IL COMPLOTTO E’ SERVITO!
PREMESSA.
Certamente un “Annus Horribilis” l’appena trascorso 2016; l’Italia Centrale squassata da una serie di disastrosi terremoti e poi una catena di attacchi ed attentati nel cuore d’Europa, senza precedenti. Lo stesso ingresso del nuovo anno è stato, tanto per dare una ulteriore nota tragica alla cosa, inaugurato con ben trentanove morti, causati da un attacco scatenato in una discoteca di Istanbul, proprio in quella Turchia che, sinora, sembra stia pagando in termini di vite umane, uno tra i prezzi più alti, tra le nazioni colpite dal terrorismo. In questo momento, la Turchia vittima di questi attacchi, sembra essere assurta a simbolo delle colpe di un Occidente che, con criminale ed accondiscendente leggerezza, nel promuovere, finanziare e farsi complice delle varie rivolte del contesto medio orientale, ha finito invece con lo scoperchiare un vaso di Pandora, il cui contenuto era, da troppo tempo ormai, arrivato ad una fase di critica ebollizione.
FONDAMENTI GEOPOLITICI
Da troppo tempo, difatti, i paesi dell’intero arco mediterraneo e l’Europa, hanno demandato la gestione delle proprie coordinate geopolitiche agli Stati Uniti d’America, con i risultati che stanno sotto i nostri occhi. Tale negativa impostazione trova simbolicamente il proprio inizio, con le vicende di Suez e di Mattei, per poi avere la propria vergognosa riconferma, nella questione palestinese e nella crisi petrolifera del ’74, che videro un’Europa inerte di fronte ai ricatti dei vari paesi OPEC. Quella palestinese, anche se ora passata sotto tono di fronte agli eventi siriani ed iracheni,è questione di importanza nodale per la futura gestione dei rapporti tra Europa e mondo islamico. Senza una sua soluzione condivisa, l’Europa e l’arco mediterraneo, rimarranno per sempre relegati ad un ruolo subalterno, nella fattispecie di un gigante dal punto di vista geografico, ma un nano da quello politico. La questione palestinese assurge a simbolo di un’istanza di riscatto ed autodeterminazione, mai portata a termine nel contesto arabo ed islamico e pertanto, causa di insoddisfazione e di una crescente volontà di rivalsa, nei riguardi dell’Occidente. Una questione a cui vanno sommandosi tutti quei problemi ingenerati dalla fine del mondo bipolare e dalla manifesta volontà degli USA di regolare definitivamente i conti con tutte le nazioni-canaglia, a cominciare da Iraq, Libia e Siria, o cercando di neutralizzare e sminuire i nazionalismi laici degli altri contesti, come nei casi di Tunisia ed Egitto. Questa prassi trova uno dei propri assi portanti nella vecchia e mai sopita prassi di sovvenzionare gruppi terroristici, in questo caso di matrice sunnita, come nel caso dei talebani afghani, di Al Qaida e, successivamente dello stesso Isis, al fine di contrastare la presenza sciita legata all’espansionismo dell’antico nemico iraniano, a cui sono state comminate le sanzioni internazionali di rito. Come abbiamo già detto, quello di sponsorizzare gruppi e formazioni armate in casa d’altri, è un vecchio vizietto della politica USA. In Italia, per esempio, si partirà dall’appoggio agli esponenti della mafia italo americana, insediati nelle municipalità dell’Italia del Sud appena “liberata”, continuato con l’appoggio a formazioni come quelle del bandito Giuliano, arrivando a cooptare alcuni esponenti del mondo neofascista degli anni ’60, al fine di destabilizzare il quadro politico nostrano, attraverso la cosiddetta “strategia della tensione”, con la scusa dicostituire un affidabile bastione armato in senso anti sovietico, sino all’inquietante vicenda delle supposte ingerenze di Kissinger nell’ “affaire” Moro, a causa delle politiche di quest’ultimo considerate un po’ troppo aperte alle istanze della sinistra ma, anche e specialmente, a quelle del mondo arabo. In ambito extra europeo, invece, il “vizietto” USA si manifesterà, sempre a partire dall’immediato dopoguerra, nell’appoggio alle varie formazioni guerrigliere in lotta contro il dominio coloniale europeo (specialmente in quelli dei propri “alleati” anglo-francesi, sic!) in Africa ed in Asia, arrivando a quel capolavoro di ambiguità politica costituito dalle vicende del Medio Oriente. Da una parte la costituzione di una testa di ponte “occidentale” nel suo cuore, costituito dalla creazione “ex nihilo” di uno stato, quello di Israele, dall’altra il patto di ferro con le monarchie del Golfo, che trova origine