Responsable
economico del PD è proprio il figlio di Colaninno, uno e primo dei
"capitani coraggiosi" della “scalata” Telekom.
Pre-nota a “Commenti e analisi Prealpine” - Parte terza”
Tra
tatcherismo, blairismo e priapismo politico
d’alemiano e del PD
Il partito dei
padroni e il suo “Responsabile economico” Colaninno.
Non si può affliggersi delle conseguenze (ipocritamente) dopo essersi accomodati a cause, come le scalate e cordate
economiche-politiche alla Telkom: la madre di tutte le aziende strategiche privatizzate all'uopo dai
governi di centro sinistra , di Ciampi,
D'alema e Prodi, e della
privatizzazione
della Banche operata dal tanto Amato da Napolitano e dai
poteri capitalistici c.d. "forti" e dal PD
partito dei padroni .
Sicché il Responsable economico del PD è proprio il figlio di Colannino, uno dei "capitani
coraggiosi" del capitalismo straccione italiano, che
senza mettere un soldo, a prestito, con soldi, garanzie pubbliche e
politiche del governo di centrosinistra di Prodi,
Ciampi e d'Alema che
ha privatizzato Telekom madre di
tutte le privatizzazioni delle
imprese stregiche affinchè potessero essere
scalate dai Colaninno vari e di turno, guadagnando sia
loro che i protettori politici, rivendendo quel che avevano ottenuto
senza mettere un lira ne di investimenti ne per l'acquisto. Ma dove stavano i
cialtroni che allora battevano le mani e quelli che votavano e votano
centrosinistra e PDS-DS-PD ed oggi si stupiscono della Telekom dopo
essere stati acritici e accomodanti in tutti questi 20 anni dimprivatizzazioni
e svendite ad american, tedeschi, cinesi e sopratuto francesi (note di
oggi)
Un PD, che per altro va sempre più
democristianizzandosi ma
con un ruolo
politico e politica para-fascista - quindi peggio della DC- persino, ora, anche con una specie
di Patto di San Ginesio generazionale, come tra Forlani e
De Mita. Come era
facilmente prevedibile - e lo è stato anche dal nostro collettivo – fin da
quando nacque il Pds di cui si disse: “alcuni diventeranno inevitabilmente dei
DC molto peggiore dei DC, ed altri dei reazionari fascisti o para-fascisti (come ad es. i Violante). Sullo stesso
terreno dei nemici della Costituzione antifascista, del reazionariato leghista e missino, con cui si allearono immediatamente,
per insane ambizioni di un ceto politico professionistico che avvio da sinistra
una nuova fase TRASFORMISTA dell'Italia: a 100 anni dal quello detta,
appunto, del TRASFORMISMO della crisipina e depetrista "sinistra" -
collegata alle banche come quella di oggi - che per restare al governo
e in ragione dei propri gruppi di interesse, faceva cose della
destra - ad es. la privatizzazione delle ferrovie che la destra aveva
nazionalizzato .
Commenti e analisi
Prealpine - Parte terza (titolo del giornale, 26-9-2006)
Dal
Mercadet di Balzac all’assalto dei "capitani coraggiosi" alle aziende
pubbliche privatizzate.
L'’individuo separato"
non è nato in Grecia ma in Europa, con il processo di produzione capitalistico,
impensabile senza la mediazione della merce-denaro che esprime il valore di
scambio delle merci ed insieme predominano. Tra “L’ozio dei ricchi e il cammino
del progresso”, di F. Ogliari (6/8/06), “l’uomo non crede più in se stesso e
all’uomo” perché, da allora, “la virtù comincia con il benessere” (Balzac, “Rabouilleuse”).
Nel potere del denaro si concentra il potere delle cose sugli uomini, in una società che si basa
sulla produzione di merci.
“Ogni idea autentica religiosa o filosofica si spoglia di ogni
grandezza” (Ogliari), perché l’obbiettivo è la merce, non lo sviluppo dell’uomo,
rispetto al quale per Marx, religione, ateismo,
filosofia, comunismo, ecc. non sono l’obbiettivo, ma momenti dello sviluppo
umano, principio energetico del prossimo futuro, valori e “fini” sono il tigre
che metti nel motore della Politica per raggiungere l'obbiettivo che è l'uomo e
il suo sviluppo umano.
Senza valori non c’è Politica. Quindi non c’è
più la “sinistra” perché non dice quali sono i valori e i fini che voleva.
