lunedì 4 febbraio 2019

Chiesa e vaccini: lettera di un sacerdote


Chiesa, vaccini e Patto per la scienza
 
Alla CEI, ad Avvenire, a Famiglia Cristiana
alla Pontificia Accademia per la Vita
e p. c.
a Walter Ricciardi, a Alberto Villani,
a vari fratelli nella fede e
nell’umanità
 
Cari fratelli,
avevo già scritto riguardo alla legge Lorenzin sulle vaccinazioni a mons Parolin, alla
Pontificia Accademia per la Vita, a Famiglia Cristiana, e per gli aspetti più tecnici rimando
a quelle lettere. Ma dopo aver letto il Patto trasversale per la scienza e alcune
considerazioni di Famiglia Cristiana e Avvenire (che pare l’abbia fatto suo attraverso le
parole di Walter Ricciardi), voglio accennare a pochi punti per aiutare a riconoscere un
male che si traveste da portatore di bene.
Già pensare che bisogna vaccinare tutti i bambini del mondo significa affermare che
Dio è un poveretto che non è stato capace di creare un sistema immunitario decente.
Detto da dei cristiani questa è una bestemmia.
Tra l’altro non c’è niente di più antiscientifico che vaccinare a tappeto persone
diverse una dall’altra. Per restare su quelle che sono le definizioni ufficiali, i vaccini sono
farmaci di emergenza, come dovrebbe essere tutta la medicina chimico farmaceutica.
Nel Patto si dice sostanzialmente che ‘loro’ sono la Scienza e che chi dice cose
diverse da loro è uno pseudo scienziato; naturalmente non si dice che molti di quelli
ritenuti pseudo scienziati sono esperti di valore internazionale, almeno finché non mettono
in dubbio alcuni loro assunti. Già questo dovrebbe mettere in allarme la Chiesa.
Il signor Ricciardi parla di visioni ideologiche, ma dimentica di notare che l’unica
vera ideologia, che sa di dittatura, è riassunta in questo Patto. In realtà non ci sarebbe da
tollerare una forma di scienza schematica, semplificante, spersonalizzante, riduttiva, che si
definisce l’unica scienza.
E’ grave che non ci si renda conto che questo è un primo passo verso una dittatura
globale, che si sta estendendo come un cancro in tanti campi.
Nella storia della medicina c’è stato un punto di svolta nella seconda metà dell’
‘800: la teoria dei germi di Pasteur. Le malattie sarebbero dovute a germi cattivi che
entrano nel corpo e fanno danno.
Nello stesso periodo Bechamp (tra l’altro più scienziato di Pasteur) diceva che il
problema non sono principalmente i germi, che sono ovunque da sempre, ma la salute e
l’equilibrio del terreno che li accoglie.
E’ evidente che la prima teoria era una manna per la nascente industria
chimico-farmaceutica, mentre la seconda puntava alla salute senza medicinali e andava
combattuta: centinaia di scuole di medicina con visioni diverse sono state costrette a
chiudere.
Tutta la ricerca scientifica più seria ha poi largamente confermato il pensiero di
Bechamp, ma è costantemente ignorata o schiacciata, oggi come allora.
La Chiesa pare non si sia accorta che l’idea di Bechamp è perfettamente conforme
all’idea di un Dio abbastanza bravino nel fare le cose, e che quindi avrebbe dovuto
sostenerla invece di appoggiare la teoria opposta.
E’ vero che ci sono dei ciarlatani, che tra l’altro fanno danno a livello di immagine
anche a riflessioni e lavori di altissimo valore scientifico. Ma è anche vero che i primi
ciarlatani vanno cercati tra coloro che hanno costruito l’urgenza vaccinale con una
montagna di menzogne smascherabili attraverso dati ufficiali da chiunque cerchi sul serio
la verità. Questa è evidenza scientifica.
Ho già riportato molte di queste menzogne nelle lettere. Qui voglio solo fermarmi su
una frase di Burioni: meglio vivere con la scienza che morire coi ciarlatani.
Egli cita i soliti casi a effetto ma dimentica di citare le decine di migliaia di morti ogni
anno in Italia a causa della medicina (per effetti collaterali da farmaci, infezioni contratte in
ospedale, errori medici vari). Negli USA il Journal of the American Medical Association
ricorda che la medicina è la terza causa di morte negli Stati Uniti (circa 250000 morti
l’anno) dopo malattie cardiovascolari e cancro, ma la CDC non lo riporta nell’elenco delle
