venerdì 5 aprile 2019

La crepa nel muro La televisione è la più grande fabbrica di paura Nel consumismo relazionale, non amiamo più le persone: le usiamo

domenica 31 marzo 2019

La televisione è la più grande fabbrica di paura

Dan e Sheila Gendron

Se dovessimo individuare l’emozione dominante nella società di oggi,
questa sarebbe la paura.

Ovunque la gente ha paura di tutto, o quasi. Ha paura della polizia.
Ha paura dell’IRS, l’ATF, la TSA e di qualsiasi altra sigla che
corrisponda a un tipo di polizia. Ha paura di perdere il lavoro.

Ha paura di perdere la casa. Ha paura dell’amministrazione pubblica
della propria città o paese.

Ma la paura di tutte le paure è quella di non trovare più i soldi
sufficienti per sostenere l’attuale stile di vita (o per lo meno il
ricordo di quello di una decina di anni fa).
La maggior parte delle persone razionalizza queste paure come normali
in quanto “paure di tutti”.

Sin da piccoli siamo abituati ad agire per paura.

Abbiamo paura dei rimproveri dalla maestra, quindi facciamo i compiti.
Abbiamo paura del prete, dato che lui deciderà se andremo in Paradiso
o all’Inferno, quindi da bravi credenti diciamo il Padre Nostro.
Abbiamo paura dei bulli della scuola, quindi gli giriamo a largo.

Più in là abbiamo paura della scocciatura di dover pagare una multa,
quindi ci allacciamo la cintura. Abbiamo paura di perdere la casa,
quindi facciamo un lavoro insignificante la cui unica gratificazione
che ne ricaviamo è quel giusto di soldi per non rimanere con l’acqua
alla gola ...


Provate questo esperimento: Fate l’elenco di tutti gli impegni –
lavoro, vita sociale, soldi – che avete nei prossimi 30 giorni, quindi
fate un asterisco accanto a quelli che vi mettono pensiero (paura). La
maggior parte di chi lo fa scopre che c’è ben più di un fattore
nell’immediato futuro che è motivo di paura. Oggi, nel 2012, ci sono
motivi a bizzeffe all’infuori della nostra vita quotidiana per aver
paura: il mondo finirà il 21 dicembre? Comincerà la Terza Guerra
Mondiale in Iraq? L’economia crollerà? I poli terrestri si
sposteranno? Il sole (o un altro paese) invierà un impulso
elettromagnetico che metterà fuori uso la rete elettrica? Verrà
istituita la legge marziale? Siamo stati così stupidi da conferire
così tanto potere al Presidente degli Stati Uniti che potrebbe
diventare un dittatore? Finiranno le riserve alimentari? Il clima
continuerà a presentare anomalie? Le scie chimiche finiranno per
avvelenarci? Le colture OGM sostituiranno tutte le altre. Già vi state
spaventando?

Molte di queste paure sono costantemente alimentate ad arte da ciò che
mi piace chiamare “pop culture”. La televisione è la più grande
fabbrica di paura grazie al senso di inadeguatezza che elargisce.
Recentemente ho letto che l’Americano medio guarda 34 ore e 39 minuti
di TV a settimana. Un bel po’ di più di quanto durerebbe un corso
universitario.

E come in un corso universitario, si viene formati e istruiti dalla
TV. Il termine “programmazione televisiva” fu coniato da Eward
Bernays, e il fondamento logico dell’espressione non lascia spazio a
dubbi: la televisione è stata progettata per “programmarci” a
diventare felici consumatori. Da felici consumatori veniamo motivati a
comprare spazzatura da una forza esterna che fa leva sul nostro senso
di inadeguatezza.

Ad ogni pubblicità con il bello di turno seduto accanto ad una ragazza
mozzafiato nella sua auto nuova di zecca, dentro di noi ci sentiamo
inadeguati per non avere anche noi un’auto nuova. Questo senso di
inadeguatezza apre la strada alla paura, soprattutto quando questi
desideri non vengono soddisfatti da qualcosa di effettivo valore.

