venerdì 29 gennaio 2021
IL BUCO NERO DEI MISFATTI DELLA UNIONE EUROPEA PROFILI DI DIRITTO COMUNITARIO DA DENUNCIARE
DIFENSORI DIRITTI FONDAMENTALI c/ ELITARISTI
IL BUCO NERO DEI MISFATTI DELLA UNIONE EUROPEA
PROFILI DI DIRITTO COMUNITARIO DA DENUNCIARE
DIFETTO DI RAPPRESENTANZA DEMOCRATICA
E’ causato dal fatto che i cittadini degli stati membri non eleggono i Commissari e
eleggono i parlamentari attraverso procedure nazionali. Peraltro, l’unico organo ad
essere legittimato dall’elezione e’ il Parlamento, che ha un ruolo molto subordinato
rispetto agli altri organi e senza potere decisionale.
IMPOSIZIONE DEL PAREGGIO DI BILANCIO IN VIOLAZIONE DEL TRATTATO
Puo’ essere definito un “colpo di Stato” non cruento l’entrata in vigore
del Regolamento n. 1466 del 7 luglio 1997 con il quale fu introdotto il “Patto di
stabilità e crescita” nell’area dei paesi UE. L’accusa formale è quella di aver
contravvenuto ai principi contenuti nel Trattato dell’unione europea – in particolare gli
articoli 103, par 5 e 189 C; in sostanza l'”accusa formale” sviluppa un ragionamento –
che è difficile non condividere visti gli andamenti dell PIL europeo dal 1999 in poi –
secondo il quale quel Regolamento, così come congegnato, ha sacrificato la possibilità
– e la sovranità – di vari Stati aderenti di poter attivar meccanismi di crescita delle loro
economie.(Prof Guarino ) Effettivamente il Trattato non obbliga , prevede solo multe in
caso di disavanzi eccessivi.
IMPOSIZIONE DELL’EURO IN VIOLAZIONE DEL TRATTATO
Anche l’imposizione dell’euro e’ frutto di violazione di norma comunitarie generali del
trattato(Prof Guarino)
IMPOSTAZIONE DELL’EURO SULLA BASE DEL MARCO
L’euro e’ stato impostato sul marco, come molti economisti hanno rilevato. Cosicche’ le
politiche economiche comunitarie sono facilmente perseguibili dagli stati nordisti
dell’UE e invece di difficile gestione e rispetto da quelli sudisti.(Prof. Gallino) Questi
ultimi hanno una impostazione sociale che confligge con la possibilita’ che si rispettino
tali principi
Una UE a doppia velocita’, come molti economisti avevano consigliato, avrebbe
consentito una situazione economica piu armonica tra paesi e meno crisi.
COSTITUZIONE EUROPEA
Il Consiglio d’Europa ha derubricato la Costituzione a semplice trattato per impedire
che i cittadini degli stati UE chiamati obbligatoriamente ad applicarla, rispondessero
negativamente
Il che e’ proprio quello che e’ accaduto in Olanda e Francia. ; i relativi cittadini hanno
detto no alla Costituzione UE
Questa decisione di derubricare, passata in silenzio dalla stampa e’ la prova che i
governanti Ue sono in mala fede e che la Ue si vuole imporre ai cittadini degli stati
membri senza democrazia
ILLEGITTIMITA’ DELLA DIRETTIVA 2014/59/UE CHE ISTITUISCE IL
RISANAMENTO DEGLI ENTI CREDITIZI CON COLLETTIVIZZAZIONE DELLE
PERDITE DEL SISTEMA FINANZIARIO
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(VIDEO ACCADEMIA DELLA LIBERTA’ . . . . . . . . . . . . . . . . . .)
(Vedi istanza-denuncia dell’Avv. Maurizio Cerchiara per Assoconsumatori, per
atti illegittimi degli organi UE---inmzappingrivista.it)
Nella crisi greca, la comunita’ europea imponendo la collettivizzazione delle perdite
del sistema finanziario ed il prelievo forzoso, hanno disconosciuto il fine istitutivo della
Comunita’ che e’ quello di adoperarsi per realizzare “una crescita economica
equilibrata su un’economia sociale di mercato che mira alla piena occupazione a al
progresso sociale (artt. 2, 1,21 T UE e 120 TF UE ) in un contesto di “rispetto dei
principi di una economia di mercato aperta ed in libera concorrenza” Peraltro, ex art.
