccato, però, che sia assolutamente imbattibile sul fronte dei costi la concorrenza "sleale" delle imprese delocalizzate in aree del mondo dove producono sottocosto nel massimo dispregio della natura e dell'uomo, per cui, complice anche un cambio reso così sempre più "forte", le esportazioni non compensano la pesante compressione dei consumi interni così provocata ed avanzano la deindustrializzazione, il degrado e perfino la fame, mentre la iper-remunerazione e detassazione dei capitali più la bassa inflazione e il cambio "forte" fanno crescere ulteriormente la "fetta" di PIL che va al'1% più ricco e aumentare continuamente il valore speculativo dei suoi cespiti, iper-remunerati, detassati e/o al sicuro in paradisi fiscali.
E così, mentre il “vampiro” si ingrassa sempre di più del sangue del popolo vampirizzato, questo insiste a chiedere agli “esperti” del “vampiro” come curare la propria “anemia” ed accetta di curarla … intensificando il dissanguamento! E si oltrepassa ogni decenza quando si pretende di incentivare gli investimenti piuttosto che l'assunzione di giovani, donne o al Sud senza minimamente curarsi di finanziare consumi aggiuntivi, con il risultato di contribuire all'inutile finanziamento delle assunzioni e degli investimenti che sarebbero stati fatti comunque, poiché le imprese effettuano assunzioni e investimenti aggiuntivi solo per produrre una offerta aggiuntiva che soddisfa con profitto una domanda effettiva aggiuntiva, in assenza della quale ogni incentivo è inefficace e in presenza della quale semplicemente inutile, e magari assistendo così pure al parallelo paradossale licenziamento di corrispondente numero di non giovani, uomini e al Nord!
E tutto ciò è ancora più assurdo quando si considera che Non è nemmeno pensabile un sistema-mondo in cui alcuni paesi esportano stabilmente più di quanto importano e viceversa, laddove è già vergognoso in sé il proposito di esportare nei paesi “fratelli”, insieme ai propri beni e servizi, pure tanta disoccupazione e tanti fallimenti quanti ne comporta la mancata produzione nazionale che soppiantiamo con le nostre esportazioni, e laddove è comunque impossibile battere sul fronte dei costi la concorrenza “sleale” delle imprese delocalizzate, er cui dovremmo sapere bene che lo sviluppo di ogni area va necessariamente basato sul sostegno del suo mercato interno in regime di pareggio tendenziale dei rispettivi import-export, e, dunque, fare ... l'esatto contrario di quello che facciamo da ormai 30 anni, abbandonando il liberismo per il modello postkeynesiano!. There Is No Alternative.
SECONDA PARTE: LA SOLUZIONE POST-KEYNESIANA PER IL 99% CONTRO L'1%.
Come uscire dalla crisi attuale? Essa è infatti davvero "strana" nel momento in cui è tale solo per il 99% della popolazione, la cui percentuale di PIL negli ultimi 30 anni è sempre calata fino a pian piano dimezzarsi, mentre nel frattempo si è invece avuta la pacchia per l'1% più ricco, data che la sua ricchezza negli stessi anni si invece pian piano ... triplicata?
Semplice: facendo l'esatto contrario di quello che facciamo da 30 anni:
a)abbandonare la triplice deregulation liberista (borsistica, valutaria e doganale) in favore di vincoli anti-speculazione borsistici e valutari che bloccano pure le esportazioni di capitali e le delocalizzazioni aziendali contrarie all’interesse nazionale.
