"Nel mondo è nata una superpotenza che è la finanza, o meglio il mercato finanziario. Questa superpotenza è più grande di tutti gli stati e precisamente è dodici volte più grande della ricchezza del mondo, delle famiglie, dei popoli e degli stati. Questa superpotenza non ha confini, visto che usa i nostri risparmi per speculare anche contro di noi"
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"NUN CE SE CREDE" è certamente dedicato a Tremonti ed alla sua "ammissione", datata 2012. Ma vecchia, nei fatti di oltre un secolo (criteri storici facilmente desumibili da vera conoscenza dei fatti reali!). Il XX è stato dedicato ad imporre la "democrazia della finanza" mediante due guerre mondiali e tre centinaia di "guerricciole" minori.
Chi oggi - anche sul canale di queste missive elettroniche - starnazza commentando le allegre attuazioni delle regole bancarie come "valide ed ineccepibili" in applicazione dei trattati di Lisbona etc. e delle varie bestialità inumane delle tre (o ennesime) Basilee, è meglio che trovi il ramo giusto del fico ove appendere le sue "soddisfatte" rassegnazioni.
Pensate! Basta un attento Fitoussì impegnato a spiegare allo attonito Celentano (nel silenzio dei saccentoni Stella & Rizzo) le birbonate a-democratiche dei fautori del PIL ad ogni costo, per far spazientire il gregge di quadrupedi drogati e ammaestrati ad esser pecore/scimmie, che ha preteso di ballare (nel catino dell'arena veronese) al suono di musichette orecchiabili, inculcate da 65 anni di clerico-democrazia-laica- vaticana.
Altro che dittatura!
"credere-obbedire-vegetare a testa china" è parola d'ordine oggi vigente.
Lasciamo crepare i rassegnati, e, se possibile, prendiamo a pedate, spernacchiandoli, "monti e tremonti" che suonano il piffero di Hamelin per indurci a crepare affogati nel loro consumismo avido, alla "re Mida".
Antonio Pantano