13 T UE UE tali organi devono assicurare il perseguimento dei predetti principi e la
Commissione in particolare ex art. 17 T UE
Ebbene. la collettivizzazione delle perdite finanziarie per il risanamento dei conti
bancari a carico dei conti pubblici dei paesi membri indebitati e dei risparmi dei
cittadini, e’ contraria ai principi fondamentali della Comunita’ UE(CDF), alla
Costituzione UE e al Trattato.
L’ordinamento comunitario e quello italiano, ostano a che gli effetti di una crisi
finanziaria possano ricadere esclusivamente sull’assetto economico e sociale di un
paese membro, per quanto indebitato, sulle sue spese sociali, sui suoi lavoratori, sulle
sue imprese, sui suoi cittadini che non hanno causato alcun danno,
L’ordinamento comunitario richiede per primo che siano messi sotto processo i
responsabili della crisi ( governativi, bancari od altro) ex art. 20 della CDF,
Anche perche’ la politica dei tagli sociali impedisce qualsivoglia crescita economica se
non e’ accompagnata da altre misure.
L’economia della Comunita’ , poi, deve risultare “sociale” e non favorevole
esclusivamente agli operatori finanziari speculativi del mercato.
L’attivista’ tedesca Hassel- Reusing nel suo rapporto-denuncia redatto in
riferimento ai provvedimenti Eu riguardanti la crisi della Grecia, ha denunciato e
documentato tutti gli orrori e i disastri che tale politica ha causato ai danni del
popolo greco. ( www.Justiceforgreece.wordpress.com- Sarah Luzia Hassel-
Reusing: Submission to the truth-Commission on the Greek Debt)
VIOLAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI DEL DIRITTO COMUNITARIO E DEI
TRATTATI IN RIFERIMENTO ALLA DIMENSIONE NON ECONOMICA DEL
CITTADINO UE
La collettivizzazione delle perdite finanziarie e il risanamento delle banche tramite bail-
in ed imposte a carico dei cittadini degli Stati membri adottata dai predetti organi UE e’
contraria ai principi fondamentali della Comunita’ UE alla Costituzione UE e al Trattato
anche sotto altro profilo.
Infatti, il diritto comunitario osta che il cittadino membro sia considerato come
semplice consumatore in quanto deve essere tutelato nella sua dimensione personale
anche rispetto alla speculazione finanziaria.
La Corte di Giustizia UE ha specificato come, in virtù dell'introduzione della
cittadinanza comunitaria, i cittadini dell'Unione non possono non ottenere un
trattamento giuridico identico, indipendentemente dalla loro nazionalità, nei settori
coperti dal diritto c omunitario, all'interno del quale vige il divieto di qualsiasi
discriminazione fondata sulla cittadinanza (Sent. 20.9. 2001, causa C-184/99,
Grzelczyk c. Centre p. in Racc. p. I-6193(56) ; sent.15.3.2005, causa C-209/03, Dany
Bidar c. London Borough, in Racc. p. I-1219Orbene se la cittadinanza europea e’
status di diritto fondamentale dell’UE , il prelievo forzoso viola il Trattato UE, La Carta
dei diritti fondamentali dell’EU(CDF) la Convenzione dei diritti dell’Uomo, la
Costituzione Ue
Cio’ in quanto l’UE dovrebbe tutelare i propri cittadini anche nella loro dimensione
personale e nell’ambito delle formazioni sociali e lavorative in cui si muovono; invece li
considera ancora come semplici operatori economici che per ciò solo godono della
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libertà di circolazione.( Corte Giustizia sent. 19.10.2004, causa C-200/02, Zhu e Chen
c. Secretary of State in Racc. p. I-9925 ; causa C-34/09, Ruiz Zambrano, sentenza
dell'8 marzo 2011).
VIOLAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI DEL DIRITTO COMUNITARIO
TRAMITE LA COLLETTIVIZZAZIONE DELLE PERDITE FINANZIARIE
(citazione per crimi9ni contro l’umanita’ compiuti da organi UE : Avv. Maurizio
Cerchiara PER aSSOCONSUMATORI)
Tramite le proprie decisioni sul caso Grecia, la collettivizzazione delle perdite
finanziarie ed il prelievo forzoso, la BCE ha violato l’art. l’art. 18 dello Statuto in
quanto esso stabilisce l’erogazione di prestiti agli istituti creditizi possa avvenire solo
“sulla base di adeguate garanzie” Garanzie che non c’erano. Infatti, come riporta la
ricerca recente della Banca dei regolamenti internazionali(Bri) 40 banche colpite dalla
prima ondata della crisi sono state mantenute grazie ad un immissione di 350 miliardi
da parte dell’erario.
Ebbene, le successive verifiche hanno mostrato che le banche salvate hanno
accentuato il loro grado di pericolosita’ (Sole24ore , dicembre 2012); l’ufficio di studi di
Mediobanca nel luglio 2015 ha appurato che le crisi bancarie sono costate agli Stati
UE 285 miliardi. Da dati attuali risulta che 1600 miliardi di euro di denaro pubblico
sono stati usati per salvataggi bancari
VIOLAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI COMUNITARI TRAMITE RICORSO
AL SOLO INDEBITAMENTO FINANZIARIO ESCLUDENDO LA EMISSIONE DI
MONETA DA PARTE DELLA BCE
L’Emissione di nuova moneta e’ il mezzo che la scienza economica impone per
superare le crisi economiche. La UE non pratica questa elementare strategia
ricorrendo forzatamente all’indebitamento anche tramite un ente esterno finanziario, il
Mes, che non e’’ un organo UE e persegue interessi finanziari contrastanti con le
economie reali dei paesi membri
IL PARLAMENTO UE HA AMMESSO CHE GLI ORGANI UE SI SONO
COMPORTATI NEL GESTIRE LA CRISI COME MACELLAI SOCIALI.
Il Parlamento dell’UE con risoluzione del 13.3.14 sull’indagine della Commissione
Affari economici sul funzionamento della troika (Commissione, BCE, Ministri delle
finanze dell’eurozona) rilevava durante la crisi “ una mancanza di controllo adeguato e
di responsabilita’ democratica”
Secondo tale risoluzione la politica della troika ha causato “aumento disoccupazione,
fallimento di piccole imprese e aumento dei tassi di poverta’. Il Parlamento ha richiesto
una svolta nelle procedure relative agli organi istitutivi per garantire la responsabilita’
democratica e la partecipazione nazionale.
Alla troika il Parlamento ha richiesto un “riesame il prima possibile delle misure messe
in atto anche perche’ l’UE dovrebbe sostenere , con risorse finanziarie sufficienti, il
ripristino delle norme di protezione sociale. “
Inoltre , pochi mesi or sono, l’ex commissario Bolkestein ha dichiarato che l’unione
monetaria ha fallito poiche’ doveva prima formarsi l’europa politica.
In definitiva, chi si comporta da macellaio sociale, commette un crimine contro
l’umanita’
VIOLAZIONE DELLE NORME SULLA PROPRIETA’ PRIVATA
Nonostante le norme costituzionali degli stati membri garantiscano la proprieta’ privata
e tutelino il risparmio, gli organi UE con i provvedimenti di collettivizzazione e di
prelievo denunciati, dimostrano di ignorarle completamente e di perseguire una
politica completamente al di fuori del diritto
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VIOLAZIONE DELLE CORRETTE NORME DI ECONOMIA
(VIDEO ACCADEMIA DELLA LIBERTA’ . . . . . . . . . . . . . . . . . .)
Nonostante regola fondamentale dell’economia sia quella che senza investimento non
si puo’ produrre ricchezza, gli attuali organi UE – contrastando le opinioni dei maggiori
economisti ,mondiali, - impediscono la ripresa economica imponendo solo misure di
rigidita’ di bilancio senza alcun investimento.; in tal maniera dimostrano di perseguire
una politica anche al di fuori delle elementari regole economiche
Questo concetto e’ statyo espresso dai maggiori economisti del mondo
Gli organi UE penalizzano le piccol e medie imprese in quanto gestiscono l’economia
mondiale con provvedimenti errati sul piano economico e comunque senza tutele.