b)varare al riparo di queste protezioni il sostegno keynesiano della domanda interna ridistribuendo più socialmente il PIL e praticando il deficit-spending con btp collocati a tassi netti negativi e senza spread. L'equo canone sulle grandi proprietà, il calmiere sugli interessi bancari e sui premi assicurativi, i trasferimenti dalle retribuzione pensioni alte verso quelle medio-basse pur lasciando invariato il "monte" retribuzioni e pensioni complessivo, trasferiscono infatti risorse dai ceti prettamente risparmiatori verso quelli più consumatori, con indubbi effetti moltiplicatori keynesiani. Il trattato di Lisbona consente peraltro alla BCE di prestare anche alle banche pubbliche gli euro che presta a tutte le banche private della eurozona e allo stesso basso taso (oggi, lo 050% nonostante l'inflazione effettiva oscilli nella UE tra l'1,0% e il 3,0%). Ne approfittano regolarmente i tedeschi per collocare i loro bund presso le loro banche pubbliche a tassi ridicoli, e potremmo farlo benissimo pure noi, risparmiando circa 80 dei 90 mld che criminalmente regaliamo ogni anno come interessi sui btp alla elite che li acquista sul mercato speculativo dei titoli. Una elite che finchè non riformeremo questo collocamento continuerà a intascare per sé lo spread rifiutandosi di utilizzare lo sconto ulteriore che concediamo sul prezzo dei btp onde munirsi di apposito certificato assicurativo contro il nostro default (i così detti Credit Default Swap) perché sa benissimo che possiamo fallire solo volontariamente, e che per giunta fanno aumentare questo margine proditorio speculando contro. Un debito pubblico che si paga da sé per semplice decorso del tempo al tasso annuo dettato dalla differenza tra interesse lordo e inflazione effettiva.
c)contenendo con il calmiere all’ingrosso e l’anti-trust la inflazione “da oligopolio” che abitualmente accompagna le fasi espansive e
d)neutralizzandola nei rapporti con l’estero svalutando periodicamente il cambio in misura pari all’eventuale differenziale di inflazione residuo (Es.: con una inflazione USA del 2% e ua uE del 5%, basta svalutare l'euro del 3% sul dollaro per mantenere inalterata la l competitività relativa del loro export-import al diverso variare delle rispettive inflazioni).
Una soluzione gradata consiste nel sospendere unilateramente e transitoriamente il demenziale vincolo UE del 3% tra deficit e PIL (uguale oer tutti anche se il rapporto debito/PIL varia invece dal 30% al 130% e passa!), o ricorrere a una o più moneta complementari in cui esprimere almeno parte del nostro debito pubblico, e quindi varare le manovre keynesiane sopra illustrate sub "b" con le accortezze sub "c", almeno sino a risanamento conseguito, nonché concertando nella UE i correttivi mercantili idonei a pareggiare gli import-export interni a fronte di inflazioni UE diverse tra loro. In mancanza, non resta che la secessione valutaria dei PIGSF).
TERZA PARTE: PER DIRLA TUTTA.
Dovremo altresì prima o poi rivelare con coraggio il segreto dei segreti del capitalismo, ovvero che, verificando le cndizioni di equilibrio della produzione/distribuzione capitalistica con i dati ISTAT in mano, constatiamo che mentre ammontano al 20% del PIL i risparmi che residuano abitualmente in sede distributiva, basta appena il 5% del PIL per gli investimenti produttivi che vengono effettuati per produrre l’offerta che soddisfa la domanda per consumi restante (80%). Per quanto il tema sia del tutto assente nella pubblicistica e nella coscienza collettiva, resta che questo “gap” (15% circa del PIL) va colmato, pena la impansione progressiva del sistema al ritmo dettato dal gap residuale. Storicamente, esso viene colmato, lateralmente al deficit-spending statale, dalla elite creditizio-finanziaria che governa la moneta:
a)in parte ridotta e solo episodica, premendo politicamente sugli stati perché utilizzino la moneta circolante da loro creabile "allo scoperto" grazie alla sovranità monetaria,
b)in parte decisamente molto maggiore, ricorrendo alla gigantesca moneta bancaria da lei creabile "allo scoperto" grazie alla "riserva frazionaria".
In entrami i casi vengono così finanziate "allo scoperto" spese private e pubbliche aggiuntive e autonome dalla distribuzione, e lo stesso viene fatto pure
c)ricorrendo anche a parte della moneta cartolare con valore superiore o anche multiplo di quello reale che viene prodotta dalla finanza "creativa" accreditata.
