di Enrico Galoppini
“Boom di astensioni”, “affluenza in calo”, “vota la metà degli aventi diritto”.
Sono questi alcuni dei commenti che hanno accompagnato i titoli d’apertura dedicati alle recenti elezioni amministrative che hanno avuto luogo in alcune importanti città, tra cui Roma.
Eppure una domanda sorge spontanea: come fanno a presentare come “democratica” una votazione ignorata dalla metà degli elettori?
Non tanto agli occhi del sottoscritto, che ha chiaro che cos’è la “democrazia”, bensì a chi crede che “democrazia” faccia il pari con “partecipazione”, “pluralismo”, “consenso”.
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