Tutti i governi del mondo difendono gli interessi dei loro cittadini e delle loro imprese,
solo la UE non difende gli interessi dei cittadini e delle imprese dei propri stati membri
(tanto che gli imprenditori il 15.2.16 hanno manifestato per poter essere difesi( contro il
riconoscimento alla Cina dello status di economia di mercato nonostante l’industria
cinese sia notoriamente e massicciamente aiutata dallo Stato)
LA TRUFFA DELLE BANCHE SUL TASSO DEI MUTUI :EURIBOR
(vedi briefing The libor scandal, avv. Maurizio Cerchiara ---www.you tube)
Si tratta della gigantesca truffa sull’Euribor, il tasso di riferimento a cui sono
agganciate le rate dei finanziamenti a tasso variabile. Chiunque avesse debiti a
tasso variabile o derivati legati all’andamento dei tassi ha pagato alle banche (a
tutte le banche, non solo alle quattro colpevoli) più del dovuto.
Nel dicembre 2013 l’Antitrust europea, guidata dal vicepresidente della
Commissione Joaquìn Almunia, ha multato per 1,7 miliardi di euro quattro
grandi banche, Barclays, Deutsche Bank, Royal Bank of Scotland e Société
Générale, per un accordo di cartello finalizzato a manipolare l’Euribor. Da allora
quella sentenza è segretata. La sua pubblicazione aprirebbe le cataratte dei
risarcimenti
Questo dimostra che la UE ignora i propri cittadini e difende solo le istituzioni
bancarie e finanziarie
VIOLAZIONE DELL’OBBLIGO DI VIGILANZA BANCARIA
La BCE ha omesso di svolgere i suoi istituzionali compiti di vigilanza bancaria ex
art. 25 , 2 co. Statuto SEBC. Conseguentemente ha violato la normativa
comunitaria in materia di vigilanza bancaria( 2013/ 36 UE, , Reg. n. 575/16 e n.
1024/13(Single Supervisory Mechanism).
Se lo avesse svolto tutte le crisi bancarie che si sono verificate si sarebbero
potute evitare, come nel caso dello scandalo Euribor
VIOLAZIONI COSTITUZIONALI ITALIANE : ILLEGITTIMO PRINCIPIO CHE
L’EURO E’ IRREVOCABILE
Il concetto che l’euro e’ irrevocabile viola il principio di determinazione dei
popoli prima ancora che il diritto comunitario che prevede espressamente il
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diritto ad uscire dalla comunita’ ( art. 50 TFUE)e di conseguenza anche di
abbandonare l’euro.
I trattati,poi, come insegna il diritto internazionale, possono essere
volontariamente modificati ( art. 39 Conv. Vienna) e uno stato puo’ ritirarsi dallo
stesso ( art. 44 Conv. Di Vienna) Inoltre, non e’ stato rispettato in sede
comunitaria il principio costituzionale di cui all’art. 11 Cost., in quanto il nostro
paese non e’ stato considerato alla pari di altri.
Gli organi UE per tutta una serie di politiche finanziarie hanno violato le norme
costituzionali italiane di cui agli artt. 265 e 267 Cost.(disfattismo politico ed
economico), art. 272 (propaganda antinazionale), art. 294 ( attentato contro i diritti
politici del cittadino)
LA DIRETTIVA BOLKESTEIN IN MATERIA COSTIERA VIOLA IL TRATTATO
(VIDEO ACCADEMIA DELLA LIBERTA’ . . . . . . . . . . . . . . . . . .)
Occorre premettere che la normativa e i principi di diritto comunitario sulla
concorrenza, nonche’ quelli degli stati membri presuppongono che il mercato deve
essere improntato a vietare tutte le pratiche che tendano ad impedire, restringere o
falsare il gioco della concorrenza( art. 101 TFUE)
Al riguardo, si evidenzia che la direttiva Bolkestein , nel disciplinare i servizi del
mercato interno, incontra dei limiti dettati proprio dalle regole di concorrenza.
