.. niente sosta a pagamento !!
Anche a Catania, leggo su La Sicilia, la concessionaria Sostare sta istallando le colonnine che contengono la cosiddetta “innovazione”.
In una lettera/sfogo (inutile), ospitata dal “mio” quotidiano, dal Giornale del Mediterraneo ed altre testate telematiche, segnalai il fatto già nello ottobre 2016, allor quando mi imbattei (nel Lazio) in uno dei primi “esperimenti” in tal senso, messi in atto dagli amministratori locali per incassare sempre più soldi e rompere maggiormente i cabasisi ai cittadini automobilisti..
Non negai, resomi conto della obbligatorietà della indicazione della targa, di essermi sentito ancor più spiato dal “Grande Fratello” che tutto vede e tutto sa.. probabilmente per una mia deformazione mentale, visto che da sempre ne accenno alla esistenza e pericolosità.
Ma il solo fatto di dover segnalare dove parcheggiavo (ed a che ora) l’auto scatenò le mie più complottistiche immaginazioni…soprattutto perché “a pagamento” ed in cambio di nessun servizio !!
Oggi questa brillante imposizione è quasi totalmente applicata negli stalli di sosta italiani e così Sostare ha pensato bene di imporla agli automobilisti catanesi. Ma io, testardo come un mulo, reitero le mie perplessità..
Negli scali aeroportuali, negli snodi come le stazioni ferroviarie e marittime può avere un senso dover dichiarare la targa del veicolo in sosta ai fini di controlli doganali od antiterrorismo (in effetti, di per se, non serve lo stesso a nulla).
Ma in una pubblica via, con l’auto parcheggiata senza che si abbia diritto a sorveglianza ed assicurazione antifurto, perché devo inserire dati che violano la mia (o del proprietario) privacy? A cosa serve realmente localizzare e memorizzare in chissà quali server “dove” ed “a che ora” sosta il mezzo ( e, di fatto, chi lo occupa)?
Mi si risparmi, cortesemente, la furbesca risposta di rito : “così gli addetti ai controlli possono evitare che un tagliando emesso per un’auto venga utilizzato su un’altra”, magari da quegli “abusivi” che godono di totale impunità nella loro “professione”.
Quando si inserisce la moneta si acquisisce il diritto di sosta per un limitato periodo dentro uno stallo, non esiste che si debba indicare forzatamente chi lo acquista, visto che (lo ripeto) sono parcheggi incustoditi e senza assicurazione (peraltro, per me, non dovrebbero neppure esistere). Per rafforzare i dubbi sulla eventuale precisazione che “i dati vengono successivamente cancellati”.. faccio presente ai lettori che pure Facebook ha sempre sostenuto la “purezza” del proprio comportamento, salvo poi vendere a chissà chi persino il numero di taglia degli slip che indossiamo !!
All’epoca raccontai come, ahimè, vidi tutti gli altri automobilisti arrivare al parcometro, inserire dati e soldi e ritirare lo scontrino da esporre senza, apparentemente, porsi alcuna riflessione..
la ri-ripropongo io oggi, sperando che (almeno questa volta) le organizzazioni dei consumatori abbiano qualcosa di simile da obiettare o lo abbiano già fatto..
Grazie per l'attenzione
Vincenzo Mannello