La sovranità è una sola ma frazionata
è meglio per cederla a quote.
Mi è arrivato un programma di
liste civiche (l'ennesimo) che invita alla coesione e all'unione, dove era
spiegato il programma che frazionava a mo di macinato la sovranità, mi corre l'obbligo per l'ennesima volta di
mettere in guardia ad un errore madornale che si sta commettendo ossia quello
di declinare il concetto di "sovranità" che è uno ed uno solo non
divisibile. Se fosse divisibile la costituzione italiana avrebbe detto che la
sovranità appartiene al popolo ed è cosi divisa. bla bla bla...... In vece c'è
scritto solo: "la sovranità appartiene al popolo". Questa è la cosa più importante non
distraiamoci da questo obbiettivo e questo lo si può ottenere con la onestà di
restituire al popolo l'emissione monetaria che la fa esercitare al suo stato. La
cosa sembra di poco conto e in un momento in cui abbiamo persa la sovranità si
comprende benissimo la necessità di volerla riempire di significati e di
argomentazioni la parola, ma questo che sembra un bene agli occhi del popolo
sarà l'arma subdola che brucerà proprio i movimenti sovranisti. Tanto è vero
che la stanno cedendo a "quote" a non si sa chi visto che non esiste
una unione politica europea (gentilmente lo ha anche ricordato Giorgio Napolitano
un po' di giorni fa, ed è nelle sue intenzioni di continuare a spezzettare e
cedere) proprio perché la si è divisa
concettualmente. Qualunque partito sovranista con quel manifesto splittato
ossia, con la sovranità fatta a pezzettini proprio nel programma e proprio da
chi la rivorrebbe indietro completamente per esercitarla, sarà invece proprio la torta di baratto in una eventuale alleanza
si dovesse poi fare con altri partiti. É
un appello accorato a non fornire armi al nemico. La sovranità è una sola che
poi si esercita in poteri ed autonomie. Quando in una eventuale richiesta di
patto vi diranno di cederne una per averne un altra, quale mollerete visto che voi
stessi gliela avete fornita in un
programma già a pezzettini? L'esercizio di potere sul proprio stato non ammette
divisioni, tanti santi un una chiesa non fanno miracoli, in uno stato deve
comandare un solo potere, il popolo che poi determinerà tutte le politiche riguardanti
la sovranità, ma la sovranità è una sola, non ci può essere un proposta
politica già frazionata è un errore strategico madornale.
Se uno è sovrano a casa propria è sovrano, non
occorre dire che deciderà, la cultura, l'industria, l'alimentare, l'energetico,
il sanitario, il monetario ecc ecc. Se è sovrano, è sovrano, altrimenti si
rischia di non avere chiaro cosa significhi realmente la sovranità. Quando si è
sovrani. (punto) allora si faranno tutte le politiche di AUTONOMIA ossia togliersi il più possibile le dipendenze e comunicare a fare il più possibile tutto a
casa nostra e come si vuole senza ingerenze. Bisogna ragionare in termini di antonimia
all'interno della sovranità (singolare). Autonomi nella gestione della moneta,
della energia, della cultura, della sanità, delle sementi, delle
telecomunicazioni, della comunicazione, della informazione, dell'alimentare, della
farmaceutica, del territorio, dell'acqua, del cielo, del mare, ecc ecc ecc ecc.
La gestione del potere non è frazionabile, capisco che questa affermazione può
ingenerare strani ricordi e posso essere d'accordo, infatti il problema non nel
frazionare il potere per renderlo facilmente vendibile e cedibile ma nel dare
realmente al popolo strumenti di controllo. Immaginate di mettere la regola del
"customer satisfaction" una
legge dove si dice che qualunque dirigente (partito ente azienda non importa ecc)
è soggetto al controllo del servizio che rende e che se l'utenza si lamenta per
il 40% cominciano le sanzione e al 50% +1 viene licenziato senza TFR il
discorso comincia a cambiare. Immaginate i politici con un legge del genere?
Quindi non ragioniamo in termini di frazione della gestione della sovranità che
è uno e che appartiene al popolo come giustamente avevano scritto i padri
costituenti, ma ragioniamo su come esercitarla realmente. Giuseppe Turrisi