In effetti, i servizi di interesse economico generale, tra i quali rientra la materia delle
concessioni demaniali balneari, anche se nel TFUE vengono considerati tra i principi
generali( art. 4 TFUE), sono sott’ordinati, nell’ordinamento comunitario, rispetto alle
norme sulla concorrenza.( art. 101, ed in particolare 106 e 107 TFUE)
Questo e’ tanto vero se si tien conto che e’ lo stesso art. 4TFUE , che fa
espressamente salvi gli artt. 106 e 107
Inoltre l’art. 106 TFUE espressamente conferma che le imprese che svolgono attivita’
di interesse economico generale sono sottoposte alle regole della concorrenza
Di conseguenza, l’interpretazione della Direttiva Bolkestein , nel senso che osti a che
uno stato membro proroghi le concessioni demaniali balneari, e’ anticomunitaria
Ldirettiva viola altresi’ l’art,. 102, lett. c) TFUE, in quanto determinerebbe tra contraenti
condizioni dissimili per prestazioni equivalenti, determinando cosi’ uno svantaggio per
le imprese oggi richiedenti la proroga.
L’IMMIGRAZIONE E’ UNA ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA DENUNCIA ALLA
UE PER CRIMINI CONTRO L’UMANITA’ PER IL COMPORTAMENTO
RISPETTO AI MIGRANTI
(VIDEO ACCADEMIA DELLA LIBERTA’ . . . . . . . . . . . . . . . . . .)
"Crimini contro l'umanità": è il capo d'accusa contenuto in una denuncia contro
l'Unione Europea e gli Stati membri che hanno svolto un ruolo di primo piano
nella crisi dei rifugiati, Italia, Germania e Francia.
La denuncia è stata presentata alla Corte penale internazionale (CPI) e
contenuta in un documento lungo 245 pagine. Autori principali della denuncia
Juan Branco, che ha lavorato in passato alla Corte e al ministero degli esteri
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francese, e Omer Shatz, un avvocato israeliano che insegna all'università
Sciences Po di Parigi, che guidano un gruppo di avvocati internazionale
Se ormai alcuni studiosi, anche questi ignorati in Italia, hanno dimostrato quanto le
migrazioni possano essere destabilizzanti a livello economico (Paul Collier su tutti), la
Greenhill in questo suo saggio (che in inglese è disponibile dal 2010) mette
chiaramente in evidenza come le migrazioni siano spesso uno strumento politico. E
come tali vengano utilizzate in situazione di «confronto asimmetrico». Per dirlo in modo
più terra terra: come un governo militarmente più debole possa creare un flusso
migratorio, o utilizzarne uno già esistente, per ottenere in modo coercitivo quello che
non potrebbe ottenere in nessun'altra maniera. Si tratta di una pratica, via via in
crescita nel corso del '900, molto più comune di quanto si possa pensare.
A colpi di tabelle la Greenhill arriva a dimostrare che il successo di un'aggressione a
colpi di profughi è del 57%. Ovvero il 57% delle volte chi è stato investito da un flusso
migratorio ha capitolato verso chi glielo ha scatenato contro. Un risultato paragonabile
a quello della deterrenza militare degli Usa e decisamente migliore di ogni deterrenza
attraverso sanzioni economiche (33% di successo) o iniziative diplomatiche (19%).
La politica della UE consente l’immigrazione di massa ma non la gestisce ed in pratica
di fatto invita che una sola nazione la applichi mentre tutte le altre al mondo la
impediscono con mezzi anche brutali
Nello stesso tempo, la UE corrisponde una elevata somma alla Turchia come
risarcimento al blocco del flusso dell’emigrazione in europa.
Tale flusso proveniente dalla Turchia la UE lo considera negativo tanto da richiedere
un blocco ed un risarcimento Perche’ al contrario il flusso verso l’Italia proveniente via
Egitto e Tunisia e’ considerato dalla UE fenomeno che non si puo’ arrestare ?
