EUROPA,
ISLAM, IL CONFRONTO
Due ricordi.
La grande Roma,
quella vera, quando la Patria
era in pericolo, nominava un dittatore,
con i pieni poteri. E armava i cittadini. Poi, grazie agli Dei, arrivarono
Cesare ed Augusto e nacque il più grande
Impero della Storia.
Qualche anno fa
“nacque “ (eufemismo ipocrita) la cosiddetta “primavera araba”, Fu assai curioso constatare una strana …. coincidenza.
In un mese e mezzo circa scoppiò la “primavera araba” in Iran, Siria, Egitto,
Iraq, Libia, Tunisia, Marocco, Algeria.
In Iran (Paese
islamico ma non arabo), fu stroncata subito. “Non è aria” dissero gli eredi dei
Persiani. Negli altri Paesi, prima c’erano: Assad, Moubarak, Saddam Hussein,
Gheddafi, Zine El-Abidine Ben Alì in Tunisia, il re del Marocco, Muhammad V°. (Discorso
a parte l’Algeria che ha una guerra civile da decenni). E’ rimasto solo il
siriano Assad, sotto tiro, ed il sovrano del Marocco, per altro non
propriamente un chierichetto. Là la polizia “interroga col bastone”. In altre
parole, i regimi del Nord Africa, a parole qualche volta democratici, nei fatti
assolutisti, mantenevano condizioni sulle quali si fondava un equilibrio
sopportabile. E l’occidente continuava a lucrare, prendendo petrolio e
pagandolo per lo più con armi e/o petroldollari (sarebbe interessante indagare
su eventuale doppia numerazione del biglietto verde). Improvvisamente dal
cilindro della Storia, è uscita “la
primavera”. Contemporaneamente, cosa che è probabile come trovare uno
statista oggi in Italia. Che fosse invece in atto una guerra sotterranea con i
soliti attori, nessuno lo dice. USA,
Inghilterra, Francia, Israele, Russia e Cina cercavano, con tutti i mezzi,
leciti e no, di accaparrarsi le fonti di energia (petrolio, ma non solo), le
materie prime, e le posizioni geo – strategiche nello scacchiere mondiale.
La “democrazia”
portata sulla punta delle baionette è credibile come le promesse elettorali:
zero assoluto. Addirittura sotto zero in terre ove non è capita né desiderata.
Solo che qualche
volta il gioco si rompe e scoppia fra le mani di chi lo ha inventato. Se l’uomo
avesse memoria, ricorderebbe la faccenda di Mattei, ammazzato perché insegnò agli arabi a pretendere di più,
molto di più dall’obolo peloso che gli occidentali gettavano loro. Lesa maestà delle sette sorelle.
Nella guerra
coloniale ciascuno ha commesso le porcherie che riteneva, spesso sbagliando,
favorevoli ai propri interessi. Che poi
sono gli interessi delle lobby, per essere
chiari. Le armi (americane) di distruzione di massa di Saddam non
esistevano (più): le aveva usate contro i Curdi. Gheddafi aveva stabilito un
rapporto con Jorghe Heider, e buoni
sentimenti con l’Italia: inaccettabile dalla Francia e dall’Inghilterra. E la Francia socialista mandò
gli aerei a bombardare e fu l’inizio del caos attuale. La Siria è diventata
Nazionalsocialista: inaccettabile! E d’improvviso il popolo siriano “si
ribellò”. Peccato che i ribelli sono composti da ventitre nazionalità
differenti. La settima flotta yankee non può andare in soccorso della “legione
straniera” ribelle siriana, dato che Putin
ha una base navale, l’unica per ora, nel Mediterraneo, proprio in Siria. Meglio
la prudenza! In Egitto la “democrazia” è
cominciata male, è durata poco, ed è finita nelle mani dei militari, al solito.
Il tunisino Alì è scappato, con la cassa: alla prossima puntata. Dell’Algeria
ho detto.
Cioè, se prendete
una carta geografica, vedrete che il Nord Africa è un caos pericoloso, con
ampie zone in mano agli estremisti
islamici. Facilmente prevedibile.
E non parliamo del
Califfato: nato e cresciuto grazie
ai maneggi dei servizi degli USA,
della Turchia, alleata, e
dell’immancabile Israele, la nota stonata del tutto. I tagliagole
sono armati di armi americane, foraggiati da Arabia Saudita ed Emirati, alleati degli Usa, e sui quali non si
scatena la vendetta “democratica” per
salvaguardare i diritti umani, come in Kossovo, in Iraq, in Siria, in Libia….
Razza di sepolcri imbiancati, nido di vivere oro-dipendenti!
Ora credo che una
persona adulta, col cinismo dei tre millenni di storia, col coraggio
intellettuale dello scetticismo storico, deve compiere un’analisi spietata sul
futuro.
E’ oggettivamente
in atto una guerra interna all’islam per la supremazia. Ma questa è tattica.
Tattica in funzione dello scopo vero e finale. Guerra all’odiata Europa, guerra ai bianchi europei, invasione del Vecchio continente.
E non sarebbe la
prima volta, nella Storia.
Ma.
Ma in Europa sta
nascendo, dopo settanta anni di droga propagandistica, di subliminale od
addirittura esplicito annichilimento culturale-etnico, una forte, crescente
reazione a tutto questo. E la presa di coscienza terrorizza i detentori abusivi
dei poteri governativi. Francia, Inghilterra, Grande Germania, Ungheria,
Austria, Belgio, Olanda, Danimarca ed anche, in parte Italia e Spagna, vedono
crescere la ribellione allo status quo.
E la Merkel
si avvicina a Putin, allontanandosi
da Obama: la storia dei trecento
“consiglieri militari” (eufemismo) Tedeschi
in Iraq, in aiuto dei peshmerga Curdi, la dice lunga.
Che piaccia o no,
con buona pace dei pessimisti cronici, sull’asse Berlino – Mosca sta nascendo la nuova Europa. Ci vorrà tempo, e si dovranno superare difficoltà enormi.
Ma si farà. Sta
nella natura europea.
Bianca e libera.
La prossima Roma, dopo Washington, sarà Berlino. Mosca deve aspettare un
“giro”.
Ci sarà il
confronto con l’islam.
E dopo, quello con
il Nord America.
Mercoledì, 21
gennaio 2015.
Fabrizio Belloni