giovedì 7 luglio 2016

Rete FuoriMercato....si parte !!


Nata tre anni fa dall’incontro tra la fabbrica recuperata RiMaflow di 
Trezzano s/N e SOS Rosarno per la distribuzione diretta dei prodotti 
agricoli, FuoriMercato ha man mano dato vita a un collegamento tra 
diverse realtà urbane e rurali in nome dello scambio e del mutuo 
soccorso, anche al di là dell’alimentare. Il 2 aprile a Roma si è quindi 
costituita la rete nazionale FuoriMercato, perfezionata nell'incontro 
del 4 Giugno a Casoria, tra le realtà che ne condividono un progetto 
politico anticapitalistico e che hanno in corso una comune attività 
economica: Genuino Valsusino in Valsusa, GermogliaTO di Torino, La 
Sobilla e Gasp di Verona, La Boje di Mantova, Mondeggi Bene Comune di 
Firenze, Communia di Roma, Netzanet-Solidaria di Bari, Diritti a Sud di 
Nardò (Lecce), Funky Tomato di Venosa (Potenza), Terranostra di Casoria 
(Napoli), Riff Raff e Gas Cipollotti di Salerno, Cooperativa Mani e 
terra e SOS Rosarno (Reggio C.), Terre di Palike di Paternò (Catania), 
ContadinAzioni di Palermo-Trapani. In fase di costruzione tra vari 
collettivi e spazi sociali che già lavorano insieme a Milano e a 
Bologna. FuoriMercato vuole costituire una realtà economica sostenibile 
sia dal punto di vista ecologico che sociale strutturandosi come rete 
che organizza l'apporto quanto più ampio possibile di abilità e 
competenze coerenti con la concezione che la ispira, riconoscendo un 
valore economico ad ognuna di esse tramite rimunerazione o, 
preferibilmente, scambio.
FM non intende rappresentare un mercato alternativo, ma un'alternativa 
al mercato; ovvero il luogo antropologico diffuso nel quale si 
connettono la produzione, la riproduzione e la circolazione di 
un'economia altra in un'ottica equonomica, ovvero di economia 
comunitaristica (egualitaria e autogestita) in radicale alternativa al 
capitalismo.
Obiettivi Sovranità sociale di sussistenza. FuoriMercato rifiuta ogni 
restrizione (pubblica o privata) del diritto sovrano di accesso e 
gestione riguardo a qualunque fattore primario del sistema di 
sussistenza – quindi non solo a quello alimentare – sostenendo, al 
contrario, che la titolarità di tale diritto e la responsabilità del suo 
esercizio spettano alle comunità interessate. Tali comunità vengono 
intese come aggregazioni paritarie formate da chiunque intenda 
partecipare realmente all'autogestione del sistema di sussistenza che lo 
riguarda, tramite processi di riappropriazione neo-comunitaria e di 
indipendenza dalle istituzioni. In questa direzione va la costituzione e 
l'inter-connessione di gruppi di offerta, gruppi di acquisto, cucine 
popolari, spazi sociali e piazze comuni: ossia di una serie di strutture 
e di ambiti tramite i quali sperimentare filiere per quanto possibile 
complete che siano in grado di soddisfare l'insieme dei bisogni sociali 
(alimentazione, salute, abitazione, relazioni, cultura, ecc.).
Percorsi di avvicinamento Puntiamo a politicizzare il vasto settore del 
consumo critico; a realizzare, dove non ci sono, gruppi di offerta e 
gruppi di acquisto; ad avanzare proposte di pre-acquisto, co-produzione 
e programmazione collettiva (in forme di CSA o cooperative/associazioni) 
in situazioni più avanzate.
Nell’ immediato Occorre razionalizzare la distribuzione per aree 
regionali con nodi in cui è possibile stoccare prodotti, studiando mezzi 
di trasporto autogestiti che sottraggano alla GDO anche questo punto 
nodale della filiera e garantendo nel contempo prezzi contenuti e 
corretta retribuzione del lavoro. Relazioni Riguardo all'ambito 
agricolo, molti contenuti derivano dall'importante esperienza di Genuino 
Clandestino, a cui gran parte dei collettivi aderisce, e 
all'elaborazione del movimento internazionale Via Campesina. 
FuoriMercato rappresenta una delle modalità di organizzazione economica 
alternativa, non certamente l’unica, ed è una sperimentazione legata a 
pratiche sociali funzionali alla soddisfazione di esigenze concrete. E’ 
quindi interessata a partecipare a tutte le sedi di confronto che si 
muovono nell'ambito dello scambio mutuale e dell’autogestione. Mentre 
l’adesione all'organizzazione FuoriMercato ha come precondizione una 
relazione pratica oltreché una condivisione politica.
Dobbiamo ridisegnare le città, le campagne, i territori, con pratiche 
concrete che alludano al cambiamento. Terre occupate, fabbriche 
recuperate, mutuo appoggio e scambi "fuori mercato" - sono i luoghi, le 
pratiche da dove partire per immaginare e costruire un futuro possibile 
dove lo sviluppo viene progettato dal basso in base ai bisogni reali di 
comunità coese e solidali nel rispetto della terra, degli esseri umani e 
dei viventi, all'insegna della giustizia sociale.