cause di morte. Mediamente un caso di malasanità ogni cento o più sale agli onori della
cronaca, uno su uno per ogni altro caso. Questa è l’onestà media!
Sabin aveva allertato sulla contaminazione del suo vaccino col virus SV40, potente
cancerogeno; ma è stato ignorato e sono state vaccinate più di un miliardo di persone.
Andando più sul quotidiano, tutti i farmaci più usati non servono a curare le malattie
ma ad attenuare i sintomi; antibiotici, cortisonici, psicofarmaci, gastroprotettivi.
Qualche anno fa il British Medical Journal, oltre a ricordare che il 90% delle
verifiche sui farmaci sono fatte dalle stesse case farmaceutiche, lanciava l’allarme sulla
sempre maggiore medicalizzazione e sulla continua riduzione dei range di normalità (per
un solo evidente scopo). E’ di questa scienza che dobbiamo fidarci?
Magari se fosse più umile; tutti sbagliamo. Ma se si presenta come un dio in cui
avere fede cieca è solo blasfema.
Che dire poi di chi ha creato un clima di paura per epidemie inesistenti e di odio
verso i genitori che hanno dubbi sulle vaccinazioni, e poi ha il coraggio di parlare di paure
ingiustificate causate dagli pseudo scienziati?
Che il clima da “dagli all’untore”, deliberatamente costruito nel disprezzo delle
persone oltre che di tanti valori umani, sociali e costituzionali, venga da Burioni & C. è un
conto, ma che Famiglia Cristiana e Avvenire si uniscano al coro è grave.
Voglio ricordare solo due numeri di Popotus. In uno venivano trattati da fannulloni
ideologicizzati i genitori che non vaccinavano i figli, in un altro c’era una vignetta blasfema
in cui Gesù, fatto il miracolo, diceva che la prossima volta pensassero a vaccinarsi. E’
questa la sapienza del giornale dei vescovi, tanto più se rivolto ai bambini?
Una parola sull’evidenza scientifica e medica. Viene detto che i danni da vaccino
sono al massimo uno su un milione. Dati ufficiali della ministra Lorenzin del 2015 parlano
di 8000 casi riconosciuti in attesa di risarcimento, oltre ai 609 già risarciti, tra cui 22 morti.
E questi sono la minima parte, perché almeno dieci volte di più non vengono riconosciuti. I
conti non tornano.
E’ importante lo studio di vaccino-sorveglianza attiva degli eventi avversi dopo la
vaccinazione anti MPRV condotto dall’Osservatorio Epidemiologico della Regione Puglia
da maggio 2017 a maggio 2018: il 3% dei bambini ha avuto eventi avversi gravi correlabili
ai vaccini. La vaccino-sorveglianza passiva degli anni precedenti aveva dato risultati circa
300 volte inferiori, ed è quella normalmente praticata.
Questa è evidenza scientifica, che forse verrà occultata o screditata come sempre.
Qualche volta parlando con le persone si riesce a creare una breccia, ma rimane un
muro invalicabile: la difesa degli immunodepressi. Credo sia una delle strumentalizzazioni
più meschine, una presa in giro degli immunodepressi, che possono essere contagiati da
centinaia di germi vari di fronte a cui quelli delle vaccinazioni sono poca cosa.
Tra l’altro gli stessi bugiardini ammettono che vari vaccini (come ampiamente
dimostrato) non sono una garanzia di non prendere e non trasmettere la malattia, per cui
un immunodepresso è forse più a rischio con un vaccinato (di recente) che con un non
vaccinato sano.
Di passaggio; se è vero che sono aumentati gli immunodepressi, ci siamo chiesti
perché? Conterà davvero così poco il pesante intervento a tappeto sul sistema
immunitario immaturo? Conterà davvero così poco l’utilizzo sempre più massiccio di
cortisonici, che sono anti infiammatori ma anche immunodepressivi?
La scienza seria ha da tempo verificato che tutto è immerso nei batteri, che
agiscono in quasi tutti i processi fondamentali della vita (nel nostro corpo ce ne sono circa
tre chilogrammi). Lo studio sul microbioma intestinale ha verificato, confermando
Bechamp, che la salute è legata all’equilibrio di miliardi di virus, batteri, elminti, funghi,
alghe, ecc. (circa 15000 ceppi diversi), che formano una sorta di ‘cervello’ biologico, con
una memoria legata all’equilibrio perfezionato in milioni di anni.