Questo modo così inaspettato di "colmare il gap" finanziando con una moneta "allo scoperto" una domanda aggiuntiva e autonoma rispetto alla distribuzione funziona perché basta il requisito della "accettazione" perché ogni moneta, anche quella puramente e semplicemente falsa, possa nell'immediato finanziarla. La "magia" si compie infatti poco dopo, poiché la "copertura" inizialmente assente viene necessariamente recuperata in automatico man mano che viene concretamente prodotta la maggiore offerta che così ha reso profittevole produrre e che mai sarebbe stata altrimenti prodotta!
Tutto questo, però, accade nella sola misura in cui questa elite decide di farlo, decidendo in definitiva, così, se, quanta e dove si debba avere espansione o recessione, e comunque a totale insaputa della opinione pubblica cui si racconta la favoletta edificante del risparmio quale motore del capitalismo e del rigore quale regola-base del buon governo. Solo svelando questo incredibile segreto dei segreti sarà finalmente possibile ai popoli sottrarre questa sovranità alla elite e sottoporre la moneta circolante, creditizia e finanziaria al proprio controllo democratico trasformando l’attuale versione degenerata di capitalismo finanziarizzato in un capitalismo misto di programmazione democratica certamente più vivibile, almeno per il 99% delle popolazioni. Una lotta epocale per ora timidamente combattuta nella disputa tra pensiero liberista e post-keynesiano.
Tutti vediamo le risorse non rinnovabili in esaurimento, la preoccupante espansione demografica, la progressiva contrazione dei profitti mercantili e il montare delle legittime aspirazioni del terzo mondo, ma non dobbiamo confondere il “burrone” che ci troviamo davanti e nel quale non vogliamo né possiamo permetterci di precipitare con le precise e diverse cause delle ferite provocate dalla nostra caduta davanti a esso e non dentro di esso, che risiedono nelle opzioni economiche liberiste pesantemente recessive e regressive che ci ostiniamo a seguire da ormai 30 anni e che, per come sono strutturate, mentre hanno progressivamente triplicato la ricchezza dell’1% più ricco, hanno nel contempo già dimezzato quella del restante 99%, e, al suo interno, contratto di 2/3 quella del 50% più povero. Il doppio tragico equivoco sta cioè nel pensare, da un lato, che la cri che attraversiamo sia dovuta al pesante operare già nel presente di quelle gravi contraddizioni che bene davanti a noi (il "burrone"), mentre, dall'altro lato, che questa crisi sia certamente la crisi di tutti, laddove invece crisi solo per il 99% della popolazione, quella che lavora, produce e commercia, mentre è successo economico strepitoso per l'1% più ricco e che non produce, costituito dalla elite creditizio-finanziaria, dagli speculatori mobiliari e immobiliari, dai manager ormai autonomi dalla proprietà, dai ceti possidenti e dai privilegiati di ogni genere (complessivamente chiamati top incoming).
Nel concreto, accade infatti che le ricette liberiste comprimono retribuzioni e welfare mentre detassano i ceti possidenti al fine dichiarato di acquisire una sempre maggiore competitività grazie a costi sempre più bassi e capitali sempre più abbondanti e a buon mercato. Peccato, però, che sia assolutamente imbattibile sul fronte dei costi la concorrenza "sleale" delle imprese delocalizzate in aree del mondo dove producono sottocosto nel massimo dispregio della natura e dell'uomo, per cui, complice anche un cambio reso così sempre più "forte", le esportazioni non compensano la pesante compressione dei consumi interni così provocata ed avanzano la deindustrializzazione, il degrado e perfino la fame, mentre la iper-remunerazione e detassazione dei capitali più la bassa inflazione e il cambio "forte" fanno crescere ulteriormente la "fetta" di PIL che va al'1% più ricco e aumentare continuamente il valore speculativo dei suoi cespiti, iper-remunerati, detassati e/o al sicuro in paradisi fiscali.
