SENZA
TITOLO
Questa mattina una
mia amica mi ha manifestato il suo malessere psicologico, con una richiesta di
chiusura momentanea in se stessa. Rispetto, ovviamente.
Però avere i
“gigetti storti” è una polluzione contagiosa, e, non essendo né virus né batterio,
può contagiare anche via etere, via filo, via email, via cellulare. Quindi oggi
credo che sarò più maligno del solito: al peggio non c’è mai fine……
Cominciamo dal
gesuita che ha mutato la divisa dal nero al bianco papale.
Ne ha dette un
paio degne di nota: la prima riguarda il tentativo di istituzionalizzare la solidarietà-accoglianza (per altro
subito sostenuto dalla triplice sindacale, a corto di idee e di aggregazioni).
Deve divenire una categoria sociale, secondo il sovrano di Città del Vaticano (Stato
estero). Naturalmente sul groppone di stranieri (gli Italiani), a loro spese,
con l’inevitabile afflusso di tagliagole, fanatici mussulmani (tautologia), di
gente che per pagarsi il tragitto marino cava fuori di tasca una montagna di
soldi che non si capisce da dove arrivino. Prego di notare che il costo del
viaggio può significare lo stipendio di un anno nei Paesi di provenienza dei
clandestini – invasori. Non vederci un disegno preciso, una strategia
diabolica, un piano studiato a tavolino, è impossibile. Non bisogna essere un
Premio Nobel per individuare chi ha interesse a sovvertire l’equilibrio
europeo. Né può stupire che la porta, il portone di accesso sia stato
individuato nello squinternato Stivale, soggiogato ed asservito da settanta
anni, occupato tutt’ora militarmente, deposito di 118 testate nucleari che, se
per uno stramaledetto incidente, errore, pazzia, o semplice calcolo
guerrafondaio, dovessero esplodere farebbero un ciok che renderebbe inabitabile
tutto il sud Europa per migliaia di anni. Deserto nucleare democratico. Non
sentiamo assolutamente bisogno di invasioni africane o mediorientali: di
problemi ne abbiamo già abbastanza qui da noi. No, grazie.
Quindi il gesuita vestito di bianco, per
cortesia si contenga.
La seconda
affermazione degna di sottolineatura, il re dello Stato straniero la ha tuonata
nell’affermare che le donne devono ricevere maggior stipendio, pari a quello
dell’uomo, e che il vero capolavoro della creazione divina (?) si sublima nella
famiglia, nell’unione paritetica fra maschio e femmina. Guarda un po’! Oltre ad
aver da sempre considerato le donne come un miracolo vivente, continuo e sempre
nuovo, non ho mai considerato la “categoria donne” qualcosa di sottomesso,
inferiore, meno valido dei maschietti. Anzi! Sono sempre affascinato dalle
incredibili capacità che le donne hanno: essere contemporaneamente romantiche e
concrete, sognatrici ed affidabili, gattine golose e ragionieri di ferro, madre
sacrificate ed amanti focose, punto di riferimento e perno della famiglia; è
qualcosa che incute rispetto, ammirazione, gratitudine. E se il maschio ha
quattro volte la forza d’urto di una donna, tale forza la deve impiegare a
difesa, a protezione. Codice cavalleresco, vivaddio! Le donne (come i bambini,
i vecchi, i deboli, gli animali, la natura…. ) si difendono e basta.
