lunedì 17 gennaio 2022

Nuova era per il nucleare in Italia

L'energia è l'unico problema di una società moderna


L'energia è il problema in capo a tutto in una società moderna.
La sua penuria provocherà uno sconquasso mondiale che farà conoscere all'umanità forme inedite di schiavitù.

Sette anni fa Agostino Conte lanciò l'allarme ma nessuno (governo, parlamento, partiti, sindacati, corpi sociali ecc.) colse quel "grido".
Tutti si passavano il cerino e alla fine, oggi, tutti si sono scottati.
Ora non resta altro da fare che celebrare i funerali.


In indirizzo in Ccn sono stati posti proprietari (?), dirigenti e segreteria del Gruppo Pittini e Gruppo Fantoni.
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Articoli di oggi su Il Sole 24 Ore di Martedì 11 Gennaio 2022 n. 10
Possono essere letti dall'allegato.

Il caro energia spegne le imprese

Interventi immediati altrimenti filiere KO
Tassonomia che cos'è? (Una cosa da mangiare?)
Raddoppia il costo per le imprese? (E chi se ne frega)
Italia Germania, sintonia sull'energia green (per produrre l'acciaio green)


Quali centrali termoelettronucleari e da chi finanziate? Quali prospettive e proposte dopo la dichiarazione dell'amministratore delegato dello ENEL dott. Francesco Starace? Mai più nucleare in capo allo ENEL tuonò alla tre giorni di Cernobbio allo studio Ambrosetti e ne aveva ben donde. Ormai il mercato delle civili abitazioni continuerà con l'attuale tendenza ai rincari per rincorrere il gas sul cui versante l'Italia è l'unica nazione al mondo che lo utilizza per oltre il 50% del suo fabbisogno elettrico; aderente alle esigenze di chi è disposto anche a pagare cara l'energia per mantenere il suo perentorio no al nucleare e con impropri costi tipo il capacity payment o il take or pay, e che non potrà comunque evitare. Per questo sarà opportuno non si alzino lamentazioni da questo versante. Quali altre prospettive per il settore industriale in specie quello energivoro? Le stesse esperimentate in Finlandia con il principio Mankala, dove si costituì in consorzio (TVO) di imprese energivore per chiedere, costruire e gestire un reattore nucleare dove ogni aderente ha acquisito un diritto ad una quota, impegnandosi a rispettare i contratti sottoscritti. In Italia finiranno le fughe in avanti alla Salvini, buon ultimo, che lasciano tutto come sta e giace. Confindustria nella parte degli energivori deve farsi interprete delle nuove esigenze del mercato se vuole mantenere il settore maturo dell'acciaio che vale un PIL di oltre € 70 miliardi e che talvolta opera in dumping, grazie a finanziamenti centrali e periferici: chi contribuì al collasso di Mediocredito nella nostra regione e perché? Si apre una nuova partita che ci dirà se siamo in grado di reggere sull'acciaio dopo aver perso l'alluminio con la delocalizzazione della multinazionale della Alcoa. Si devono smettere i vecchi e satanici riti sindacal-confindustriali che ad ogni tornata contrattuale chiamano il governo a fare la parte del pollo da spennare che alla fine siamo noi contribuenti tutti. 

Renzo Riva Buja Via Avilla, 12/1 33030 Buja