E così, mentre il “vampiro” si ingrassa sempre di più del sangue del popolo vampirizzato, questo insiste a chiedere agli “esperti” del “vampiro” come curare la propria “anemia” ed accetta di curarla … intensificando il dissanguamento! E si oltrepassa ogni decenza quando si pretende di incentivare gli investimenti piuttosto che l'assunzione di giovani, donne o al Sud senza minimamente curarsi di finanziare consumi aggiuntivi, con il risultato di contribuire all'inutile finanziamento delle assunzioni e degli investimenti che sarebbero stati fatti comunque, poiché le imprese effettuano assunzioni e investimenti aggiuntivi solo per produrre una offerta aggiuntiva che soddisfa con profitto una domanda effettiva aggiuntiva, in assenza della quale ogni incentivo è inefficace e in presenza della quale semplicemente inutile, e magari assistendo così pure al parallelo paradossale licenziamento di corrispondente numero di non giovani, uomini e al Nord!
E tutto ciò è ancora più assurdo quando si considera che Non è nemmeno pensabile un sistema-mondo in cui alcuni paesi esportano stabilmente più di quanto importano e viceversa, laddove è già vergognoso in sé il proposito di esportare nei paesi “fratelli”, insieme ai propri beni e servizi, pure tanta disoccupazione e tanti fallimenti quanti ne comporta la mancata produzione nazionale che soppiantiamo con le nostre esportazioni, e laddove è comunque impossibile battere sul fronte dei costi la concorrenza “sleale” delle imprese delocalizzate, er cui dovremmo sapere bene che lo sviluppo di ogni area va necessariamente basato sul sostegno del suo mercato interno in regime di pareggio tendenziale dei rispettivi import-export, e, dunque, fare ... l'esatto contrario di quello che facciamo da ormai 30 anni, abbandonando il liberismo per il modello postkeynesiano!. There Is No Alternative.
SECONDA PARTE: LA SOLUZIONE POST-KEYNESIANA PER IL 99% CONTRO L'1%.
Come uscire dalla crisi attuale? Essa è infatti davvero "strana" nel momento in cui è tale solo per il 99% della popolazione, la cui percentuale di PIL negli ultimi 30 anni è sempre calata fino a pian piano dimezzarsi, mentre nel frattempo si è invece avuta la pacchia per l'1% più ricco, data che la sua ricchezza negli stessi anni si invece pian piano ... triplicata?
Semplice: facendo l'esatto contrario di quello che facciamo da 30 anni:
a)abbandonare la triplice deregulation liberista (borsistica, valutaria e doganale) in favore di vincoli anti-speculazione borsistici e valutari che bloccano pure le esportazioni di capitali e le delocalizzazioni aziendali contrarie all’interesse nazionale.
b)varare al riparo di queste protezioni il sostegno keynesiano della domanda interna ridistribuendo più socialmente il PIL e praticando il deficit-spending con btp collocati a tassi netti negativi e senza spread. L'equo canone sulle grandi proprietà, il calmiere sugli interessi bancari e sui premi assicurativi, i trasferimenti dalle retribuzione pensioni alte verso quelle medio-basse pur lasciando invariato il "monte" retribuzioni e pensioni complessivo, trasferiscono infatti risorse dai ceti prettamente risparmiatori verso quelli più consumatori, con indubbi effetti moltiplicatori keynesiani. Il trattato di Lisbona consente peraltro alla BCE di prestare anche alle banche pubbliche gli euro che presta a tutte le banche private della eurozona e allo stesso basso taso (oggi, lo 050% nonostante l'inflazione effettiva oscilli nella UE tra l'1,0% e il 3,0%). Ne approfittano regolarmente i tedeschi per collocare i loro bund presso le loro banche pubbliche a tassi ridicoli, e potremmo farlo benissimo pure noi, risparmiando circa 80 dei 90 mld che criminalmente regaliamo ogni anno come interessi sui btp alla elite che li acquista sul mercato speculativo dei titoli. Una elite che finchè non riformeremo questo collocamento continuerà a intascare per sé lo spread rifiutandosi di utilizzare lo sconto ulteriore che concediamo sul prezzo dei btp onde munirsi di apposito certificato assicurativo contro il nostro default (i così detti Credit Default Swap) perché sa benissimo che possiamo fallire solo volontariamente, e che per giunta fanno aumentare questo margine proditorio speculando contro. Un debito pubblico che si paga da sé per semplice decorso del tempo al tasso annuo dettato dalla differenza tra interesse lordo e inflazione effettiva.
c)contenendo con il calmiere all’ingrosso e l’anti-trust la inflazione “da oligopolio” che abitualmente accompagna le fasi espansive e
d)neutralizzandola nei rapporti con l’estero svalutando periodicamente il cambio in misura pari all’eventuale differenziale di inflazione residuo (Es.: con una inflazione USA del 2% e ua uE del 5%, basta svalutare l'euro del 3% sul dollaro per mantenere inalterata la l competitività relativa del loro export-import al diverso variare delle rispettive inflazioni).
