lunedì 13 giugno 2016

Brexit e dintorni

Faccio la danza della pioggia, invoco angeli arcangeli, troni, dominazioni, cherubini e serafini acciocché l'Inghilterra se ne vada. Ma temo che resti. Se se ne va, indiciamo saturnali e orge con ninfee ed ondine per tre mesi di fila. Fabrizio Belloni.

BREXIT

Albione andrà al referendum. Resterà nell’Unione Europea o se ne andrà?
Il mio timore è che non se ne vada.
La mia paura è che la Perfida resti a svolgere la sua funzione di magnaccia in un’Europa che non è amata e che non la ama.
La mia meditata e profonda convinzione è che l’Europa vada dall’Atlantico agli Urali, con la Siberia come dono di nozze.
L’Occidente invece (lo ripeto da anni) è formato dal Regno Unito (la Perfida di cui sopra), Canada, USA ed Israele.
Il pasticcio mondiale nasce proprio dalla commistione dei confini: quando serve si stiracchiano da una parte, quando serve si stiracchiano dall’altra. Se vogliamo essere pignoli, questa è una conseguenza negativa, una delle tante, della Seconda Guerra Mondiale.
La contrapposizione fra capitalismo e social-comunismo ha creato nella carne degli europei delle ferite profonde e dolorose.
Gli europei hanno ricostruito, e si sono messi insieme, dopo la Guerra Civile che infiammò il Vecchio Continente dal 1939 alo 1945: ai primi sei Stati, Germania, Italia, Francia e Benelux si aggiunsero nel tempo anche altri, fino ad arrivare agli attuali 28.
Pericoloso concorrente per l’Occidente anglofobo. Su istigazione degli yankee la Francia, gelosa dello strapotere del Supermarco germanico si inventò una moneta da Monopoli, l’Euro. La Germania abbozzò e con politica accorta, intelligente e rivolta al futuro, si appropriò dell’Euro, trasformandolo in una specie di Marco Tedesco mascherato. Di più, alla faccia dei servi incapaci di capire, la Germania continua come uno dei suoi panzer, una marcia che iniziò nel 1870 con la guerra Franco –Prussiana. Prendete una carta geografica da scuola media e guardate quali sono le Nazioni, oggi, alleate o “economicamente e finanziariamente colonizzate” dalla Germania riunita.
La City di Londra, coacervo della finanza creativa, verminaio di adoratori del vitello d’oro, queste cose le conosce benissimo. E non può più dichiarare criminali guerre preventive, per tutti gli altri condannate come atti criminali e contro l’umanità, tranne che per quella del 1939, dalla quale, per altro, la Gran Britannia ne uscì con le ossa rotte, con la perdita non solo della sovranità, ma anche dei rapporti economici con l’ex Impero, con le casse piene di debiti. E non si è più risollevata.
Oggi una parte dei suoi cittadini sogna ancora la storia che fu, e non sopporta di diventare in un paio di generazioni, una provincia, importante fin che vuoi, ma sempre una provincia, del nascente Impero Tedesco. Sono fuori dalla Storia, ma sono Inglesi…..
Sono zavorra, per l’Europa. Sono sfruttatori per l’Europa. Sono magnaccia per la moneta europea.
Che se ne vadano, insalutati ospiti che, come si sa, dopo tre giorni sono come il pesce: puzzano.
Il mio timore sta nel sapere come le lobbies plutocratiche –giudaico – massoniche stiano mettendo in campo tutte le loro forze per una propaganda a favore del rimanere in una Europa che di loro non sa che farsene.
Allega, una nota che scrissi nel 2007, preveggente.
Perfida Albione, vattene!
Fabrizio Belloni

Lunedì 13 giugno 2016.

