domenica 19 maggio 2024

Una Paidea per i tempi correnti

 La complessità della condizione umana globale ci spinge a generare una Paideia

che contenga in sé il senso dell'irriducibile legame di ogni cosa con ogni cosa. Sapere non è tenersi a distanza da ciò che si sa e scomporre ciò che si sa, ma preservare ciò che si sa nei suoi intrecci multipli; che sapere è favorire la presa di coscienza dell'irriducibile interconnessione dei saperi, interconnessione che corrisponde già alla complessità del Mondo. Una Paideia coerente con la visione della relazione cosmo-antropologica in cui l'uomo non è separabile dalla natura, ma riconosciuto come parte integrante di un processo complesso di co-evoluzione. Una Paideia che riconosca l'indivisibilità della vita umana, da intendersi, allo stesso tempo, terrestre, biologica, psichica, sociale, culturale, spirituale. Una Paideia, infine, che riconosca l'indivisibilità e nello stesso tempo la pluralità dell'umanità....E per concludere un concetto di Matteo Rampin [psichiatra e psicoterapeuta]: Se non è dimostrabile che "dio è uguale alla natura", resta ancora aperta la possibilità che questo "Logos" sia "qualcosa di più": qualcosa che conferisce senso non solo al Cosmo, con le sue regolarità, all'organismo biologico che io sono, alla mia interiorità soggettiva, ma anche alle domande circa il senso della mia esistenza enigmatica. Giorgio Vitali.