INDURRE
O ABBANDONARE
Di
Giuseppe Turrisi
Roma 2024
La questione è già stata discussa su diversi fronti e diversi
piani: Esegetico, Teologico, Storico, Cattolico,
Ermeneutico, linguistico ecc.
Io non affronterò la questione su questi ambiti, del resto a
me lontani, ma più tosto mi lascerò guidare dallo Spirito, se vorrà illuminarmi
e proverò a fare qualche riflessione per quanto è nelle mie conoscenze. Ancora
una premessa forse la “gnosi cristiana” ci darà anche una mano in questa
direzione, sebbene questa visione darà fastidio agli “integralisti” cattolici.
Ma del resto il Cristo è universale, per fortuna non è “proprietà” di nessuno.
Premettiamo che una “parola eterna”, come quella del Cristo,
non ha necessità di evolversi ed adeguarsi ai tempi storici, snaturerebbe il
concetto stesso di “Parola eterna”, che per sua natura travalica il tempo. Non
solo ma proprio il “Padre Nostro”, tra tutti i brani evangelici, “raccontati” è
la parola diretta del Cristo. Una parola che lui stesso ha insegnato come
preghiera (Matteo 6:5-15; Luca 11:1-13 )
e ha messo in pratica nell’orto degli ulivi, dove il “Padre” mette alla
prova anche il Cristo stesso (mette alla prova il passaggio divino attraverso
la natura umana, “introduce” la natura divina in quella umana). E lui stesso
nell’orto dell’ulivo, chiede di non “Indurlo” (di non metterlo alla prova, di
non introdurlo nella prova, “passi da me questo calice!”). La prova è
necessaria per la scelta spirituale, per il cammino di fede e di
consapevolezza.
Perché Bergoglio vuole rendere il Padre Nostro più
accettabile? Più “new-age”? più laico? 2000 anni di papi non si sarebbero mai
sognati di cambiare proprio le parole di
Cristo. Quando pregate, pregate cosi.
Il concetto di “abbandono” non esiste nel piano di Dio, per cui
la parola è assolutamente fuori luogo e satanica, dà l’idea che Dio abbia la
facoltà di abbandonare, di uno che gioca e può essere distratto e si dimentica!
Niente di più lontano e falso, di ciò
che è invece un Dio Onniscente. Dio nella sua onnipotenza e nella sua
Onnipresenza non abbandona mai tutto è in se, anche le prove più difficili per
le sue creature. Per cui l’introduzione di questo termine è fortemente
forviante, per non dire deragliante.
L’idea che Dio, lascia operare il male per la nostra
conversione e per la nostra prova non può essere vista come “abbandono” e solo
dalla parte razionale umana, che vuole un dio a comando delle volontà umane.
L’abbandono non esiste nel piano divino, c’è perfino una possibilità
di redenzione per Lucifero se si pente e si converte.
La sostituzione della parola “indurre” con “abbandonare” è un
falso problema, anzi da all’uomo l’idea, che sia tutto un fatalismo, come se
Dio giocasse, ad essere distratto e abbandona qualcuno al male come una sorta
di lotteria.
Nessuno viene messo alla prova, se Dio non sa, che questa
possa essere superata dalla sua creatura. Il Dio, nella gnosi cristiana, sa
perfettamente che il male è funzione al bene. Il male viene concesso di
esistere per e prove, non perché Dio è distratto e abbandona. Per cui il “non
indurre in tentazione” è più tosto una richiesta di: “non farmi passare questa
prova se non sono pronto spiritualmente per superarla!
La richiesta quindi non è pensare di lasciare a Dio la possibilità
di abbandonarci che è fuori dalla natura divina stessa, ma satanica, ma più
tosto “fammi passare la prova materiale solo quando sono pronto spiritualmente”!
La prova va comunque passata!
La prova provata, ce la dà Cristo stesso nell’orto degli ulivi
quando lui stesso chiede al Padre di non “indurlo in tentazione” (passi da me
questo Calice). L’uomo che vuole diventare come Cristo (nella maniera Paolina,
non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me). Deve essere sottoposto
alle prove del male per scegliere il bene! Del resto il Cristo, oltre quella
del Getsemani, aveva già ricevuto tre tentazioni! Non c’è stato nessun
abbandono!
