Libri di riferimento: Dino Grandi, La fine del Regime, Ed Le Lettere; F.Bellini e G.Bellini: Storia segreta del 25 luglio '43; Otto Skorzeny: Abbiamo perso combattendo.)
Le due date prese come riferimento sono il 20 luglio 44, attentato ad Hitler e 25 Luglio 1943, caduta del Regime FASCISTA.
Per quanto riguarda la caduta del regime Fascista, la percezione della sconfitta militare ormai imminente, ha determinato la FINE non del fascismo ma dell'accordo fra fascisti e Nazionalisti. Sono questi ultimi che hanno chiuso la collaborazione perché in realtà "monarchici". Ed il Re sabaudo, per una coerenza storica di una dipendenza geopolitica durata due secoli, ha dovuto scegliere fra l'osservanza della talassocrazia della cosiddetta Anglosfera, e una dipendenza dagli Imperi Centrali che per la casa Savoia non significa molto. ( Ad eccezione dell'unico momento in cui un SAVOIA , Eugenio di Savoia-Carignano, si era impegnato in Europa Centrale, la difesa di Vienna. ma fu solo un episodio marginale). Occorre anche ricordare che l'accettazione dell'istituto monarchico da parte dei fascisti nel 1922 fu un compromesso dovuto prevalentemente all'apporto dei Nazionalisti nel processa della conquista del potere. Va inoltre ricordato che la Francia, vera sponda geopolitica dei Savoia, era all'epoca alleata della Germania.
In conseguenza della defezione sabauda Mussolini, pur in condizioni molto difficili, diede vita alla Repubblica Sociale seguito dalla maggioranza dei fascisti.
Il 20 luglio del 1944 scoppiò la bomba confezionata dai congiurati. Morirono tre ufficiali dello Stato Maggiore ed uno stenografo. L'attentato è chiaramente di matrice JUNKER. E ci vuol poco a capirlo. La reazione fu spietata, e ce la racconta al dettaglio Skorzeny, anche facile perché si sapeva chi era Junker. Cioè chi proveniva da quelle famiglie di proprietari terrieri prussiani ad Est dell'Elba, che con quest'atto tentavano disperatamente di salvare il salvabile dei loro territori e delle loro famiglie. Se vogliamo risalire alla conflittualità interna alle forze politiche tedesche, dobbiamo per forza ricordare lo spartiacque interno alla Germania, che si è concretizzato nel primo dopoguerra con la difesa dei confini orientali ( I Corpi Franchi) vedi gli scritti di Von Salomon, il quale scrisse anche un testo significativo: Io resto prussiano. Poi lo scontro cruento noto come Notte dei Lunghi coltelli fra le SS, filo occidentali e le SA filo orientali. Dalla vittoria delle SS è sorta la linea filo occidentale che ha portato alle trattative fra il capo delle SS in Italia, il cattolico austriaco Dollmann e il non meno "christiano" ( tanto da portarne il nome) Jesus Angleton, auspice il futuro Paolo VI. Che diede il via libera al rientro in Germania ai circa 600.000 tedeschi stanziati in Italia e dintorni, onde far fronte contro i russi avanzanti nel territorio tedesco. Queste brevissime note servono per capire le ragioni di un presunto attuale accanimento tedesco contro la Russia, che non è autentico per due ragioni: 1) La coesistenza pacifica per molti anni fra le due Germanie. Quella occidentalista e quella attivissima sul piano internazionale, dell'Est. 2) La posizione espressa dal Padre della germania moderna, Bismarck, sempre contrario ad una guerra contro la Russia.
GV