Dott Antonio Miclavez
Ho la scelta di nutrirmi in modo tale di arrivare a 100 anni in salute oppure di ammalarmi e morire anzitempo, quindi consumerò questo pasto con gioia e gratitudine, in un clima conviviale e sereno masticando lentamente finchè il pane diventerà dolce ed il cibo diventerà liquido gustando le pietanze, prestando attenzione ai segnali del corpo assumendo ciò solo che profuma e deglutendo solo ciò che gli aggrada e interrompendo il pasto quando il sapore delle pietanze inizierà a scemare - segno di sazietà – senza voler compiacere i cuochi finendo tutto ciò che c’è sul piatto. Digiunerò ogni tanto, poiché il digiuno è la medicina che ci permette di generare il vero appetito necessario per la buona digestione; salterò qualche pasto durante la settimana, qualche giorno durante il mese e qualche settimana durante l’anno; ciò mi renderà forte e di buon umore tenendo lontane le malattie. Cercherò infine di non mangiare troppo tardi, poiché la notte anche lo stomaco deve riposare, mentre l’opera di digestione si completa con l’evaporazione notturna, complemento fondamentale che và coltivato coprendosi in modo tale da non sudare né aver freddo.
Se mangerò carne, ringrazierò l’animale morto per me; per la frutta e la verdura farò lo stesso; sarò grato infine verso chi avrà allevato gli animali e coltivato le piante con rispetto ed etica; poiché la gratitudine è un sentimento nobile, un riconoscimento al bello che ancora c’è in questo mondo.
Se mangerò carne, ringrazierò l’animale morto per me; per la frutta e la verdura farò lo stesso; sarò grato infine verso chi avrà allevato gli animali e coltivato le piante con rispetto ed etica; poiché la gratitudine è un sentimento nobile, un riconoscimento al bello che ancora c’è in questo mondo.