sabato 7 marzo 2015

I reati del Vaticano





Traffico di droga, detenzione di materiale pedopornografico, truffe, furti.
Sono i reati, “statisticamente in crescita”, commessi all’interno delle mura dello Stato Vaticano.

La relazione di apertura dell’anno giudiziario del Tribunale vaticano, presentata dal promotore di giustizia, il professor Gian Piero Milano, è un’analisi piuttosto inquietante sullo stato di salute della Santa Sede.
Il 2014 ha visto nel perimetro delle mura di San Pietro 62 decisioni del giudice unico in materia penale e 6 arresti, 3 dei quali erano già noti. Si tratta dell’arcivescovo Jozef Wesolowski, accusato di pedofilia e pedopornografia, dell’imprenditore triestino Marcello Di Finizio - incarcerato per 10 giorni durante le festività natalizie, dopo che per 4 volte aveva scalato la Cupola di San Pietro e si era arrampicato sulla facciata della stessa Basilica - e la femen apparsa a seno nudo il giorno di Santo Stefano accusata di profanazione.
Diverse attività investigative condotte dalla Gendarmeria hanno riguardato anche l’oscuramento di siti web “contenenti aspetti diffamatori dello Stato” e la chiusura di account di posta elettronica “per attività correlate al reato di truffa ovvero furto d’identità virtuale”.
Per quanto concerne il traffico di sostanze stupefacenti “tentativi isolati non hanno purtroppo lasciato indenne” il Vaticano ma sono stati “neutralizzati sul nascere”.
Secondo lo scoop della Bild am Sonntag, il 19 gennaio 2014, all’aeroporto di Leipzig, la Polizia di frontiera tedesca scoprì 340 grammi di cocaina avvolti in 14 preservativi, in un pacchetto proveniente dalla Colombia e destinato a un indirizzo interno allo Stato del Vaticano. Prezzo al mercato nero: 40.000 euro.
I due casi di pedopornografia riguardano monsignor Wesolowski, l’ex nunzio polacco, e monsignor Bronislaw Morawiec, l’economo polacco di Santa Maria Maggiore, già condannato per “truffa aggravata” per aver tentato di appropriarsi di 210 mila euro appoggiati in un conto dello Ior.
Inoltre, “il Tribunale ha ricevuto 10 richieste di rogatoria da autorità giudiziarie straniere, 8 delle quali provenienti dall’Italia». Nel dettaglio, il pg Milano ha spiegato che “è stata data esecuzione a 7 richieste, e negata a 3, una delle quali italiana: si trattava di una richiesta di confisca di depositi bancari sui quali preesisteva, e dunque rivestiva carattere pregiudiziale, analogo provvedimento cautelare adottato dall’Ufficio del Promotore di Giustizia”.
Il promotore di giustizia Milano ha ricordato, in apertura, il dramma di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana di 16 anni scomparsa il 22 giugno 1983, caso ancora irrisolto e per cui è stata chiesta la nomina di un curatore.
È la prima volta che, con un atto ufficiale, il papato di Francesco si occupa del caso. Il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, si augura che “queste poche righe” del pg vaticano siano un segnale d’interessamento su uno dei tanti misteri d’Italia.
Per saperne di più: http://it.sputniknews.com/italian.ruvr.ru/news/2015_02_03/I-reati-del-Vaticano-7985/