Il caso Sacco e Vanzetti fu una questione MOLTO dura per una serie di ragioni, tra le quali la più importante: NON INIMICARSI GLI AMERIKANI.( Infatti, all'epoca, per l'amerikano medio era considerato MENO DELL'ANIMALE, come ci confermano tutte le cronache.)INOLTRE, gli unici italiani PRESI IN CONSIDERAZIONE ( si fa per dire...) erano i mafiosi e i camorristi.L'accanimento contro i due che, tra l'altro, erano anche ANARCHICI era in realtà un accanimento CONTRO GLI ITALIANI ( DAGOS).Ed era tassativamente difficile poter agire in quelle condizioni.Da questo punto di vista, la colpevolezza o meno conta molto poco. Così come accade, ancora oggi, con i Negri. Se possono, li accoppano ( o li gasano).PER quanto riguarda i nostri marò, leggendo i Madia ho appurato che la nostra linea di difesa NON è MALE! Con essa si dovrebbe ottenere alcuni risultati: 1) NON dimostrare di voler fare una sopraffazione stile USA, accondiscendendo ( al contrario degli yankees)alle richieste dei locali. Si tratta della nostra politica nel mondo ( vedi anche bellissimo articolo su RINASCITA ed ex guardia del corpo del ex presidente tunisino che riferisce sulla linea psicologico-politica italiana in Afghanistan). E' un comportamento che personalmente approvo, perchè fa parte, con tutta evidenza, di una strategia proiettata verso il futuro.
2) La posizione assunta dalla nostra difesa sta nel dimostrare, come pare stia avvenendo,l'assoluta estraneità dei marò alla morte dei due indiani.
3) Ho appena finito di leggere la storia delle disavventure dei nostri 300 el Battaglione San Marco presenti a Tien Tsin, base italiana in CINA,dal 1940 al 1948, data del ritorno in patria dei pochi sopravvissuti. Giorgio Vitali