C'erano le picconate di Cossiga
fatte con le sue esternazioni e molte racchiuse nel suo famoso libro
"fotti il potere", chissà se rientravano in quelle che Napolitano da
poco ha definito "violenze verbali" da contrastare, poi ci sono le picconate
del sistema neoliberista che a ridotto lo stato ad un ombra che attacca i suoi
cittadini per espropriarli dei loro beni e delle fatica del loro lavoro ed in
fine ci sono le picconante di un extracomunitario che non riuscendo a
comprendere come, in un paese ricco, si possa morire di fame e se la prende con
i passanti. Il neoliberismo e la moneta debito hanno creato un mostro di
società in cui di "societas" da
socius compagno amico alleato non è rimasto più niente. Il
neoliberismo crea picconatori, ma non quelli materiali che fanno subito
alterare la quiete della popolazione e fanno indignare i pennivendoli, ma
quelli che stanno demolendo la società e le sue fondamenta. Il caso successo a Milano
è emblematico e mostra la vera faccia del neoliberismo che crea competizione
sociale fino ad arrivare alla guerra tra poveri. Ma appena uno trasforma le
picconate invisibili che il sistema rivolge alla popolazione in picconate vere
ecco che i guardiani del sistema sono tutti pronti a condannare l'effetto e mai
la causa. Se non si ferma questa predazione da parte del sistema bancario con
la distruzione del sistema pubblico, presto di picconi materiali ne usciranno
parecchi. La grande massa non comprenderà mai la grande truffa della emissione
monetaria, non è abilitata per questo, ma arriverà un momento, che comprenderà
che i soldi stanno mancando e quando non si riuscirà più a mettere il piatto
sul tavolo, allora forse inizierà la rivolta. In Sicilia erano partiti con i
forconi ma poi si sono fermati, forse perché i tempi non erano maturi, o forse
perché quando si creano questi gruppi ci sono sempre gli insider che fanno da
mediazione e cercano di calmierare o fare saltare il movimento. Il sistema non
si può permettere di avere dei movimenti non controllati, e qualche volta
succede che vengono creati a posta dei gruppi all'apparenza di opposizione, che
però alla fine servono solo per raccogliere il malcontento e tenerlo sotto
controllo. Oggi stiamo in una terribile attesa sotto gli occhi di una Europa
finanziaria che ci tiene sotto occhio, ma il malcontento sta emergendo sia in Inghilterra
che in Germania stanno emergendo gruppi antieuropeisti. Se la finanza
internazionale non molla la morsa finanziaria, l'euro salta senza dubbio e
tutto ciò solo a danno dei popoli europei. Un percorso verso l'unità politica è
del tutto utopistico, cosi anche non sarà facile cambiare democraticamente
questo sistema di emissione monetaria. Per realizzare questo sistema ci hanno
messo sessanta anni, orientativamente da
dopo la seconda guerra mondiale hanno picconato le sovranità di ogni paese fino
a fargli cedere la cosa più importante che è la sovranità monetaria. Con in
mano la politica monetaria centralizzata ogni cosa diventa facile, poiché chi
controlla l'emissione monetaria di fatto controlla tutto. Ritornare alle
vecchie sovranità in un mondo globalizzato e messo in ginocchio dalle
multinazionali, dalle società petrolifere e dal mondo della finanza non sarà
facile, probabilmente si dovrà passare per una guerra, con la speranza che chi
resta e prova a ricostruire non cada sotto i finanziamenti degli stessi che
hanno generato la crisi, intendiamoci niente di nuovo sotto il sole. Tutto ciò
rientra nei loro protocolli. Distruggere e costruire e si finanzia sempre tutto
sia chi distrugge sia chi costruisce, il piccone c'è sempre. Giuseppe Turrisi