La medicina ufficiale, combattendo i germi invece che aiutare questo equilibrio,
distrugge la forza e la capacità di difesa proprie del corpo che Dio ci ha dato; altro che
progresso medico, siamo ancora a Pasteur (e come allora questo serve a farci diventare
dipendenti dai farmaci).
Tanti progressi della medicina degli ultimi decenni (penso solo alla PNEI o agli
approfondimenti dell’epigenetica) mostrano la complessità e il legame tra tutti gli aspetti
della vita per la salute, mentre la medicina del Patto è ancora ferma al corpo macchina di
Cartesio.
Ci sono tanti casi in cui la medicina ufficiale non sa cosa fare se non tamponare,
specie di fronte alle malattie autoimmuni, degenerative, allergiche, metaboliche, mentre
altri approcci alla salute hanno dato spesso risultati insperati. Certo, come dicevo ci sono
anche ciarlatani, ma i ciarlatani sguazzano dove c’è l’imposizione di un pensiero unico che
schiaccia forme serie e verificate di intervento.
Una delle forme di cura ritenute pseudoscienza è l’omeopatia. Io sono più vicino
alle più tradizionali piante medicinali, ma mi sono chiesto il perché di tanta avversione ad
essa. Senz’altro la prima motivazione è il fatto che funziona, non importa se loro non
capiscono il perché, ed è perciò una reale minaccia per i loro interessi.
Tra l’altro, in riferimento ai vaccini, l’omeopatia mostra che non è solo una
questione di quantità, tanto più quando un mix di veleni viene iniettato direttamente
all’interno dell’organismo di un bambino di tre mesi.
La seconda motivazione è che affronta le cose secondo una logica estranea alla
semplificazione di tutto condotta dalla pseudoscienza che si identifica nel Patto. Se per
loro non è dimostrabile scientificamente (se non per gli evidenti risultati: tra i casi più
eclatanti ufficialmente riconosciuti c’è il successo contro l’epidemia di leptospirosi a Cuba
nel 2007) è solo perché la loro scienza sa vedere la centesima parte della ricchezza della
vita.
Pensiamo all’acqua che è vista solo come H2O mentre assume strutture e
comportamenti diversi a seconda delle varie informazioni che ha ricevuto (fatti
assolutamente dimostrati scientificamente; d’altra parte le figure legate alle varie
cristallizzazioni c’erano già negli antichi mosaici delle Chiese e anche prima).
E’ il dramma di una scienza arrogante che pensa di esaurire in sé tutta la
conoscenza. E gran parte del mondo cattolico difende questa scienza invece di sostenere
ogni ricerca che abbracci la complessità del mistero della vita donataci dal Padre, di cui la
medicina moderna può essere certamente uno dei sostegni in casi di vera emergenza.
Ci sono tantissime altre cose da notare di cui ho parlato nelle altre lettere, ma voglio
concludere tornando al primo punto, alla natura umana creata da Dio.
E’ doveroso per la Chiesa occuparsi di aborto e gender, di migranti e ingiustizie, ma
c’è ancora troppa fatica a vedere il livello di destrutturazione, di umiliazione della natura
umana voluta da Dio a sua immagine che le logiche di questa civiltà stanno portando,
medicina compresa.
Nella Chiesa c’è la paura di essere considerati retrogradi rispetto alla scienza e così
ci si limita a discorsi sull’uso delle cose. Non ci si rende conto di quanto è grave che la
nostra vita sia sempre più dipendente da stampelle tecnologiche in ogni campo che fanno
man mano impoverire tutta la ricchezza dei doni che Dio ci aveva fatto per la nostra
autonomia nella comunione.
L’intelligenza non viene più usata per inserirsi nella creazione di Dio ed abbellirla
secondo i Suoi pensieri; viene usata per alterarla alla radice, costruendo un mondo
artificiale che ne è la negazione. Gran parte della tecnologia, che non è la tecnica ma ne è
la deformazione, obbliga l’uomo ad adattarsi al suo linguaggio e quindi è già in sé
tecnocrazia. Lo stesso vale per il modo con cui affrontiamo salute e malattia.
Spero che riusciate a capire più in profondità la gravità del problema e possiate dire
una parola profetica.
 
Un saluto nel Signore
 
don Marco Belleri, via Roma 1, 58038 Seggiano GR
Seggiano 28 gennaio 2019