L’uguaglianza? E chi lo sa. Dice solo che spera e vuole che l’UDC si stacchi da
Berlusconi. Così iniziò l’occhettismo: se mettiamo insieme Pri, Psi, Psdi, DP,
lega (come ha fatto), ecc., “andiamo al governo”. Quindi ci vuole il
maggioritario, anticipato con le “stangate” di Amato al Parlamento e ai salari
e la concertazione padronale dei redditi, negli anni 92-93 e della cultura
di Mastricht, che Padoa
Schioppa
rilancia avendo oggi al seguito e persino dentro il suo governo tanti
“sinistri” politici e cigiellini che nel 92-93 si opponevano.
Parlano
solo di forme non di sostanza. Senza più dire che cosa è il comunismo e cosa
voleva. Il fine non c’è più, senza dire perché o che si voleva un comunismo
democratico (o meno?). Dicono solo che era “cattivo”, ma non cosa era o è il
“buono” e che l’alternativa, il bene, è il modello politico liberale, che come tutti sanno introietta l’economico al punto da esserne fagocitato e
la politica scompare.
Torna all’affarismo
politico. Al suono delle due orchestre ugualmente stonate di
"destra "sinistra" parimenti subalterne e in cerca
affari, soldi, sostegno dal vero potere
- quello economico d'impresa privata - di “una civiltà che dal 1815 ha sostituito il
principio Onore col principio Denaro” (dice Balzac, cime una
sentenza, nel Melmoth) che è l’Atnam, il soffio vitale, del
capitalismo. A cui, per le insane ambizioni di un
professionismo politico e sindacale che annulla la distinzione tra
pre-modernità, modernità e post-modernità, la “sinistra” non vuole più
osteggiare ma, anzi, partecipare: col Governo (non della società, ma degli affari) come gestione
delle istituzioni e dell’ordine pubblico interno e internazionale: più tragico
del tatcherismo perché come il blairismo
e il priapismo politico d’alemiano, l’ex progressismo introietta l’ottocentesco uso degli
eserciti gestito dagli stati dietro sigle internazionali.
Torna l’affarismo politico perché non c’è più la “Politica ”. C’è solo il Governo. Senza il Parlamento, al
quale, al massimo, come su Telekom, si può riferirgli quel
che non sa perché lo sa solo il governo, anzi solo il Comitato d’affari che dai
tempi di D’Alema, con Velardi a Prodi oggi, con Rovatti, si costituiscono a Palazzo Chigi.
Come prima della Repubblica.
Nell’italietta liberale e pre-fascista del maggioritario , la politica
era lo sportello di clientele senza volto come i “Piccoli
borghesi” di
Balzac, perché l’Io soggetto era appunto quello che oggi mette una scheda,
“codista” come i banchieri in fila per le “primarie” per presidenzalisticamente
scegliere e “conferire al candidato
premier poteri quasi di vita e di morte sull’alleanza…persino cedendo quote di
sovranità dei partiti all’Unione”, dichiarò Bertinotti (la Repubblica,
21/6/05). Partiti che però non esistono più in quanto tali, perché “il potere è
nelle mani di mandarini” (Fiori), quindi è cessione interna al “mandarinato” dell’Unione.
Oggi è lo spazio in cui dall’Atman degli antichi,
la ricerca dell’Io più profondo dell’uomo a cui, con l’ozio apatico, erano
funzionali l’“atarassia dei saggi” e lo “stoicismo meditativo” (Ogliari), si è
passati all’Atman della conquista del governo; senza “stoicismo meditativo” ma con
“atarassia” o imperturbabilità (altrimenti detta “faccia di tolla”) cercando
una identificazione del proprio Io in “rapporti borghesi” che osserva Marx, “appaiono tutti rapporti di
denaro: E’ in sua presenza che, appunto, nella “Comédie humaine”, qualcuno
diventa soggetto; di più, che si costituiscono strutture, che si articolano in
forme e agglomerati maggiori in lobby,
gruppi di potere, establishement economici, finanziari,
politici, giornalistici, anche combinati tra loro, che poi
trattano gli uomini come oggetti, come cose.
Da
allora ad oggi ancor di più, da quando il principio Denaro di Balzac,
identificato come Denaro&Potere” da Freud, è stato reso “potere monetario”
a se stante, che cresce, si alimenta e decida da sé ma non solo per sé. Non
solo potere del denaro, ma denaro come potere, “stato”, persino, che “batte”
moneta. Potere e stato del mercato del
capitalismo d’impresa, ultimo stadio di una politique dominata da un Economique
al cui cospetto la ragion politica scompare e la politica stessa non è più
tale.
Uno
degli articoli di Commenti
e analisi Prealpine (26-9-2006)
spedito ad accademia da Angelo Rugeri