domenica 12 maggio 2013

Il piccone c'è sempre


C'erano le picconate di Cossiga fatte con le sue esternazioni e molte racchiuse nel suo famoso libro "fotti il potere", chissà se rientravano in quelle che Napolitano da poco ha definito "violenze verbali" da contrastare, poi ci sono le picconate del sistema neoliberista che a ridotto lo stato ad un ombra che attacca i suoi cittadini per espropriarli dei loro beni e delle fatica del loro lavoro ed in fine ci sono le picconante di un extracomunitario che non riuscendo a comprendere come, in un paese ricco, si possa morire di fame e se la prende con i passanti. Il neoliberismo e la moneta debito hanno creato un mostro di società in cui di "societas" da  socius  compagno amico  alleato non è rimasto più niente. Il neoliberismo crea picconatori, ma non quelli materiali che fanno subito alterare la quiete della popolazione e fanno indignare i pennivendoli, ma quelli che stanno demolendo la società e le sue fondamenta. Il caso successo a Milano è emblematico e mostra la vera faccia del neoliberismo che crea competizione sociale fino ad arrivare alla guerra tra poveri. Ma appena uno trasforma le picconate invisibili che il sistema rivolge alla popolazione in picconate vere ecco che i guardiani del sistema sono tutti pronti a condannare l'effetto e mai la causa. Se non si ferma questa predazione da parte del sistema bancario con la distruzione del sistema pubblico, presto di picconi materiali ne usciranno parecchi. La grande massa non comprenderà mai la grande truffa della emissione monetaria, non è abilitata per questo, ma arriverà un momento, che comprenderà che i soldi stanno mancando e quando non si riuscirà più a mettere il piatto sul tavolo, allora forse inizierà la rivolta. In Sicilia erano partiti con i forconi ma poi si sono fermati, forse perché i tempi non erano maturi, o forse perché quando si creano questi gruppi ci sono sempre gli insider che fanno da mediazione e cercano di calmierare o fare saltare il movimento. Il sistema non si può permettere di avere dei movimenti non controllati, e qualche volta succede che vengono creati a posta dei gruppi all'apparenza di opposizione, che però alla fine servono solo per raccogliere il malcontento e tenerlo sotto controllo. Oggi stiamo in una terribile attesa sotto gli occhi di una Europa finanziaria che ci tiene sotto occhio, ma il malcontento sta emergendo sia in Inghilterra che in Germania stanno emergendo gruppi antieuropeisti. Se la finanza internazionale non molla la morsa finanziaria, l'euro salta senza dubbio e tutto ciò solo a danno dei popoli europei. Un percorso verso l'unità politica è del tutto utopistico, cosi anche non sarà facile cambiare democraticamente questo sistema di emissione monetaria. Per realizzare questo sistema ci hanno messo  sessanta anni, orientativamente da dopo la seconda guerra mondiale hanno picconato le sovranità di ogni paese fino a fargli cedere la cosa più importante che è la sovranità monetaria. Con in mano la politica monetaria centralizzata ogni cosa diventa facile, poiché chi controlla l'emissione monetaria di fatto controlla tutto. Ritornare alle vecchie sovranità in un mondo globalizzato e messo in ginocchio dalle multinazionali, dalle società petrolifere e dal mondo della finanza non sarà facile, probabilmente si dovrà passare per una guerra, con la speranza che chi resta e prova a ricostruire non cada sotto i finanziamenti degli stessi che hanno generato la crisi, intendiamoci niente di nuovo sotto il sole. Tutto ciò rientra nei loro protocolli. Distruggere e costruire e si finanzia sempre tutto sia chi distrugge sia chi costruisce, il piccone c'è sempre. Giuseppe Turrisi