"il terremoto ha ucciso il paese dove la guerra non era arrivata" con almeno 6.500 nuove vittime".
Il reportage dalla Siria della giornalista freelance palermitana Marina Pupella.🔴 sostanzialmente scritto con molta partecipazione umana, sicuramente acuita dalla visione diretta di quello che noi abbiamo visto in televisione o sui social.
Però NON si può scrivere compiutamente un articolo, descrivendo il dramma causato ai siriani dalla natura e, prima ancora, dalla guerra OMETTENDO il peso delle "sanzioni" con cui, in assoluto spregio del diritto internazionale e di qualsivoglia deliberato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Stati Uniti e servi vari della NATO e della UE hanno riversato sulla totalità del popolo siriano una vera piaga : la fame.
Tale mancanza fa sembrare quasi che le sofferenze di questa coraggiosissima gente siano attribuibili solo a sé stessa (causa una "guerra civile") ed alla volontà del loro (o nostro) Dio.
Così non è stato, non è .. oltre mezzo mondo (mediatico) conosce le motivazioni della guerra in Siria voluta, organizzata e finanziata da Obama e soci vari.Tant'è che gli Stati Uniti occupano proprio in questo momento parte del territorio siriano. Quella più ricca di petrolio, guarda caso. Lo stesso oro nero che rubano e rivendono per fatti loro, incassando i proventi (oltre 300 miliardi di dollari negli anni).
Alla faccia della democrazia e della "lotta alla fame" che dicono (assieme agli alleati) di combattere.
Ecco, questo manca nell'articolo .. ed, in verità, fa pensare male che la giornalista abbia lavorato per Avvenire, di cui non si può certo ammirare la parzialità (non solo) quando si tratta di Siria.
Grazie per l'attenzione
Vincenzo Mannello