Perche’ politiche di distorsione sociale possono essere condotte nei confronti dell’Italia
E non nei confronti di altri paesi UE perche’ l’Italia ha una parte della classe politica
che le accetta anche se sono molto sfavorevoli al proprio paese.
UE: UN DISASTRO PER L’ITALIA
E’ la ragioneria generale dello Stato a dire, con i numeri che la UE per l’Italia è
stata una rovina. Altro che “abbiamo vissuto sopra i nostri mezzi”
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I dati statistici di qualche anno fa lo confermano, ed oggi sono ancor di piu’
peggiorati.
1 - Lo sciagurato tasso fissato a 1936,27 lire ad euro ( invece del giusto tasso di
1330 lire) ha svuotato le tasche delle famiglie italiane al ritmo di 100 euro l’anno di
rincari per un conto finale di e. 11.000 euro pro-capite nell’ultimo decennio.
2 – La perdita del potere di acquisto , per le statistiche ufficiali, come
comunicato da adusbef, ( www.ilnord.it) e’ pari a 11.054 euro a famiglia con
un vero e proprio trasferimento di ricchezza stimato in 265,3 miliardi di euro,
dalle tasche dei consumatori a quelli di coloro che hanno avuto la possibilita’
di determinare prezzi e tariffe, al riparo delle inutili autorita’ di settore.
3 - L’acquisto degli immobili e’ salito d: per acquistare un appartamento medio nel
2001 bastavano 15 anni di stipendio, nel 2014 ne occorrono 25 anni.
4 - La capacita’ dei consumi si e’ ridotta notevolmente. Infatti, era pari prima
dell’euro a 119, un indice tra i piu’ alti tra quelli europei. Nel 2012 si e’ ridotta a 99,
ultimo posto in europa.
5 – I sacrifici e l’austerita’ imposta ad alcuni stati non e’ assolutamente
controbilanciato da piu’ ampie spese a livello UE, in infrastruttura, ricerca, tutela
dell’ambiente ecc, Infatti, il bilancio Ue rappresenta un minima percentuale di pil
dell’Unione, ed e’ addirittura in declino
6 – La quota dell’europa sul pil globale e’ scesa dal 31% del 1981 al 19 % del 2013,
7 – La politica della UE sulla immigrazione e’ fallita visto che i nostri mari sono
diventati dei cimiteri.
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8 – 5 imprese su 8 ricorrono al credito bancario per far front tasse( Studio Un
impresa del 2)
9 – La propensione al risparmio delle famiglie italiane si e’ ridotta dal 22% del 1995(
valore piu’ alto in euro) al 11,7% nel 2012.
10 – Gli effetti dell’euro e delle politiche di rigidita’ hanno comportato il
sequestramento da parte delle banche spagnole di 50.000 abitazioni private nel
2013, molti suicidi e un tasso di disoccupazione record( (25,93%)
11 – Un quarto della popolazione europea vive in condizioni di poverta’ e un ottavo
della sua forza lavoro e’ disoccupata.
I livelli di disoccupazione giovanile sono inquietanti: uno su quattro in europa uno
su due o uno su tre in Spagna,Grecia e Italia.
Il lavoro e’ sempre piu’ precario: uno su 5 contratti in europa e’ a tempo determinato.
INAPPLICAZIONE DELLA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI UE
La carta dei diritti fondamentali della UE rappresenta un notevole passo giuridico
nella storia del diritto mondiale ma quasi mai invocata e quasi mai applicata in sede
comunitaria . Non e’ applicata neppure in Italia, con il paravento giuridico che si
tratta di principi generali
MANCATO FUNZIONAMENTO DEL RINVIO PREGIUDIZIALE
Il maccanismo che consente di rivolgersi al Giudice italiano per rimettere questioni
che riguardano il diritto comunitario non funziona. I giudici italiani nella maggior
parte dei casi , non l’applicano
Il fatto e’ grave perche’ l’unico filo giuridico che unisce diritto comunitario e i diritti
interni e la sua mancata applicazione sgretola l’impostazione giuridica comunitaria
UE NON HA DIFESO ISRAELE QUANDO L’UNESCO HA NON RICONOSCIUTO I
LEGAMI SACRI TRA ISRAELE E IL MONTE DEL TEMPIO ED IL MURO DEL
PIANTO A GERUSALEMME
( vedi istanza Avv. Cerchiara ad Unesco e UE )
RELAZIONE DELL’INTERVENTO DELL’AVV. MAURIZIO CERCHIARA IN SEDE DI
CONVEGNO DEL 15.5.2012 ORGANIZZATO DALL’AISL_O : CHI HA TRADITO
L’ECONOMIA ITALIANA
IL DIRITTO PUO’ ATTENUARE E RISOLVERE GLI EFFETI NEGATIVI DELLA
CRISI CAUSATA DALLA C.D. FINANZA CREATIVA
Il diritto puo’ aiutare ad attenuare se non risolvere gli effetti della crisi finanziaria
mondiale.
