Notoriamente sono
anti democratico. Lo vado ripetendo, abbaiando, ululando da decenni: considero
la cosiddetta democrazia una mistificazione intellettuale, una balla sociale,
una bugia storica. Ed è inefficace, ladra corrotta e schizofrenica.
E’ il male
assoluto perché toglie alle persone la possibilità di contare, di farsi valere.
Impedisce a chiunque non sia coperto ed allineato al sistema di svolgere la sua
funzione di Uomo, secondo le proprie capacità.
Discorso vecchio,
e risaputo: quelli che difendono la democrazia parlamentare sono solo persone
che cercano uno scudo di cartapesta per le proprie paure, una pseudo difesa
all’unica vera legge sociale, la forza.
In tutte le sue accezioni.
In Europa,
lentamente all'inizio, ma con accelerazione crescente, riappare un’idea di
potenza, di affermazione che settanta anni di lercia propaganda aveva
conculcato. Credevano di aver cancellato il nemico, i servi disposti a vendersi
e a svendere pur di sguazzare in una sporca pozza di poterino, in un marcio
laghetto di quattrini.
L’astensionismo
democratico elettorale sta a dimostrare una certezza: la gente non ci crede
più. Si agitano solo quelli che desiderano accodarsi al sabba democratico,
all’orgia della spartizione, bramosi di appropriarsi di una sorsata di quella
pozza di cui sopra, sbavanti per sorseggiare una molecola del putrido laghetto
democratico.
In questo scenario
che si avvia malinconicamente e senza dignità alla sua farsa finale,
all’armaggheddon definitivo, spicca una movimento politico, i 5 stelle, che – credo
in buona fede, anche se illusa e infantile - si differenzia.
Tanto per
cominciare non è un partito. E’ nato da un comico ligure che ci ha messo sei o
sette anni di preparazione per farlo nascere. Per sei o sette anni Grillo ha
girato lo Stivale elencando le porcherie della casta. In modo intelligente e
spregiudicato. Ha prima dissodato il terreno con documentati elenchi di
schifezze; poi lo ha concimato con denunce e azioni di denuncia-protesta;
infine ne ha raccolto i frutti con modalità nuove e atipiche.
Risultato: tutti
quelli che ne avevano le tasche stra piene, hanno dato un ultimo atto di fiducia – protesta ai 5 stelle.
Però.
Però sono un
maligno, un cinico, uno scettico.
E ho seguito le
mollichine di pane come i bimbi delle favole dei Grimm.
Riassumendo la
“genealogia”:
Grillo, il povero
e simpatico Casaleggio, Colaninno, de’Benedetti, Soros, Rothschield.
Toh! Guarda chi ti
trovo: la finanza ebraica, la Goldman Sachs.
E te pareva!
Conclusione: anche
i 5 stelle sono destinati a crescere, allargarsi, raggiungere l’apogeo,
cominciare la discesa che si trasformerà in valanga rovinosa. Come sempre. Come
tutti. Come la democrazia non può non imporre.
Hanno una colpa, i
5 stelle. Una colpa che non è quella di avere eventualmente qualche ladro di
polli nelle proprie file: gli apostoli erano dodici ed uno era già un monello
(o un Uomo, fate voi). Figuriamoci!.
No, la colpa dei 5
stelle è quella di aver ritardato di un poco, solo di un poco, la fine della
democrazia parlamentare.
Ai miei occhi è
colpa grave. La catarsi dell’armagheddon cambierà la struttura sociale,
rendendoci fratelli ai nostri simili e non ai sacchi d’oro. Badate bene: ho
detto e lo ripeto: fratelli ai nostri simili, non agli estranei.
Non disperiamo:
comunque la va a pochi.
Teniamo duro, fino
alla fine.
Hann til
ragnarock!
L’urlo dei
guerrieri nordici scuoterà il mondo.
Il nostro onore di
uomini liberi si chiama e si chiamerà fedeltà.
Gott mit uns!
Fabrizio Belloni
Giovedì, 9 giugno
2016.