mercoledì 7 aprile 2021

Finalmente la politica si accorge della censura sui social?

 Finalmente la politica si accorge della censura sui social? Sembrerebbe di si, certo è che se per accorgersi della censura devono chiudere un canale come quello di BYOBLU questo la dice lunga sua quanto siano attenti! Ora sappiamo che sotto le ferree leggi del neoliberismo contano solo i numeri e forse il canale in questione era in termini di iscritti e forse anche di ascolti, il più grande tra i "contro-informatori" (anche se su questo si dovrebbe aprire un intero capitolo! Certo è che alcuni politici amici e che in qualche modo hanno avuto supporto da questo canale per ottenere visibilità si sono sentiti in dovere di "ricambiare" la cortesia! Tutto normale all'interno del pensiero neoliberista ma se la legge è uguale per tutti anche la chiusura di un canale con 50 iscritti dovrebbe avere lo stesso trattamento di uno di 500 mila. Ma si sa come vanno queste cose. Il patto da tempo solleva la questione sotto vari aspetti dello strapotere delle multinazionali della comunicazione del web che esercitano una censura violenta e feroce, che si fa beffa di ogni diritto di parola sia nazionale che internazionale. Il punto politico è che in assenza di regolamentazioni questi colossi dei social hanno invaso un territorio deserto in regime sostanzialmente di monopolio dove la politica è stata "consapevolmente assente". Ovvero il silenzio assenso, ora è giusto che si siano sollevati per mettere in parlamento la questione, ma certamente sembrerebbe fuori tempo massimo. Finché i governi sono affini al neoliberismo ci sarà sempre convergenza tra la politica tradizionale e le gestioni censorie dei social! Per cui al di la della dimostrazione di "amicizia" dimostrata al canale in questione e non già mai al problema della censura nella sua interezza, vedremmo se da qui in avanti si comincerà a fare qualche legge che comincerà a contenere la dittatura del mono-pensiero dei social. I fatti li vedremo inseguito, al momento abbiamo solo sentito solo una indignazione della seria che il "sacerdote si straccio le vesti" di vangelo memoria, ma niente di più. Ci aspettiamo azioni più sovrane e concrete come ha fatto Putin in Russia e non solo proclami. Ci darà torto il tempo?

Giuseppe Turrisi