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INGHILTERRA O REGNO UNITO CHE DIR SI VOGLIA


Non ho mai invidiato gli Inglesi.
Oggi meno che mai.
Per capire qualcosa di quella strana gente e di come siano arrivati allo stato fallimentare di oggi, dobbiamo far mente locale ad alcune realtà storiche, alla struttura del loro stato storicamente evolutosi nei secoli, alla loro mentalità. Lungi da me cercare di affrontare un trattato storico: non ne ho le capacità, né il tempo, né l’interesse. Mi basta quello che è accertato incontrovertibilmente.
Innanzi tutto dobbiamo distinguere l’allocuzione “occidente” con “Europa occidentale”. La - falsa - identificazione dei due concetti deriva in un primo tempo con l’allargarsi popolare della conoscenza dell’esistenza dell’estremo oriente, Giappone, Cina,  Indonesia eccetera. Successivamente “occidente” fu contrapposto al mondo comunista dell’Europa orientale, egemonizzata dalla Russia.
Non è così: occidente vuol dire oggi SUA, UK, Canada e soprattutto Israele.
Europa è quel continente che va dall’Atlantico agli Urali, con la Siberia (e le sue infinite materie prime annesse) strettamente legata a Putin.
Io mi sento Europeo.
Oggi la nuova Roma è Washington. Che fino a ieri non ammetteva troppi disturbi nelle province dell’Impero. Negli ultimi anni però…….”Roma” è sotto attacco dei barbari.
Gli yankee non sono un gran ché, ma proprio stupidi non sono, nonostante l’enorme montagna di fesserie che hanno fatto e che continuano a fare.  Il mondo infatti si avvia con crescente accelerazione ad una situazione di policentrismo; non più uno stato (SUA) che fa il bello ed il brutto tempo, ma quattro centri di forza. 1) Nord America; 2) Sud America, col Brasile leader; 3) Asia, con Giappone, Cina, India, Indonesia, Malesia…..4) Europa. Che, se non fa stupidaggini e non mette in campo miopi politiche del “mordi e fuggi”, ma stabilisce equi rapporti non egoistici con gli altri Centri, riuscirà a assumere quel ruolo di mediatrice fra gli inevitabili screzi che avverranno. Il mondo potrebbe tornare Eurocentrico, in parte.
Questo è il terrore degli yankee, dei loro amici e dei loro padroni ebrei. Non a caso vanno a bombardare la Serbia per ridicole ragioni umanitarie concernenti il Kossovo, di cui non fregava e non frega nullo a nessuno. Lo scopo vero era e rimane quello di destabilizzare l’Europa, attraverso l’islam (Turchia, paesi turcofoni dell’ex URSS, cui la Turchia ha già promesso il passaporto, e l’Albania. Ecco la spinta degli SUA all’entrata in Europa di Ankara), Europa che mira e cerca di riunirsi (con mille e più difficoltà, miopie, egoismi e stupidità) in una slitta comune. Se poi pensa che il capo muta della slitta Europa non può essere che la Grande Germania….  capirà come questo possa essere un incubo per SUA, UK e Tel Aviv. I Russi lo hanno capito ed hanno stabilito un patto di ferro con Berlino. Putin ha tolto la ruggine ai missili e li ha lucidati. Ed intelligentemente non vuole entrare né nella Nato, né nella Comunità Europea. Ed ha ordinato anche a Serbia e Montenegro di non entrare in Europa. Libertà di manovra ed accesso ai mari, oltre che alle vie di comunicazione.
Gli yankee lo sanno e il loro terrore è che l’Europa scivoli verso l’Asia e che l’Asia scivoli verso l’Europa: tecnologia e materie prime che si incontrano! Per questo hanno messo due picchetti per tenere l’Europa: uno a Londra, la vecchia casa madre. L’altro a Roma, dove il leader ha un bisogno spasmodico di protezioni, per mille casi personali. Ma l’Italia , si sa, con il suo cinismo, con la mancanza di valori nazionali, ché nazione lo è stata solo per venti anni,  col suo avido e spregiudicato tornaconto, molto affidabile non lo è mai stata. Né nella prima, né nella seconda guerra mondiale. Il resto dell’Europa che conta (Francia, Spagna e soprattutto Germania) ha risposto “picche”, quando Bush è venuto a cercare mercenari per le sue guerre coloniali.
Ora la situazione sta deteriorandosi. Gli yankee, (attraverso per la maggioranza dei casi di agenti israeliani), tentano, o hanno tentato di estromettere i Russi dal Caucaso e dalle immense quantità di petrolio e gas attorno a Baku.
Nagorno Karabak, Cecenia, Ossezia, Georgia, Daghestan, Iguscezia ecc. ecc. sono esempi riduttivi della attività che i gringos mettono in atto per la loro politica. Devono servire India e Cina di energia, quindi il petrolio ed il gas devono averlo, o trasportarlo o gestirlo. Di più la loro presenza in Afghanistan ha un valore strategico: ci sono solo 1500 km. da Baku . una distanza più che accettabile per una forza d’attacco aerea. Ed inoltre hanno impiantato in Uzbekistan un “pentagono” bis, grande il doppio dell’originale, ove addestrano 50.000 ufficiali locali, ma non solo: tengono “sott’occhio” anche Cina e Russia.