A questo punto,
dall’erede di chi ha inventato la “santa inquisizione” bruciando e torturando
battaglioni di “streghe”, a chi esclude dai propri ranghi (il clero) le donne,
a chi ha deciso che le donne hanno l’anima (concilio di Nicea, 324-325 d.c.)
con un solo voto di differenza, a chi in definitiva sotto sotto continua a
considerare la donna “strumentum diaboli”,
e –bontà sua!- considera la moglie “remedium concupiscentiae” , quasi
fosse un’aspirina contro il mal di testa testosteronico (catechismo in vigore oggigiorno),
suggerisco di beatificare e far surgere all’onore degli altari IL LUPO. Infatti
il nobile animale bistrattato a torto, risponde in pieno ai dettami papeschi: è
fedele per tutta la vita e non ci sono corna reciproche, nella tana è la lupa
la regina, difende i cuccioli e li sfama
a differenza di tanti umani, permette pazientemente ai suddetti cuccioli di
tutto, per farli crescere senza complessi, quando il branco si sposta in testa
ed ai fianchi ci sono i maschi giovani, in mezzo le femmine con i cuccioli, in
coda i vecchi. Che non sono abbandonati in case di riposo-lager, ma che vivono
insieme al branco e sono anche pronti a sacrificarsi per il bene di tutti.
Forza Vostra Sovranità Assoluta: crei un nuovo Santo: San Lupo, martire e
diffamato per millenni. E lasci le faccende delle donne alla società civile.
Forse, data la scarsa (credo!) frequentazione, non sa che le donne hanno
affinato da centinaia di migliaia di anni una tecnica sopraffina per ottenere
tutto quello che vogliono. Mi creda, Vostra Sovranità….
Mentre sono fiero
della mia Milano: Nonostante la dilettantesca organizzazione dell’apparato
statale, regionale, comunale e annessi,intriso di politici, scandali, mazzette
e porcherie simili, Milano è riuscita ad aprire per tempo la fiera delle vanità
alimentari. Quand ghé de laurà, se laùra! (quando bisogna lavorare, ci si
impegna. N.d.R.). E poi i cittadini, non fidandosi della organizzazione
pubblica, si sono messi a far pulizia privata del guano lasciato da teppisti
vestiti di nero (bestemmia!) che ordini precisi ministeriali e prefettizi hanno
lasciato scatenare per le vie della Città. Ignavia e viltà da una parte,
ubbidienza a denti stretti ed eroica delle Forze dell’Ordine. Ignobili i
responsabili, grandissimi poliziotti, carabinieri e finanzieri. Bravi!
Mentre i
teppistelli che hanno fatto i bulli sono deficienti. Non perché hanno fatto chiasso, ma perché lo
hanno fatto male, stupidamente, vigliaccamente. Quando si vuole fare la rivoluzione,
la si fa sul serio. Cioè ci si organizza, ci si inquadra, si aggregano forze
sempre più numerose, ci si attrezza con strumenti adeguati e si continua per
giorni, settimane, mesi od anche anni. Anche
a rischio della vita. Altrimenti si è solo degli onanisti mentali, dei
piccolo borghesi che si credono eroi per due ore di sfasciume (protetto e
impunito), e si gratifica un miserabile piccolo ego inutile e sterile. I veri “proletari” sono i poliziotti, i carabinieri,
i finanzieri che rischiano la vita per un pezzo di pane amaro e troppo spesso
irriconoscente. Ma il pesce puzza sempre dalla testa: i responsabili veri non
sono quei quattro saltastrada che si dovevano mandare a casa a calci nel
sedere, ma i politici pavidi, tremebondi, pusillanimi che non riescono più
neppure a mettere una firma. Sarà
interessante vedere come si comporterà la Magistratura e chi
pagherà i danni. Renzi, che dici? Alfano, dove sei?
Che spettacolo
miserando e squallido. Ricordo una volta che ero a Vienna. Dalla finestra dell’Hotel
vidi arrivare un corteo di qualche migliaio di studentelli con stracci rossi.
Dall’altra parte c’erano un paio di centinaia di Poliziotti, vestiti di nero,
col manganello in mano. Caricarono. Non alzarono mai il manganello oltre la
cintura. In pochi minuti la strada era sgombra. Bravi ragazzi! Così di fa!
Vorrei parlarvi
del patto di stabilità, del turismo, del made in Italy, delle elezioni….. Ma mi
accorgo di essermi lasciato trasportare dalla foga. Alla prossima puntata,
gente.
Fabrizio Belloni