venerdì 19 giugno 2015

Per bruciare le chiese in Galilea non c’è bisogno.....!!!!

Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 61/15 del 19 giugno 2015, Santa Giuliana Falconieri

Per bruciare le chiese in Galilea non c’è bisogno dell’Isis

Un attentato di matrice ebraica ha colpito la chiesa di Tabgha in Galilea, che ricorda il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci (miracolo negato da Jorge M. Bergoglio: http://federiciblog.altervista.org/2013/05/27/la-moltiplicazione-degli-errori-di-bergoglio/)

Israele, un incendio doloso causa gravi danni in un santuario cristiano a Tabgha (terrasanta.net del 18 giugno 2015)

Nel cuore della notte scorsa un incendio doloso è stato appiccato alla chiesa della Moltiplicazione dei pani e dei pesci, sulla riva nord-occidentale del lago di Tiberiade, in Israele.
I vigili del fuoco sono accorsi sul posto intorno alle tre e trenta. Quando sono riusciti a domare il rogo, le fiamme avevano già causato seri danni al chiostro del santuario, che è uno dei luoghi cari ai gruppi di pellegrini cristiani che si recano in Terra Santa. Due persone che si trovavano nell’attiguo monastero - un anziano monaco e una giovane volontaria - sono state affidate alle cure dei medici per un’intossicazione causata dall’inalazione dei fumi dell’incendio.
Su uno dei muri dell’edificio sacro è stata tracciata con uno spray rosso una frase in ebraico («Annienterai i falsi idoli»), tratta dalle preghiere recitate ogni giorno dagli ebrei osservanti. Il che fa pensare che l’incendio sia stato volutamente appiccato da qualche estremista appartenente a quegli ambienti.
Da anni ormai in Terra Santa si succedono attacchi a luoghi di culto cristiani (principalmente, ma non solo, in chiave anti palestinese), messi in atto da queste frange violente, spesso contigue al movimento dei coloni. Gli episodi vengono puntualmente denunciati e condannati dalle autorità religiose cristiane e da organismi come il Consiglio delle istituzioni religiose di Terra Santa, un coordinamento voluto da religiosi ebrei, cristiani e musulmani (basta dare un occhio al suo sito internet per rendersi conto della frequenza di simili eventi). Proprio questa mattina il Consiglio ha espresso la sua condanna per l'incendio a Tabgha, osservando che «dal dicembre 2009 qualcosa come 43 chiese e moschee sono state incendiate o dissacrate, e tuttavia non una singola persona è stata perseguita dalle autorità».
Ogni volta si invoca un nuovo e intenso sforzo educativo che educhi le nuove generazioni in particolare negli ambienti ultraortodossi ebraici … Il continuo ripetersi di simili episodi dimostra che la strada da percorrere è ancora lunga.
Il complesso della Moltiplicazione dei pani e dei pesci fa memoria del celebre miracolo che Gesù operò per sfamare una folla di discepoli. L’attuale chiesa è molto recente: risale agli anni Settanta del secolo scorso e sorge sui resti di un’antica chiesa bizantina. È proprietà dei benedettini (tedeschi) dell’abbazia della Dormizione a Gerusalemme. Fratel Nikodemus Schnabel, uno dei monaci, racconta che i danni provocati dall'incendio della scorsa notte sono ingenti: «L’atrio della chiesa, e tutta l’ala sud degli uffici e del “divano” (l’ampio soggiorno in cui nelle dimore mediorientali si ricevono gli ospiti - ndr) sono stati danneggiati». Le fiamme si sono propagate al tetto.
Anche nell’aprile 2014 degli adolescenti vestiti alla maniera degli ultraortodossi furono protagonisti di vandalismi nel recinto del santuario. Staccatisi da un più folto gruppo accompagnato da un adulto, alcuni di loro avevano distrutto una croce e oltraggiato con sputi, sassate e insulti una delle ospiti della foresteria. Poco più di un mese dopo, il 26 maggio, un piccolo rogo era stato acceso nella basilica della Dormizione a Gerusalemme, sul monte Sion, a due passi dal Cenacolo. (…)
La stampa israeliana riferisce che nel corso della mattinata la polizia ha fermato, per interrogarli e rilasciarli di lì a poco, 16 giovani coloni (inizialmente menzionati come studenti minorenni di una yeshiva, cioè una scuola religiosa ebraica), sospettati di essere responsabili dell'incendio.




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