dalla presenza in loco delle compagnie petrolifere anglo americane, sin dagli inizi del ‘900. E quindi, come abbiamo già avuto modo di vedere, giù a sponsorizzare gruppi e gruppetti sunniti, sia in funzione anti sovietica nello scenario afghano che anti sciita in Pakistan e Yemen, che in funzione destabilizzante in Palestina, attraverso la galassia di gruppi e gruppuscoli che roteano attorno alla realtà di Gaza. La presenza del fenomeno dell’integralismo religioso non è, però, cosa recente, tant’è che, Abdel Gamal Nasser, negli anni ’50, fu protagonista di una dura repressione nei riguardi di quei Fratelli Musulmani che, nell’81 arriveranno addirittura ad assassinare Anwar El Sadat, il presidente egiziano fautore del dialogo di pace con Israele. Afghanistan, Algeria, Bosnia e Cecenia costituiranno le basi di lancio per quella deterritorializzazione dell’integralismo islamico che ne farà un fenomeno a livello globale e, pertanto, più difficilmente contenibile, come abbiamo già avuto modo di vedere con tutti i più recenti atti di terrorismo, dalle Torri Gemelle sino ad Istanbul. Questa, dunque, la storia ufficiale. Ma c’è un’altra storia di cui nessuno vuole parlare apertamente.
IL LATO OSCURO DELLA STORIA
Al pari di una lettura della realtà lineare, fatta dell’arida descrizione del meccanico svolgersi dei fatti, al di là delle griglie di una razionalità che si ferma e prospera sulle apparenze, vi è un’altra lettura che guarda alla dimensione più oscura e profonda dell’animo umano e della realtà che lo circonda, e che, per descrivere l’affiorare ed il comparire in superficie di una molteplicità di elementi spesso sfuggenti, opaci e perciò non sintetizzabili, ricorre a simboli, rimandi, analogie, nel nome di una forma di pensiero la cui circolarità, di contro ad una cartesiana linearità, si esplicita in un continuo rinviare a qualcosa d’altro, in una catena senza fine…E, chiaramente, anche i fatti “profani” d’Occidente, possono esser letti ed interpretati secondo questa logica “altra”. Partiamo proprio dalla “vexata quaestio”, del profilo psicologico dei protagonisti degli ultimi atti di terrorismo jhadista. Strano a dirsi, ma nessuno dei profili di questi signori, sembra combaciare con l’immagine di un puro e fedele militante islamico. Disadattati, spacciatori, bevitori, disinvoltamente bisessuali, lontani da qualsiasi frequentazione in grado di giustificare determinate motivazioni religiose, individui che, nulla di più lontano dalla rigida e militarizzata morale islamica, sembrano incarnare, eppure…Piano Monarch ed MK Ultra ai più potrebbero sembrare solo parole vuote o sigle senza senso, invece rappresentano il corollario di una molto più inquietante e sottaciuta realtà. E’ cosa ripetuta che, sin dai primi anni del 20° secolo, le nazioni più industrializzate d’Occidente abbiano cercato di realizzare programmi per il controllo di massa delle menti, sia per scopi puramente militari che, per molto più insidiosi scopi di condizionamento politico collettivo. Fondati in parte sugli studi della psicanalisi freudiana e junghiana, quanto su quelli di Pavlov sui riflessi condizionati ed altresì su quelli sulla psicologia cognitiva di Lurja e su tutti quelli sulle leggi dell’elettrostatica, partendo anche dalle scoperte meno note di Guglielmo Marconi (vedi il mai chiarito episodio del “raggio della morte”, sic!) a partire dalla fine del secondo conflitto mondiale, tali programmi hanno conosciuto una decisiva accelerazione, rimasta ai più sconosciuta. E’ da troppo tempo, oramai, che si parla di programmi di condizionamento a distanza, attraverso emissioni radio mirate alla creazione di personalità dissociate, quali vere e proprie marionette umane da usare per i più svariati scopi. Strano a dirsi ma, recentemente gli USA hanno conosciuto una sostanziosa recrudescenza di stragi insensate, effettuate in scuole o edifici pubblici da singoli elementi. In Italia, invece, la recrudescenza riguarda l’ambito degli omicidi in famiglia e quello dei cosiddetti “femminicidi”. In ogni caso e contesto che dir si voglia, persone normali, al limite dell’insignificante così come, nello specifico, nel caso degli attentati di matrice islamica. Non può non venirci alla mente il caso dei due aerei di linea, l’uno tedesco e l’altro malese, schiantatisi qualche anno fa, grazie ad una repentina ed insensata volontà suicida sia nel primo che, probabilmente, nel secondo caso. A