Le stesse parole che Cristo grida prima di morire “ Dio mio,
Dio mio, perché mi hai abbandonato?” dimostra l’estrema ed ultima visione sul
piano materiale della vita terrena e umana del Cristo. Nel momento della morte
del corpo c’è la condizione “razionale” dell’abbandono! Indotta da satana. Ma
il Cristo Risorge! Il significato del Cristianesimo si compie con la
resurrezione che distrugge l’idea di Abbandono infatti Ritorna il Cristo
risorto”!
Dio Custodisce non abbandona, permette la prova me poi
riprende! Pensiamo anche alla prova di
Del resto il Cristo stesso disse: non sono venuto a cambiare nemmeno uno Yota, del vecchio testamento
ed erano solo profeti, figuriamoci a cambiare proprio le parole dirette del
Cristo che insegna come pregare il Padre.
La questione più grave è la rottura della egregora del Padre
nostro generata in secoli e secoli di preghiera nelle case e nelle chiese di
preghiera, le egregore per loro natura hanno bisogno oltre che della forte
emozionalità e intenzionalità anche della precisa ripetizione rituale! Già la
egregra del Padre nostro è fortemente
indebolita per la minore recitazione della preghiera specialmente in occidente
ora, addirittura la modifica della parola indurre con abbandonare, rompe la
ritualità e indirettamente diminuisce la potenza sacrale delle chiese in cui
viene recitata.
C’è una precisa intenzionalità e responsabilità di chi ha
fatto questa scelta? La domanda è d’obbligo!
“Pregare come Gesù ci ha insegnato!”
Giuseppe Turrisi
Ricercatore
indipendente
Mt27:46;Mr15:34;Gv7:16-17;6:38;Mt24:36
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wiki
E diceva: “Abbà,
Padre! Ogni cosa ti è possibile; allontana da me questo calice! Ma pure, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi”
Dizionario
Definizioni
da Oxford
Languages · Scopri di più
abbandonare
/ab·ban·do·nà·re/
transitivo
1. 1.
Lasciare
definitivamente.
"a.
il proprio paese"
2.
Lasciare
senza aiuto o protezione (+ a ).
"a.
i figli"
riflessivo
1. 1.
Lasciarsi
andare senza opporre resistenza (+ a ).
"a.
alla corrente"
FIG.
Lasciarsi
andare senza ritegno o senza remore (+ a ).
"a.
al vizio"
Apocalisse 22:18-19
18 Dichiaro a chiunque ascolta le
parole profetiche di questo libro: a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli
farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; 19 e chi toglierà
qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priverà dell'albero della vita
e della città santa, descritti in questo libro.
Matteo 6,9-13 (CEI 2008)[3]
Voi dunque pregate così: /
«Padre nostro che sei nei cieli, / sia santificato il tuo nome; / venga il tuo
regno;/ sia fatta la tua volontà, / come in cielo così in terra. / Dacci oggi
il nostro pane quotidiano, / e rimetti a noi i nostri debiti / come anche noi
li rimettiamo ai nostri debitori,/ e non abbandonarci alla tentazione,/ ma
liberaci dal male».
Luca 11,2-4 (CEI 2008)[4]
Ed egli disse loro: «Quando
pregate, dite:/ Padre, sia santificato il tuo nome, / venga il tuo regno; /
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,/ e perdona a noi i nostri peccati,
/ anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, / e non abbandonarci
alla tentazione».
Pregate dunque così:
Padre nostro che sei nel
cielo, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così sulla terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e
rimetti a noi il nostro debito, come pure noi lo rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male; perché tuo è il potere e
la gloria nei secoli. 3. Così pregherete tre volte al giorno.
Biografia
https://www.youtube.com/watch?v=6ks0jm5XZ04
https://www.youtube.com/watch?v=iDlJOJYIbXo
https://www.youtube.com/watch?v=2DmzgTiI5lg
https://www.youtube.com/watch?v=OA58J9eN96g&t=199s
https://www.youtube.com/watch?v=5nla91VO2gQ