In questo quadro generale, addirittura osceno per motivi di riassunto, che ruolo e che posizione ha l’Inghilterra?
Difficile, delicato e………estremamente marginale.
L’Inghilterra è legata mani e piedi agli SUA. Però è anche dentro la Comunità Europea.
E l’Europa vede con sempre maggior diffidenza la posizione dell’UK. In sostanza la domanda è: l’Inghilterra da che parte starà nel futuro (prossimo) scenario mondiale?
Non a caso il Regno Unito non è entrato nell’euro. Con gravissimi rischi, però. E con una contraddizione insopportabile. Infatti la Banca d’Inghilterra detiene poco più del 14% della Banca Centrale Europea, e beneficia degli ampi lucri che tale banca (per me una vera associazione a delinquere) produce col crimine del “signoraggio”.
Del resto parte tutto proprio dall’Inghilterra, nel 1690. In quegli anni infatti Guglielmo III d’Orange finisce la lunga guerra con i cattolici. Vince, ma è pieno di debiti con i banchieri olandesi, fiorentini, lombardi (lombard street…..). Al che uno dei suoi (indovina di che razza!) gli suggerisce di farseli da solo i soldi. E nascono le Note di Banco, oggi conosciute come banconote. Vi risparmio le vicissitudini che nei secoli hanno portato le Banche centrali ad essere in mano di privati (per lo più) o di lobbies che sono arrivate a questo punto:
La Banca Centrale Europea è un organo privato, in mano alle Banche Centrali Nazionali. NON RISPONDE a nessuno, a nessun organo di controllo, a nessun governo.
La BCE (Banca Centrale Europea) decide quanti euro servano, per esempio, all’Italia. Gli ultimi dati in mio possesso dicono 95 miliardi di circolante per il 2007.
Le banconote vengono stampate in Indonesia e nelle Filippine.
Vengono quindi spedite in containers alla Banca d’Italia. Che le cede al Ministero del Tesoro.
Le banconote costano (carta, stampa, trasporto ecc) €0,057 l’una.
Giusto che il Ministero del tesoro (cioè lo stato) le ripaghi.
Ma non basta.
Lo stato paga alla Banca d’Italia l’equivalente del valore stampato (95 miliardi) i titoli di stato, cioè Bot, Cct ecc.
La Banca d’Italia (che è privata, badi bene: contro la legge, quel porco di Prodi privatizzò le BIN, Banche di Interesse nazionale, che erano dell’IRI, cioè dello stato, “dimenticandosi” di far restituire allo Stato le azioni della Banca centrale che le BIN avevano in portafoglio. Grazioso regalo agli amici ed agli amici degli amici….) guadagna cifre iperboliche e NON PAGA LE TASSE! Se le pagasse, se tutte le banche pagassero le tasse, vivremmo in un modo splendido. Ma le banche non hanno neppure la partita IVA, ed abbiamo trovato due conti correnti i nero della Banca d’Italia nel paradiso fiscale delle Cayman. Oggi la Banca d’Italia è per il 95% circa di Banche private e di assicurazioni. Il Controllore che è posseduto da chi deve controllare!
Tutto questo si chiama signoraggio primario (ci sarebbe, ancora peggio, il signoraggio secondario, ma ci porterebbe fuori strada. Se lo credete vi indicherò un paio di libri che furoreggiano in Italia, e che ha scritto un mio amico).
Quindi, dicevamo, la BCE e le Banche Nazionali guadagnano cifre spropositate sulla pelle dei Popoli che dovrebbero essere titolari della sovranità.
E nessun politico ne parla e ne vuol parlare.
E non vale dire che in Gran Bretagna la banca d’Inghilterra è statale. Un accidenti! Anche la banca nazionale inglese è sotto controllo della misteriosa e superprotetta <<BOEN limited>>, Bank of England Nominees limited, di proprietà della Regina Elisabetta, che gestisce, nomina chi vuole e che è fuori dalla legge al punto che E’ PROIBITO PARLARNE NEL PARLAMENTO INGLESE. Quindi attraverso i servizi segreti è possibile fare, per esempio, aggiotaggio o insider trading, altrimenti vietatissimi.
Il fatto è che alla fine della seconda guerra mondiale in Olanda, all’Aia si riunirono nell’albergo Bilderberg i maggiorenti europei e mondiali: case regnanti, industrialoni, massoni ecc. Ancora oggi i Bilderberger (è un genitivo: vuol dire che appartiene alla cricca) sono quelli che vogliono decidere le sorti del mondo, unitamente ai componenti della altrettanto famigerata “Trilaterale” (per vostra informazione più approfondita potete cercare in Internet: vi è materiale a iosa.).
La regina Elisabetta, nei suoi giri attorno al mondo, a bordo del suo mega yacht Britannia raduna spesso i figuri di questo o di quel paese per decidere il futuro di una o più nazioni.
