domenica 26 aprile
alle 21.40 su Rai3
la nuova puntata di Report
" FIDATI DI M.E.F. " (d i Stefania Rimini )
La buona notizia è che quest'anno, ogni mese, la Bce ci comprerà 7 miliardi e mezzo di titoli di Stato, e questo dovrebbe dare un po' d'ossigeno all'economia;
grazie a questa iniezione di liquidità dovremmo anche risparmiare circa 6 miliardi e mezzo di spesa per interessi sul debito.
Peccato per quella palla al piede che ci stiamo trascinando, con i titoli "derivati " del Tesoro,
ovvero una serie di operazioni finanziarie delle quali non è dato conoscere dettagli né scadenze,
a causa delle quali l'anno scorso
ci siamo fumati
3 miliardi e 300 milioni
di risparmi per il calo dello spread.
Negli ultimi anni è un crescendo di miliardi che fluiscono
dalle tasche dei contribuenti
a quelle delle 17 banche estere
e 2 banche italiane
con le quali il Tesoro ha fatto i derivati, o "swap".
Ci sono costati soldi veri:
2 miliardi e 900 milioni nel 2011,
3 miliardi e 8 nel 2012,
2 miliardi e 9 nel 2013,
3 miliardi e 3 nel 2014.
A cui si aggiungono i pagamenti che sono stati infilati dentro le" rinegoziazioni "
e di cui non si sapeva nulla fino a 2 giorni fa,
e che sono altri 2 miliardi e 400 milioni.
"E' tutta colpa della situazione anomala dei tassi ", si giustificano al Tesoro,
ma cosa c'è dentro il portafoglio dei derivati
è un segreto che vale 42 miliardi di perdita potenziale stimata al 31 dicembre.
Un segreto di cui sono a conoscenza pochi dirigenti ed ex ministri,
che poi sono andati a lavorare nelle banche d'affari.
Chi non può " sapere nulla " delle probabilità di perdita con questi strument,
i siamo noi contribuenti, che prestiamo le garanzie.
Fino ad oggi il Tesoro rispondeva alle richieste di trasparenza mandando in Parlamento a rispondere
gente che non ne sapeva niente, tipo i sottosegretari all'istruzione.
Ma dopo anni di silenzio si è presentata a rendere conto la persona che
da 15 anni gestisce i 2mila miliardi del nostro debito pubblico,
la dottoressa Maria Cannata, per dire
"tranquilli, non c'è rischio perché abbiamo fatto solo l'equivalente di un'assicurazione ".
Come si dimostrerà non è andata proprio così.
E allora il paese che rischi sta correndo?
Ma soprattutto in che mani siamo,
in quelle di Maria Cannata
o in quelle delle banche?
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