IL SEGRETARIO GENERALE AGGIUNTO
COMUNICATO STAMPA
REPETITA JUVANT.... ai
soliti noti..!
Roma, gennaio 2018 - La Legge di Bilancio 2018
indica le nuove procedure per le selezioni pubbliche. Peccato però che manchi
proprio la novità, tale
elemento trascurato dal nuovo vertice dell'Agenzia delle Entrate che in
sostanza ripete il medesimo andazzo fin qui largamente praticato e poi
cancellato dalla Corte Costituzionale con l'annullamento di una serie di
incarichi dirigenziali ritenuti contrari al precetto di cui all'art.97 della Carta.
Le "nuove"
procedure appaiono ictu oculi destinate ancora a favorire il personale
interno,e segnatamente quei soggetti che messi alla porta dalla Consulta
rientrerebbero dalla finestra. Il che produrrebbe un nuovo contenzioso, foriero
per la P.A. di paralisi gestionale oltre che di grave danno di immagine.
Non servono soverchi indugi per capire che l'interpello è un malizioso
escamotage per aggirare le procedure concorsuali.
Per di più non sono previsti
parametri definiti, quali elementi necessari ai fini dei criteri di
valutazione,e si introduce invece la valutazione dei profili affidata
agli esaminatori chiamati a
verificare le capacità dei
candidati.
E' pleonastico aggiungere
che manca la trasparenza, mentre è palese il ritorno all'antico malvezzo dell'
"intuitu personae" che gratifica i prescelti,ma assai spesso offende
e danneggia gli aventi diritto a pieno titolo.
Non ha poi una plausibile
spiegazione che l'interpello per gli incarichi di vertice risulti pubblicato in
rete,mentre per i dirigenti di 2^fascia è bastato Intranet, ovvero un ambito
quasi familiare nel quale magari troverebbero posto la partecipazione di
esterni con contratto ex art.19 c.6 del Dlgs.165/2001,come altre storture già viste. Tanto per dire che in
assenza di un responsabile gesto di resipiscenza che induca una radicale
discontinuità,
l'Agenzia delle Entrate avrà un
futuro assai complicato.
La DIRSTAT invigilerà sul prosieguo degli
accadimenti e si batterà nell'interesse
dei propri assistiti sempre nel rispetto della contrapposizione dei ruoli come è nella sua pluriennale
tradizione.
Dr. Pietro Paolo
Boiano