Riassumendo quindi: la posizione degli Inglesi è delicatissima e difficile: se stanno attaccati agli SUA rischiano di essere prima emarginati e poi allontanati dall’Europa. Se violentano la loro natura e si integrano nell’Europa, perdono il necessario sostegno americano ed ebraico. Non sono più da soli il centro dell’impero, e il loro declino avviene come quello di certa signore che non accettano di avere sessanta anni e si vestono come una quindicenne: pietosamente ridicole.
Ma non mi stupisce, in fondo.
Il periodo d’oro dell’Inghilterra è durato un quarto di quello di Venezia.
E’ durato un quinto di quello di Roma, che è stata però assai più decisiva per l’impronta che ha dato a tutto il mondo.
Ma ancora.
E’ stata la Gran Bretagna a scatenare la seconda guerra mondiale. Fu lei con la servetta Francia a dichiarare guerra. “Giusta guerra preventiva” mi si risponde. Balle. Fino all’aprile del 1939 gli Inglesi mandarono Lord Halifax da Adolf Hitler per dirgli che finché si scatenava all’est, tutto sommato agli Inglesi non dispiaceva. Per due motivi. Molti Inglesi avevano simpatie per Adolf e Hitler teneva a bada quel mugico sanguinario di Stalin.
Ma il fatto è che del 1934 TUTTE LE COMUNITA’ EBRAICHE DEL MONDO SI ERANO DICHIARATE IN GUERRA COL TERZO REICH (prima pagina del “Guardian” di Londra).
Il Fascismo ed il Nazionalsocialismo proponevano una politica pericolosissima, valori micidiali per coloro che volevano il governo del mondo attraverso l’oro.
Il valore del sangue propagandato dall’Asse era la morte per il disegno giudeo.
E si arrivò ad una guerra di cinquantaquattro stati contro tre (più un paio da operetta).
Perché?
E perché l’Inghilterra?
Hitler sale al potere nel ’33 e si trova la seguente situazione: disoccupazione al 30%; mancanza di cibo; inflazione pazzesca: di mattino con 100 marchi si comprava un chilo di pane, di sera otto etti.
Adolf immediatamente garantisce i debiti degli imprenditori. Si azzera la disoccupazione: gli industriali si scambiavano i certificati di garanzia del governo perché avevano fiducia.
Manca sempre da mangiare, però. Allora Hitler manda i suoi uomini con i depliant dei prodotti ad alta tecnologia germanica in Sud America. E lì si approvvigiona di carne, grano, frutta, verdura, caffè, zucchero ecc. CON IL BARATTO, senza soldi. Con grande rabbia dei banchieri per lo più ebrei, che appunto si dichiararono in guerra con lo Stato tedesco.
Ma fece di più, il diavolo tedesco. Insieme con il Governatore della Reichsbank, l’ebreo Shacht (ci hanno raccontato un sacco di bugie e di falsità sul problema ebraico), Hitler ulula: i soldi dei Tedeschi sono dei Tedeschi. Quindi niente signoraggio da parte dei soliti poteri forti.
Il risultato? 54 stati contro tre.
La Germania perse la guerra, fu distrutta, ma non aveva un marco di debito, anzi..
Lo stesso fu per l’Italia: quando Badoglio entrò al governo in una guerra perduta, trovò 180 milioni (di allora) nelle casse dello stato. E la RSI era piena di soldi da far spavento.
L’Inghilterra vinse la guerra ma era così piena di debiti che non si è più risollevata.
Altro che espansionismo di Hitler, o fesserie del genere. Era una questione di modello di stato, di patto sociale che veniva proposto e che era inaccettabile da parte dei poteri forti che volevano governare il mondo (lo sa che la banca centrale dell’URSS non era di Stalin né del popolo sovietico e neanche del partito: era di cinque banche ebree della quinta strada?).
Ancora oggi la Federal Reserve degli SUA è di proprietà di dieci banche private: nove sono ebree.
E se è vero quello che nel 1908 scrisse Ezra Pound: “i politici sono i lacchè dei banchieri”, allora la maggior potenza del mondo è sotto schiaffo degli gnomi dalle orecchie lunghe, dai nasi grifagni e dalle mani adunche.
A me non sta bene.
E in ultimo: gli Inglesi dovrebbero ricordare che lo sterminio di massa lo hanno reso scientifico: hanno fatto sempre sterminare una tribù da un’altra tribù, se possibile.
Hanno razionalizzato i campi di sterminio in  Sud Africa, riempiendoli soprattutto e deliberatamente di donne e bambini dei Boeri che combattevano duramente. Ed in India i Sepohis sono morti per circa un milione sotto il piombo della graziosa sua  Maestà.
Per non parlare di Dresda, per esempio: pacifica città senza industrie belliche, centro di raccolta di profughi –donne, vecchi e bambini- che fuggivano dall’armata rossa. Per tre giorni inglesi e americani gettarono migliaia di tonnellate di bombe al fosforo, per bruciare vivi i Tedeschi.
Per ora mi fermo qui.
Spero di avervi fornito spunti per portare chiarezza nelle menti che devono farsi una convinzione sullo stato dell’arte della situazione inglese. Senza pretese e con ampia disponibilità al confronto.
Fabrizio 88 Belloni
Cell. 348 31 61 598
Estate 2007.