Fra circa un mese ricorrera' la festa della Repubblica, e in tale occasione ci sara' la tradizionale parata militare.
Mi consenta ricordarLe che l'art. 1 della nostra Costituzione cosi' recita: L'ITALIA E' UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO. Con riferimento a detto articolo, qualora quest'anno non si ritenesse di soprassedere a detta parata, stante le pesanti condizioni economiche in cui versano il nostro e le relative famiglie, mi permetta proporLe di trasformare detta parata da militare a civile, facendo sfilare i lavoratori del braccio e della mente, Puo sembrare una proposta demagogica, ma essa e' direttamente conseguenziale al suindicato articolo primo della nostra costituzione. Naturalmente non si intendono voler escludere quegli organismi paramilitari che svolgono per istituzione servizi a vantaggio diretto della comunita', come i Vigli del Fuoco, la Forestale, ecc.ecc. In ogni caso, considerato che oggi gran parte delle famiglie italiane sono colpite chi dalla disoccupazione, chi dagli scarsi introiti che non consentono loro di giungere alla fine del mese, chi deve rinunciare anche alle cure sanitarie, chi addirittura giunge al suicidio,.sarebbe opportuno che detta parata sia rinviata a tempi migliori, come scelta civica e rispettosa delle varie esigenze del nostro popolo. Non sentire questa necessita', potrebbe offrire una motivazione morale ai recenti fatti verificatisi a Palazzo Chigi.
Ancora una volta, il 17 marzo u.s. e' stata festeggiata la ricorrenza dell'Unita' d'Italia. Mi si consentano, al riguardo, alcune considerazioni che dovrebbero indurci ad un riesame storico di detta data ea teasformare la stessa in una giornata dedicata alla memoria di quegli italiani, specie contadini e meridionali, che a seguito di detta ipocrita unita', sono morti uccisi dalle truppe sostanzialmente sabaudie, piu' che italiane.
Come Ella sa, il 17 marzo ricorre la data di approvazione da parte della camera dei deputati del Regno di Sardegna, della trasformazione del Regno di Sardegna in Regno d'Italia, Non ci fu nessuna costituente dei popoli interessati,
Massimo Sega