Preliminarmente occorre assicurare un appoggio incondizionato al progetto in
parlamento della versione italiana della vecchia legge americana Glass-Steagall,
attualmente non in vigore, che distingue, giustamente, le banche d’affari da quelle
di solo risparmio.
Grazie al diritto, si puo’ fare di piu’.
Infatti sarebbe sufficiente che fossero rispettati una serie di principi contenuti nelle
Costituzioni e nel diritto civile dei paesi di tutto il mondo, nonche’ nella Costituzione
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Europea nella quale sono confluiti sia i Diritti Fondamentali dell’UE che i Diritti
Fondamentali dell’Uomo della Corte di Strasburgo.
Sinteticamente, alcuni di questi principi possono riassumersi come segue.
1) SOLO IL RESPONSABILE RISPONDE DI ATTI DANNOSI Il primo principio e’
quello secondo il quale di una azione dannosa risponde soltanto il responsabile,
assumendosi il peso del relativo risarcimento.
Sono eccezioni che confermano la regola quelle previste dalla legge italiana in casi
particolari e tipicizzati nei quali di una azione non risponde il responsabile ma un
altro soggetto, in virtu’ di una determinata posizione che riveste. Esempi: il genitore
rispetto agli atti dannosi commessi dal figlio o il custode per i danni derivanti dalla
mancata custodia di un bene.
Nel mondo della finanza, almeno di quella oggi chiamata finanza creativa, invece,
rispondono soggetti che non sono responsabili dell’azione dannosa e purtroppo ne
rispondono soltanto loro.
E’ il caso, per esempio, dei cittadini greci rispetto al debito contratto dal loro paese.
Il diritto deve suggerire norme in materia finanziaria in forza delle quali soggetti terzi
non responsabili non debbano essere investiti degli effetti negativi delle operazioni
finanziarie.
2) DISTINZIONJE TRA DIRITTO PUBBLICO E DIRITTO PRIVATO Il secondo
principio riguarda la netta distinzione tra diritto pubblico e diritto privato, che per un
secolo ci ha positivamente accompagnato nelle regole di diritto.
Oggi non e’ piu’ cosi quasi integralmente: il pubblico impiego e’ privatizzato, gli enti
pubblici gestiscono tramite soggetti privati attivita’ professionali ecc.
Eppure cio’ che interessa la collettivita’, il perseguimento di un interesse pubblico ,
dovrebbe essere regolato diversamente da come e’ regolata l’attivita’ privata.
Orbene, nel mondo della finanza, considerato che si intende guadagnare e
speculare su operazioni che investono direttamente il diritto pubblico giacche’
coinvolgono gli interessi del lavoro e dell’economia di nazioni e di intere comunita’,
come quella europea, la regole di diritto non pongono che limiti irrisori alla attivita’
speculativa privata.
Il diritto deve riedificare le norme finanziarie restituendole almeno in parte all’alveo
pubblico alla quale appartengono.
3) APPLICAZIONE DELLE NORME FALLIMENTARI Nel diritto privato una societa’
che non e’ piu’ capace di far fronte alle obbligazioni assunte fallisce.
Nel mondo della finanza, questo non succede, in quanto si sostiene che gli Stati non
possono fallire e che il debito pubblico deve essere comunque pagato.