La paura è la scatola degli attrezzi delle “Podestà Che Sono”, le
autorità superiori. La paura è la più bassa vibrazione che l’uomo
possa percepire o emettere. È l’ostacolo nel cammino verso più alti
livelli (vibratori) di coscienza e ascesa come esseri umani. Chi vive
in un costante stato di paura è più che mai manipolabile. Le “autorità
superiori” sanno che se inculcano la paura nelle persone, le possono
indurre a fare qualsiasi cosa. É la paura – paura manipolata – che ci
fa mettere in coda come pecore accondiscendenti all’imbarco di un
volo, nonostante nessun complotto terroristico sia mai stato scoperto,
né tantomeno sventato in questo modo! Sebbene chi si mostra
insofferente al servilismo reagisca con ira verso le “autorità
superiori”, la vera motivazione alla base dell'accondiscendenza è la
paura. Oggi le “autorità superiori” si compiacciono del fatto che la
maggior parte di noi cadrà nella loro trappola, senza doversi nemmeno
preoccupare di ingannarci.

Come superare questa paura che ci attanaglia?

Da piccolo avevo paura dei lampi e dei tuoni. Mia madre allora prese
l’enciclopedia e scoprimmo come il lampo è lontano più di un
chilometro e mezzo ad ogni 5 secondi trascorsi prima del tuono. Da
allora non ho più avuto paura dei temporali.

Guardate la realtà dei fatti di ciò che ci fa paura.

Dobbiamo aver paura di Al-Qaeda per via dell’11 Settembre al punto da
aver paura di tutti i musulmani? Non sono stati loro a pianificarlo,
ma dei tirapiedi che si sono macchiati di un gesto atroce ai danni di
3000 americani innocenti, un gesto che in essenza è servito come
pretesto per privare gli americani della propria libertà. Dopo 11
anni, quell’evento raccapricciante non è stato seguito da nessun altro
attentato. Se ci avessero voluto distruggere, perché non ci hanno
attaccato mentre ancora eravamo in ginocchio? Dobbiamo avere paura del
vicino di casa che discute animatamente al telefono in un centro
commerciale da dover chiamare i reparti speciali della polizia? No, se
solo facessimo il minimo sforzo di bussare alla porta del vicino,
presentarci e farci un’idea di chi si tratta.

Dobbiamo aver paura dell’ottantenne che prende l’aereo per andare a
visitare i nipoti da doverla umiliare all’imbarco del volo? O delle
urla di spavento di un bambino di 4 anni? O di un uomo d’affari? O di
TE?

Di cosa avranno paura gli amministratori della sicurezza dei trasporti
quando ti afferrano i genitali, ovunque si prendono la briga di
umiliarti? La verità è che non hanno paura di te. Hanno paura che fin
troppi di noi si possano svegliare, comincino a pensare con le proprie
teste e sostituiscano l’autodeterminazione alla paura.

Le “autorità superiori” hanno paura di chiunque rivendichi il proprio
diritto di nascita a vivere la vita che vuole senza danneggiare il
prossimo, senza paura. Hanno bisogno che tu abbia paura di loro,
altrimenti il loro piano fallirebbe. Non si può controllare 7 milioni
di persone con la frusta, ma sì che le si può controllare con la
paura. Funziona dai tempi di Nimrod, che convinse la sua gente a
custodire tutto il loro grano nel suo granaio per proteggerlo dagli
attacchi di immaginari predatori in agguato fuori le mura cittadine.

Scrollatevi la paura di dosso.

Siate gentili l’uno con l’altro. Aiutatevi. Amatevi. In questo modo
sarà sempre più difficile che la paura si insinui in voi. Se questo
concetto vi è nuovo, cominciate dalle piccole cose. Cominciate con la
vostra famiglia, poi con i vostri colleghi, e infine con gli
sconosciuti. Una volta sperimentato il piacere di vivere senza paura,
potrebbe diventare un’abitudine.
Non sarebbe un bello smacco per i loro piani?

TRADOTTO E RIELABORATO PER ECV DA ALESSANDRO MAMMOLITI
Fonte:
ACTIVE POST
DI DAN E SHEILA GENDRON 
link
Pubblicato da Catherine a 19:44