Se fossi un negro
(e non come ipocritamente si usa dire oggi “nero”, che puzza di superiorità
inconscia, mista a falso rispetto), oggi sarei diviso fra dolore epidermico per
la morte del Nelson, e rabbia profonda.
Assisteremo ora
alla solita orgia di incensamenti, di commemorazioni, di paragoni a quell’altro
mito fasullo che fu Gandhi (ci torneremo), alla commozione di tutti i radical
chic, di tutti i catto-comunisti del mondo. Gli “intellettuali” (attenzione: la
parola non è un insulto, come ormai è nel lessico comune, ma qui intesa come
nullafacente che finge di esprimere idee per lo più rubacchiate qua e là, mal
digerite ma fatte pagare in soldi cospicui dal sistema) si stracceranno le
vesti e eleveranno peana di osanna.
Tutto bene.
Però.
Però, essendo
maligno per natura e soprattutto scelta, non posso ricordare alcune cosette
sottaciute dai più.
Prima
considerazione. Il Sud Africa, meglio, il Suid Africa, in lingua Boera (gli
eroici “Afrikaner” di origine olandese che per primi presero possesso del Sud
del Continente Nero) trovarono una terra spopolata nella vasta maggioranza
della sua estensione, incolta, paradiso selvaggio. Solo in parte popolata dagli
splendidi Zùlu, razza guerriera, forte che sotto il Regno di Chaca si illusero
addirittura di far rinascere l’Impero Romano. Un missionario consigliò a Re
Chaca di far adottare ai suoi “Impi” (si può tradurre con “reggimenti
razziatori e conquistatori”) l’antico gladio Romano. Gl inglesi successivamente
ricevettero in più occasioni svariate serie di sberle pitturate sui loro
arrossati musi dai guerrieri Zùlu.
Ma per il resto la
terra era vuota di umani e piena di natura.
Poi fu scoperto il
ricco sottosuolo, gonfio d’oro e di altri metalli pregiati.
Occorreva mano
d’opera.
Da tutta l’Africa
accorsero moltitudini di uomini, con le famiglie al seguito. E non solo
dall’Africa, venne la gente. Dall’India i bastimenti scaricavano migliaia di
disperati ad ogni viaggio, per esempio.
E chi arrivava dal
Nord si faceva a piedi anche migliaia di chilometri per arrivare ad un lavoro
in miniera, pesante, sì, ma cento volte meglio della situazione che lasciavano.
Il Sud Afica -
Suid Afrika fiorì, sotto la guida bianca, che, in stretto regime di separazione
razziale, riusciva a trasformare masse incolte e selvagge, in gente lentamente,
con i tempi adatti alla psiche negra, in popolazione con coscienza di sé.
Progresso tecnologico galoppante (il primo trapianto di cuore di Barnard,
ricordate?), paradiso in crescita geometrica. Ferocemente anticomunista. Tant’è
vero che era ricco, prospero, ordinato
Poi ci si misero
di mezzo i…. “democratici”: un uomo, un voto, gridavano!
Nelson Mandela si
fece 27 anni di carcere (oggi lo glorificano per questo: ma onestamente cosa
avrebbe potuto fare invece? Evadere, forse, col rischio di una raffica di
mitra. Era un detenuto condannato per sovversione. E trattato pure coi guanti,
sotto la spinta di tutti i “democratici” del mondo). Assurse a simbolo della
….. “lotta di liberazione” (altra accezione che per me, in Italia , ha la
valenza di turpiloquio). Magari la moglie intanto si sollazzava con tutta la
squadra di calcio di Soweto, ma questi sono affari loro. Un po’ meno affari
loro la brama di gioielli della signora, scandalo messo a tacere dai
media-linguetta, al solito.
E quando fu
liberato, il Nelson si affrettò a dimostrare di aver capito tutto di come
funziona la democrazia. “Nessuna supremazia nera”, affermò l’ipocrita. “Chi
prende più voti, avrà la supremazia”. Con una popolazione di 8 a 2 a favore dei negri.
Che presero il
potere.
Risultato: in meno
di un decennio l’economia fu mandata a rotoli. L’Aids dilagò, costringendo i
caporioni a pietire medicine regalate dagli odiati bianchi. La situazione
rotolò al punto che i negri furono costretti a fare appello alla classe
dirigenziale Bianca per rimettere le cose a posto. Ora il Sud Africa – Suid Afrika
sta risorgendo, ricca come è la natura da quelle parti. Sotto la guida, palese
od occulta, dei Bianchi.
Qualche problema
razziale vi è ancora: nelle poche fattorie che i Bianchi hanno testardamente
mantenuto spesso vi sono incursioni di negri che rubano, stuprano (donna
bianca, donna bianca!....), ammazzano, bruciano e distruggono. Sui media
–linguetta vi sono solo tracce di queste…….“fantasie locali”.
Nelson Mandeloa?
Pace all’anima sua, e basta.
Ma la storia vera
è un’altra.
Fabrizio Belloni