La società cessionaria dei crediti di una banca pignora trattamento pensionistico per oltre 150 mila euro a causa di un mutuo del 1991. In seguito ad opposizione proposta da mio assistito, il Tribunale di Roma, con ordinanza del 19 aprile scorso, ha sospeso l'esecuzione. Dopo avere già ottenuto, a fronte di un mutuo di 300 milioni di vecchie lire del 1991, oltre 430 milioni (e quindi capitale e parte degli interessi) tra il 2002 e il 2006, nei mesi scorsi la banca pretendeva da un povero pensionato (un maestro di disegno, vero galantuomo) altri 150 mila euro (ossia un importo pari al capitale, come se non lo avesse già avuto abbondantemente restituito) pignorandogli il credito da trattamento pensionistico. Sventato il tentativo della banca di vedersi assegnare altri importi! Pensavano, probabilmente, che ancora una volta non si sarebbe opposto e che avrebbero potuto aggredirlo senza disturbo. Il pensionato, da me assistito, ha proposto opposizione e il Giudice dell'esecuzione mobiliare ha sospeso la procedura esecutiva con ordinanza motivata sull'opportunità di un approfondimento considerate le eccezioni in tema di indeterminatezza ed indeterminabilità del tasso di interesse e dell'usurarietà. Maggiori dettagli nei prossimi giorni sul mio blog www.robertodinapoli.it