lunedì 26 settembre 2016

Le sontuose nozze di un Coltivatore Diretto...di erba.

Le sontuose nozze di un Coltivatore Diretto...di erba.

Ha suscitato sdegno fra le commentatrici del programma domenicale di RAI 1, moderate dal "moderato" Giletti. La pretesa di un onesto coltivatore i erba, di poter vedersi avverare i propri sogni portando la donna del suo cuore all'altare, nientemeno che in elicottero. Beninteso si tratta di una modesta aspirazione di un modesto coltivatore diretto, che vuol mostrare ai compaesani l'eleganza e la bellezza della donna della sua vita e la ricchezza acquisita col DURO lavoro dei campi. Questo fatto ha dato la stura a manifestazioni verbali di sdegno da parte di commentatrici che non aspettavano altro per prendersela con qualcuno che non può fare ( apparentemente) ritorsioni. In un paese come il nostro dove le tasse sono inventate ed imposte da fior di delinquenti, la Giustizia è tutto fuorché giusta, dove le banche derubano I PROPRI CLIENTI impunemente, dove in una città come Roma è possibile defraudare i cittadini del diritto più semplice, quello alla salute, scendere con l'elicottero sulla piccola piazza di un piccolo paese è un reato che GRIDA VENDETTA. Giustamente l'avvocato del trasvolatore, presente al dibattito, ha fatto presente che se questo arrivo fosse avvenuto in altre regioni...magari NON in odore di società di uomini d'onore, ma che NOI sappiamo essere OVUNQUE presenti, l'atto che turba i sogni di vergini e zittelle NON avrebbe creato scandalo...ma l'abbrivio era quello e lo scopo era creare sdegno, indignazione, corruccio. La moralità corrente degli italiani deve essere stimolata con opportune sollecitazioni, atte proprio a far indignare per il furto di 100 euro ma NON per quello costante & regolare di milioni di euro vita natural durante. Scrive a tal proposito un grande scrittore cattolico degli anni venti del '900:...Un sentimentalismo molliccio, un'arcadia rinfrascata, un sessualismo equivoco da ermafrodito, variegato dalle gore di un misticismo indefinibile che, per mancanza di un fuoco interno, si rappiglia tra il Diavolo e Dio, un temperamento eclettico, liberalesco, borghese, che concilia tutto, che marita tutto, che esalta tutto in un amore diluito che ha la temperatura e l'insipidezza sistematica e disgustosa dell'acqua tiepida, un piagnucolio sistematico, antipoetico, insistente uggioso come uno stillicidio, su quelle troppo famose disgrazie commentate sempre in strofe alla saccarina. Per giudicare questo andazzo basta conoscere chi l'ammira:dal maestro elementare al professore universitario, dal giornalista alla dattilografa, dal caposezione al seminarista.... 

Georgius Vitalicus