differenza di precedenti gruppi di guerriglia, quella dell’IS sembra essere un’azione condotta con un criterio di pura e odiosaintimidazione. Non sembra esservi alcun logico criterio di raccolta di consensi attorno alla propria azione, se non quella riguardante i propri adepti. Il tutto condotto in nome di giaculatorie che hanno perduto qualunque valenza spirituale per acquisire, invece, la valenza di segnali criptati in grado di svegliare, all’interno di una mente debole e condizionata, istinti di tale valenza distruttiva, da sopravanzare ed eliminare qualsiasi barlume di raziocinio. E qui la domanda sorge spontanea. Cosa o chi c’è davvero dietro certi fenomeni di violenza? I paesi del Golfo, certo…Gli Usa, la Cia di sicuro…ma non è sufficiente…Pensare che oggi a comandare davvero siano gli USA o chi per loro è veramente semplicistico, ed oltretutto, illusorio.
IL PROGETTO MONDIALISTA
Gli Usa, come la Cina o chiunque altro, oggi non rappresentano altro che meri paraventi territoriali, dietro cui si celano gruppi di potere ed oligarchie finanziarie che hanno fatto la propria fortuna con la stampa e la vendita del denaro e con i proventi derivanti dall’esclusiva sulle materie prime (vedi le famose Sette Sorelle, sic!). Trilateral e Bilderberg Club altro non rappresentano che la punta dell’iceberg di una ben più vasta ed oscura realtà. Intento dichiarato di costoro, l’incondizionato dominio del mondo sotto il comun denominatore di un’economia malata di ipertrofia finanziaria e da un incontrollato produttivismo e che, pertanto, non può fermarsi nella sua folle corsa, costi quel che costi. Intimidire, lobotomizzare, al fine di dominare un’opinione pubblica che potrebbe esser tentata dalla malsana idea di una ribellione. In nome della “loro” economia tutto deve essere sacrificato, costi quel che costi. Vite umane, ambiente, speranze, tutto deve essere sacrificato senza esitazione al fine di perpetuare l’esistenza in vita del Moloch Tecno Economico e qualunque ribellione o dissenso umano, politico o anche, il più delle volte, un semplice disallineamento, sono sufficienti a scatenare una reazione repressiva. Ecco, la Francia ha da tempo la tendenza a portare avanti una politica un po’ fuori da quelle che sono le direttive geo strategiche USA? L’opposizione interna, identitaria e nazional popolare con Marine Le Pen assume un carattere di massa ed insidia il primato dei partiti buonisti ed asserviti all’establishment? Ecco che, come per incanto, la nazione transalpino è tutto uno scoppiettar di bombette ed attacchi terroristici. La Turchia decide di passare dalla parte della Russia, ponendo fine ad un contrasto che tanto piaceva Oltreoceano? Ed anche qui è tutto uno scoppiar di bombe ed attacchi. Senza parlare degli attacchi condotti all’interno della Federazione Russa, sempre per il medesimo scopo. Quelli condotti in terra USA hanno invece lo scopo di arrivare alla esasperazione dell’opinione pubblica, al fine di giustificare la supremazia delle lobby filo israeliane e di tutte le decisioni in tal senso orientate. Il tutto, all’insegna di un mondo definitivamente omologato e sottomesso ai desiderata di oscure oligarchie, a tutto disposte, pur di arrivare al tanto agognato traguardo. La Tecno Economia rivela così il suo volto ambiguo e feroce, sì capace di garantire un momentaneo benessere a masse di illusi, salvo poi dispiegare tutta la sua oscura potenza per condizionare e lobotomizzare masse di individui, trasformati in eserciti di automi omicidi (programma Monarch o MK Ultra) o per condizionare e modificare il clima attraverso mostruose tecnologie (Haarp), camuffate da giganteschi trasmettitori radio, oppure arrivando a creare i presupposti per incrementare esponenzialmente la sismicità di molte aree del mondo (vedasi gli “strani” casi del terremoto nelle zone meno sismiche dell’Emilia Romagna o l’ altrettanto “strano” prolungarsi della recente sismicità nell’ Italia Centrale...), al pari della altrettanto “strana” questione energetica, tutta all’insegna del dispendioso ed inquinante predominio degli idrocarburi su qualunque forma di seria (e non inquinante alternativa energetica). Vogliamo parlare dell’industria farmaceutica e del business rappresentato da patologie come il cancro, sulla cui non-cura esiste una colossale speculazione? Farneticazioni? Fantasie? Confusione? O invece tutti sintomatici indizi del prefigurarsi di un nuovo scenario?
