domenica 15 aprile 2012

STRATEGIE VECCHIE PER GUERRE NUOVE


UNO DEGLI ERRORI PIU' ECLATANTI è combattere le guerre con la mentalità della guerra precedente!! Era la guerra precedente che avrebbe dovuto tere conto della situazione SOVRANAZIONALE che soprassedeva agli avvenimenti. Come va segnalando l'amico Pucciarelli,al quale faremo al più presto alcune interviste su quanto da lui scoperto con le sue NUOVE letture di libri MAI tradotti in Italia. OGGi dobbiamo, per capire gli avvenimenti, ritornare a NAPOLEONE, il quale diceva, in un quadro post-settecentesco,(caratterizzato da guerre di DINASTIE): <La politica di uno Stato è nella sua geografia.>
La conferma ci viene proprio dai grandi geopolitici presenti nella cultura contemporanea: i Kissinger, i Brezinski, i Ledeen, i Kupchan,etc..che valutano le strategie in funzione della geopolitica, che oggi va vista in grandi raggruppamenti territoriali ( continenti). Il fatto che NOI viviamo in un clima occidentale, in un continnte legato a filo doppi all'Occidente ( non solo da oggi, peraltro) CI COSTRINGE A VEDERE GLI AVVENIMENTI SECONDO UNA LOGICA che tiene conto delle forze reali in gioco (MA IN OCCIDENTE! Non nel mondo.)E' come pensare che la CRISI del Medio Oriente NON sia generata dalla geografia. COME SE ISRAELE FOSSE UBICATO NEI CARAIBI! D'ALTRONDE,LE INTERCONNESSIONI FRA gli interessi economici e strategici delle Multinazionali e la finanza globalista sono magistralmente descritte nel libro di Pucciarelli: Dominio. ANCHE IN QUESTI CASI LA VERA POLITICA ECONOMICA NON PUò PRESCINDERE DALLA GEOGRAFIA. Giorgio Vitali