lunedì 13 gennaio 2020

strabismo (voluto) sull'Iran

E diciamola tutta sugli avvenimenti in Iran, anche se poi sono tra i pochissimi che esprimono una opinione "controcorrente". O, meglio, sono tantissimi (basta seguire i commenti sui social) gli italiani che hanno le idee ben chiare sulla Repubblica Islamica e sulle continue aggressioni criminali USA ed occidentali in Asia e Medio Oriente. Ma la strettissima censura dei media della carta stampata e radiotelevisivi impedisce una corretta ed obiettiva informazione. Allora, ricapitoliamo : siamo alla ulteriore fase del progetto di Trump (e Nethanyau) per rovesciare il legittimo (e votato dagli elettori) governo iraniano. Dopo le sanzioni e gli attacchi americani ed israeliani "in trasferta" in Iraq e Siria su basi delle milizie sciite, Trump ha permesso gli omicidi mirati di alcuni comandanti di Hezbollah, persino a Damasco. Con questo ha provocato la sacrosanta reazione che ha portato all'assalto (più che altro scenografico) della ambasciata statunitense a Baghdad. Con questa scusa (grazie alla potenza delle immagini televisive) è potuto passare al "colpo grosso" dell'assassinio del Generale Soleimani, uomo forte e n. 2 del regime degli ayatollah. Passata in carrozza (a quanto sembra finora) quella che doveva essere una reazione proporzionata al danno ricevuto, il presidente a stelle e strisce ha (con la scusa del nucleare) "inasprito le sanzioni" che colpiscono innanzitutto il popolo iraniano. Aumentando quel malcontento che lo sciagurato errorre dello abbattimento dell'aereo ucraino, e le 176 conseguenti povere vittime innocenti, hanno acuito al punto di permettere "spontanee" manifestazioni di protesta contro Khamenei e le Guardie della Rivoluzione. Tanto spontanee da aver fatto beccare l'ambasciatore della Gran Bretagna in mezzo ai dimostranti..
(per inciso, immaginate l'ambasciatore iraniano a Parigi che dirigesse le proteste contro Macron, verrebbe subito assassinato come terrorista).
Addirittura Trump ha twittato in lingua farsi per arrivare direttamente a quanti (ci sono pure in Iran) non aspettano altro che l'aiuto americano per tornare "ai tempi belli dello Scià", magari dopo un intervento armato degli Stati Uniti e della NATO per "esportare la democrazia" pure da quelle parti. Dimenticando che gli Stati Uniti abbatterono, nel 1988, un aereo di linea iraniano su Hormuz, con oltre 210 morti innocenti. Impunemente, guarda caso, il comandante responsabile del lancio dei missili fu addirittura promosso al grado superiore..more solito, visto il Cermis e pure Ustica su cui "nessuno dice la verità" dopo 40 anni. Teheran, invece, ha avuto il coraggio di ammettere tutto e farsi carico delle relative responsabilità. Questo è il dato di fatto inoppugnabile. Piaccia o meno agli entusiasti sostenitori degli USA e della loro continua criminale politica imperialista (e filosionista), totalmente in spregio del diritto internazionale. Sono santi gli ayatollah di Teheran ? No di certo..
Ma, sicuramente, sono un baluardo che ostacola la vittoria del Grande Satana !!  
    
Grazie per l'attenzione
Vincenzo Mannello