L’EVO MEDIO TECNO ECONOMICO
Toni Negri ci aveva, qualche annetto fa, prospettato l’idea di un Impero Globale, visto quale ineludibile e necessario sbocco della dialettica storica padroni-sfruttati, in direzione della globalizzazione della lotta di classe espressa dall’idea di quelle “masse desideranti” che, dell’impero globale avrebbero fatto uno strumento per realizzare le proprie istanze. A detta di chi scrive, questo processo potrebbe rappresentare, al contrario, l’apoteosi e la fine della Modernità, la sua logica transizione verso quel “Medio Evo prossimo venturo” di cui, con altri parametri però, aveva già in anni lontani, parlato il futurologo Roberto Vacca. Un Evo Medio che, caratterizzato dalla sintesi tra Tecnica ed Economia elevata a criterio universale, della Modernità , o quanto meno di una certa Modernità, rappresenta il fallimento. Modernità avrebbe dovuto esser slancio, spinta verso il futuro, in una visione di un Uomo oltre l’Uomo, di una Tecnologia quale supporto al suo “elain vital”, del suo continuo protendersi verso il non-limite. E invece a trionfare fu la versione più degenerescente della Modernità, quella Tecno Economica appunto, di cui L’Evo Medio prossimo venturo rappresenta il momento di realizzazione ed inveramento quale teologia “negativa”. Se la civiltà classica fu imperniata su un antropocentrismo visto quale misura e limite di quel Cosmos, frutto di una serie di interrelazioni dall’alto verso il basso e viceversa, nel caso della Post-Modernità, invece, si vive dell’idea di un “Transumanesimo”, assurto a perdita di identità e di genere, funzionale alla Techne ed all’Economia, assurti per l’individuo al ruolo di quello che, una volta, era il Cosmos. Una vera e propria fede universale della deprivazione e della miseria, animata da una intransigente narrazione mitopoietica buonista ed in cui i parametri della “humanitas” sono aprioristicamente determinati in funzione del Pensiero Pensante Tecno Economico, assurto ad un hegeliano ruolo di Spirito Universale, e pertanto slegato dai suoi stessi creatori umani. E per tutto questo realizzare non ci si ferma dinnanzi a nulla, qualunque mezzo, anche il più stupido, inutile, perverso o crudele che sia, è valido.
UNA RISPOSTA AL FALLIMENTO DELLA MODERNITA’
Di fronte ad un simile scenario, l’unica possibilità per arrivare a dar luogo ad una seria azione di contrasto, è rappresentata da una generale presa di coscienza, a cui bisogna pervenire a qualunque costo, attraverso un continuo martellamento propagandistico, da condurre senza esclusioni di colpi. Poco importa, che il prefigurarsi di teorie complottiste possa apparire esagerato o poco credibile. L’importante è gettare fango sulle carogne globaliste ed i loro manutengoli. L’importante è generare un clima di dubbio, incertezza e paura in grado di minare sin nelle fondamenta le “luminose” certezze di Lor Signori. Mai come oggi, la lotta ad un determinato modello, passa attraverso l’informazione e la cultura e, mai come oggi, la Tecnhe rischia di rigirarsi contro se stessa. Per quanto assurdo possa sembrare, l’ipertecnologico strumento per eccellenza, quell’Universo Informatico Virtuale chiamato Rete, è oggi in grado di veicolare alla velocità della luce messaggi, idee, stati d’animo, bypassando e frantumando controlli, vincoli e censure d’ogni genere e sorta, spalancando continuamente davanti ai nostri occhi, nuove ed inusitate possibilità di lotta e vittoria sul Sistema Globale.
UMBERTO BIANCHI