Una soluzione gradata consiste nel sospendere unilateramente e transitoriamente il demenziale vincolo UE del 3% tra deficit e PIL (uguale oer tutti anche se il rapporto debito/PIL varia invece dal 30% al 130% e passa!), o ricorrere a una o più moneta complementari in cui esprimere almeno parte del nostro debito pubblico, e quindi varare le manovre keynesiane sopra illustrate sub "b" con le accortezze sub "c", almeno sino a risanamento conseguito, nonché concertando nella UE i correttivi mercantili idonei a pareggiare gli import-export interni a fronte di inflazioni UE diverse tra loro. In mancanza, non resta che la secessione valutaria dei PIGSF).
TERZA PARTE: PER DIRLA TUTTA.
Dovremo altresì prima o poi rivelare con coraggio il segreto dei segreti del capitalismo, ovvero che, verificando le cndizioni di equilibrio della produzione/distribuzione capitalistica con i dati ISTAT in mano, constatiamo che mentre ammontano al 20% del PIL i risparmi che residuano abitualmente in sede distributiva, basta appena il 5% del PIL per gli investimenti produttivi che vengono effettuati per produrre l’offerta che soddisfa la domanda per consumi restante (80%). Per quanto il tema sia del tutto assente nella pubblicistica e nella coscienza collettiva, resta che questo “gap” (15% circa del PIL) va colmato, pena la impansione progressiva del sistema al ritmo dettato dal gap residuale. Storicamente, esso viene colmato, lateralmente al deficit-spending statale, dalla elite creditizio-finanziaria che governa la moneta:
a)in parte ridotta e solo episodica, premendo politicamente sugli stati perché utilizzino la moneta circolante da loro creabile "allo scoperto" grazie alla sovranità monetaria,
b)in parte decisamente molto maggiore, ricorrendo alla gigantesca moneta bancaria da lei creabile "allo scoperto" grazie alla "riserva frazionaria".
In entrami i casi vengono così finanziate "allo scoperto" spese private e pubbliche aggiuntive e autonome dalla distribuzione, e lo stesso viene fatto pure
c)ricorrendo anche a parte della moneta cartolare con valore superiore o anche multiplo di quello reale che viene prodotta dalla finanza "creativa" accreditata.
Questo modo così inaspettato di "colmare il gap" finanziando con una moneta "allo scoperto" una domanda aggiuntiva e autonoma rispetto alla distribuzione funziona perché basta il requisito della "accettazione" perché ogni moneta, anche quella puramente e semplicemente falsa, possa nell'immediato finanziarla. La "magia" si compie infatti poco dopo, poiché la "copertura" inizialmente assente viene necessariamente recuperata in automatico man mano che viene concretamente prodotta la maggiore offerta che così ha reso profittevole produrre e che mai sarebbe stata altrimenti prodotta!
Tutto questo, però, accade nella sola misura in cui questa elite decide di farlo, decidendo in definitiva, così, se, quanta e dove si debba avere espansione o recessione, e comunque a totale insaputa della opinione pubblica cui si racconta la favoletta edificante del risparmio quale motore del capitalismo e del rigore quale regola-base del buon governo. Solo svelando questo incredibile segreto dei segreti sarà finalmente possibile ai popoli sottrarre questa sovranità alla elite e sottoporre la moneta circolante, creditizia e finanziaria al proprio controllo democratico trasformando l’attuale versione degenerata di capitalismo finanziarizzato in un capitalismo misto di programmazione democratica certamente più vivibile, almeno per il 99% delle popolazioni. Una lotta epocale per ora timidamente combattuta nella disputa tra pensiero liberista e post-keynesiano.
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