domenica 3 aprile 2016

Spazio Tempo - Continuo Infinito Presente

Scrisse l’antropologo-teosofo Bernardino del Boca  http://www.teosofia-bernardino-del-boca.it/
“Quando gli scienziati cercheranno la “massa mancante” scopriranno che l’etere fluidico KI può assumere ogni forma, ogni tipo di massa (sui nove livelli). Come può essere creata la massa, così può essere eliminata, a velocità superiore di quella della luce. Allora si scoprirà che dal quinto livello della mente il tempo e lo spazio possono essere vinti. L’umanità, conquistato il terzo livello mentale, ha scoperto la Bellezza, la Bontà, una relativa Verità, nonostante le censure del secondo piano mentale e le pazzie della prima mente. Quando buona parte dell’umanità avrà imparato a vivere nella libertà dello Spirito, e superato così le censure del quarto livello mentale, conquisterà il quinto livello mentale e si affaccerà coscientemente sulla realtà del Continuo Infinito Presente.” (Bernardino del Boca   “Il Segreto” ed. 1986 – pag. 124)

“ Un pensiero, una parola, un atto, un sogno, un desiderio anche di poco conto, nulla si perde. Tutto viene fissato dall’infinito potere dell’etere. Perciò ogni miracolo è possibile se si riesce a concepire (psicotematica) la vera realtà, quella del Continuo Infinito Presente.”     (Bernardino del Boca – “La Casa nel Tramonto” – ed. 1980 – pag. 208)

Che cosa è il tempo? Esiste veramente o è una illusione mentale?
Con l’osservazione l’onda diventa corpuscolo. L’energia del Campo Unificato (intelligente) diventa materia. La materia si trasforma e produce il tempo e lo spazio (il momento e la posizione). Dunque il tempo nasce dalla trasformazione dell’energia in materia. Ma in realtà il tempo e lo spazio non esistono. Ci sono intervalli rapidissimi che sembrano succedersi in continuità tra una scomparsa e una apparizione di una particella e l’altra. Questi intervalli che sembrano susseguirsi in rapida successione sembrano andare a costituire il tempo. Ma così non è. Se il nostro occhio potesse avere un potere percettivo più veloce (più risolutivo), ci accorgeremmo che nulla fluisce e nulla scorre. Tutto è, anche se ciò sembra un ossimoro (paradosso), movimento è quiete – come diceva lo stesso Gesù (primo fisico quantistico ante litteram).


Solo ora forse si è incominciato ad intravedere che il “nulla” o il “vuoto” di cui parlavano il “realizzato” himalayano o il sufi islamico non stavano ad indicare il “niente”, bensì il “pieno” di uno stato quantico vibrazionale, privo di spazio e di tempo e materia, dal quale, secondo il modello di Vilenkindel 1982 della Tufts University scaturisce il manifesto e ad esso ritorna eternamente in un ciclo senza fine e senza inizio. Il limite del nostro ragionare è che esso è lineare e si snoda in un’unica direzione, secondo un orientamento unidirezionale come il presunto sviluppo del tempo, mentre nella realtà noi non vediamo che esso è “ossidato” dalla nostra incapacità  di renderlo circolare. E ciò dipende dal fatto che noi crediamo che il nostro tempo di vita sia inferiore a quello dell’universo, dalla concezione che ci siamo fatti di essere una parte, e “da parte”, quindi marginali al Tutto, da cui ci sentiamo strappati, isolati e chiusi.

Il giorno però che ci renderemo conto che stiamo ritornando al Tutto (Uno), da cui pensiamo illusoriamente di essere stati tolti (col Due, espresso dal mito della caduta), allora capiremo il perché abbiamo l’ impressione che il tempo scorra sempre in avanti, verso il futuro (che non c’ è). E allora il tempo cesserà di esistere, perché Tutto ciò che è nell’Universo è già dentro di noi.

Un caro saluto. Paola Botta Beltramo