martedì 21 gennaio 2014

L’occupazione è occupazione. Intervista a Alexander Dugin

L’occupazione è occupazione. Intervista a Alexander Dugin

Dugin
Pubblichiamo la traduzione dell’intervista svolta da Manuel Ochsenreiter, Redattore Capo di ZUERST!, ad Alexander Dugin sulla problematica della sovranità nazionale tedesca nel contesto europeo nei confronti degli Stati Uniti. Traduzione di Rossano Artioli.

Manuel Ochsenreiter Prof. Dugin, lo scandalo legato allo spionaggio da parte dell’NSA ha avuto un profondo impatto nelle relazioni tra USA e Germania. In Germania ci viene ripetuto da decenni che Washington è nostra “amica” e “partner”. Ora molti tedeschi devono prendere atto che gli Stati Uniti si sono comportati fino ad oggi più o meno come una forza di occupazione. Perché c’è voluto così tanto tempo per realizzare tutto questo?
Alexander Dugin Non possiamo rispondere a questa importante domanda senza precisazioni storiche. Prima di tutto, la Germania ha perso la Seconda Guerra Mondiale. Nel maggio 1945 c’è stata la resa incondizionata delle forze armate tedesche. La risposta alla totale sconfitta della guerra è stata la completa occupazione da parte delle due potenze maggiori – gli Usa e l’Unione Sovietica. Washington e Mosca non erano solo le potenze maggiori alla fine della guerra; rappresentavano inoltre le due fazioni ideologiche del dopoguerra. Le provincie della Germania orientale, infine anesse dalla Polonia e dall’Unione Sovietica, e la Germania centrale erano occupate dall’esercito Sovietico; la Germania occidentale dall’esercito statunitense e dai suoi alleati, il Regno Unito e la Francia. La Germania era stata divisa dalle forze di occupazione. Nessuna zona della Germania era libera. Parlando francamente, un’occupazione è un’occupazione. Non ci sono dei gradi di occupazione. Con l’ideologia della Guerra Fredda presente su entrambi i lati della Germania occupata, il volto dell’occupazione cambiò. I tedeschi nella DDR furono educati all’idea che l’Unione Sovietica li avesse liberati dal Nazismo e che ora fossero “liberi”. L’occupazione sovietica era considerata nella scuole e nell’educazione come la garanzia della “libertà ed indipendenza”. Lo stesso fenomeno lo vediamo nella DRD, dove l’occupazione delle forze Anglo-Sassoni rieducò la popolazione. Lì ai tedeschi veniva insegnato che furono le potenze occidentali a liberali nel 1945 e che protessero la loro “libertà è democrazia” contro la “minaccia comunista” dall’Est. Ma né i tedeschi della DDR né quelli della DRD erano liberi e sovrani, erano invece ancora occupati.
continua