In realta’ questo non e’ vero. I casi dell’Islanda (e dell’Argentina per alcuni versi) lo
dimostrano, perche’ possono rispondere del debito gli organi dell’amministrazione
che lo hanno causato, nonche’ i dirigenti bancari che lo hanno provocato. Inoltre, le
banche possono essere nazionalizzate ed in ogni caso il default puo’ essere gestito
dal debitore e non dal creditore.
Nel mondo della finanza attuale, al contrario, sono i cittadini, non responsabili, che
devono rispondere loro del debito anche se non l’hanno causato.
Anche qui il diritto puo’ edificare delle norme che impediscano il mantenimento del
sistema dell’indebitamento come principale e quasi esclusiva strategia
dell’economia. Al contrario, occorrerebbero delle previsioni legali che riducano al
minimo il ricorso all’indebitamento.
4) MONETA COMPLEMENTARE LOCALE Questi esempi dimostrano che alcuni
principi giuridici gia’ vigenti, se applicati e non soltanto enunciati , potrebbero aiutare
a risolvere la crisi attuale.
A questi esempi occorre aggiungere una soluzione semplice , legale e virtuosa, la
moneta complementare locale, idonea a rappresentare un punto di riferimento
sicuro, anche se ancora solo parzialmente e felicemente applicata in alcune zone
del mondo.
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Sulla moneta complementare non e’ possibile, in questo incontro, che esprimerne
alcuni concetti fondamentali, rimandando ad un mio scritto che ne rivela la
legittimita’ non solo rispetto all’ordinamento giuridico italiano ma anche in riferimento
a quello comunitario.
La moneta complementare locale non sostituisce ma accompagna quella principale
– nel caso europeo, l’euro - e permette obiettivamente , per tutta una serie di aspetti
giuridico-economici ,di far aumentare la fluidita’ monetaria e di favorire tutti, dal
consumatore, al commerciante, allo Stato.
Ebbene, la moneta complementare locale contiene un istituto virtuoso, costituito
dalla scadenza del danaro, che rappresenta veramente il punto di riferimento per
una nuova gestione della moneta e dei rapporti sociali economici dell’intera civilta’.
Il concetto e’ semplice: ad una data prestabilita’ la moneta scade e se non la si e’
utilizzata c’e’ soltanto un altro periodo di tempo dimezzato in cui vale solo la meta’ e
decorso il quale passa allo Stato.
Tale istituto favorisce l’investimento e contiene l’arricchimento improduttivo per la
societa’.
In conclusione, queste sintetiche argomentazioni ci spingono a esortare di
compiere noi stessi una attivita’ di comprensione della realta’ , tramite studi,
proposte e soluzioni legittime e non piu’ rimandabili.
Tale attivita’ contrasta con una rivoluzione violenta perche’ posta in essere ,
almeno in parte, sulla base di principi gia’ codificati dalla normativa internazionale e
che non vengono applicati per tutta una serie di ragioni non giuridiche.
Soprattutto, non vengono applicati perche’ si sottintende l’intoccabilita’ della piena
estrinsecazione del concetto di liberalismo economico che invece andrebbe limitato
se non vietato quando, come succede ormai da tempo, con la finanza creativa si
coinvolgono interessi attinenti l’economia ed il lavoro di tutti gli Stati del mondo.
5 - GLASS- STIGALL A questi principi non applicati occorrera’ comunque farne
entrare in vigore altri ( come una legge che distingua le banche d’affari da quelle di
solo risparmio o come la moneta complementare locale , ecc.)
Siamo noi stessi che dobbiamo mettere in moto questa attivita’ perche’ non
possiamo aspettare che il mondo della finanza ci conceda qualcosa, perche’ non ci
concedera’ niente e se non lo faremo ci ridurra’ tutti in poverta’.
Cosi’ come non ci possiamo aspettare nulla dai politici, in gran parte spesso
insensibili alle istanze sociali dei loro cittadini.
E’ con questa speranza di realizzare qualcosa di importante unita ad una ferma
volonta’ di agire che possiamo tutti auspicarci un domani migliore per noi e per i
nostri figli.
Roma, 15.8.2020
Avv. Maurizio Cerchiara