domenica 21 settembre 2014

20 Settembre.

Oggi, quasi ieri, vista l’ora tarda, è il 20 Settembre.
Molte strade sono intitolate a questa data, in Italia. Spesso sono tra le migliori: viali alberati, centri storici ed  eleganti. Ma se chiedete ad un giovane cosa sia o sia stato il 20 Settembre nella nostra Storia, pochi risponderanno in modo appropriato. Eppure se vi hanno dedicato tante strade….
Il 20 Settembre del 1870 i Bersaglieri del Generale Lamarmora fecero irruzione nella “breccia” praticata dall’artiglieria savoiarda nelle mura di Roma, a Porta Pia, ed entrarono nella Città, conquistandola.
Di fatto decretarono la fine del potere temporale del Sovrano assolutista che sedeva sul Soglio Pontificio.
Ed i Savoja poterono finalmente sedersi sul trono nel Palazzo del Quirinale: “Il padrone sono me!” frullava nella mente dell’esule e clandestino Re d’Italia. Esule perché aveva ceduto la sua terra d’origine, la Savoja a Napoleone III, unitamente a Nizza, per l’aiuto ricevuto nella cosiddetta Seconda Guerra di Indipendenza, quella del 1959, che gli permise di arraffare il Veneto e vicinanze. Clandestino perché per arrivare a soddisfare la libido di potere, aveva operato ogni genere di nefandezza, contro ogni legge e morale. Non sto a descrivere le radiose giornate dell’occupazione del Regno delle Due Sicilie, dei Plebisciti precompilati, delle spoliazioni e grassazioni inflitte alle varie Popolazioni, dall’Emilia al Meridione; clandestino perché si prese il Veneto et ultra senza interpellare le Popolazioni. I pirati saraceni (mamma, li Turchi!) erano di natura identica, ma almeno facevano dichiaratamente i pirati.. Esule, clandestino ed oppressore. Questo era il Trono dei nSavoja.
Ma è la faccia più bella ed accettabile della loro storia.
Quello che non arrivarono a capire (che ci volete fare? Li hanno disegnati così….) è che a Roma un re c’era già. Il papa.
E con l’acume tipico dei Savoja, crederono di aver vinto e di aver costretto i cardinaloni ed il loro capo a starsene rintanati in Vaticano.
Errore storico.
Errore politico. Cioè qualcosa peggio di un delitto: la stupidità è peccato mortale, nella Storia. Il precedente re di Roma -il papa- non aveva la stessa libidine provincialotta dei Savoja. Infatti abbozzò. E attese al varco il potere che lo aveva sculacciato. “I Savoja si sono presi Roma? E noi ci prendiamo tutta l’Italia”.
Certo, il papa non ha usato le Guardie Svizzere per attuare la sua vendetta, non ha usato la forza militare. Ma la vendetta, spietata come è sempre quella della chiesa romana, ha atteso i suoi tempi, ha operato con le sue logiche, ha attuato la sua strategia di infiltrazione. Ha usato politici e banchieri, ha fatto mercimoni con personaggi non presentabili, ha scatenato vere e proprie guerre mefitiche di religione. Ed oggi gode di privilegiatissime posizioni di potere in tutti i campi, dalla scuola alla finanza, dai media alla ricerca, dalle industrie alla politica interna ed estera. Esenzioni e prebende comprese. Condiziona scelte sociali e indirizzi morali. Censura e pone il veto dove crede…….
Mica male come risultato in un secolo e mezzo di vendetta. Avrebbero dovuto starsene rintanati  ed invece sono esondati per ogni dove, in ogni attività
Certe volte mi viene da pensare che siamo nel più bel Paese del mondo, e che quindi la Storia, la Natura, un ipotetico Demiurgo o … “Architetto del Mondo” (sottile allusione….) voglia di tanto in tanto farci quasi pagare le tante meraviglie che ci ritroviamo. Si chiama “legge del contrappasso” . A noi, per bilanciare le meraviglie dello Stivale, è capitata la peggior Casa Regnante d’Europa.
Del resto il Principe Ruffo di Calabria, in uno scatto d’ira, rivolto al Re d’Italia disse: “Noi eravamo già nobili da secoli quando voi pascolavate ancora le vostre capre sulle Alpi”.
Il 20 Settembre avrebbe potuto essere una giornata di festa, da godere insieme.
Avrebbe dovuto essere la festa della libertà, libertà da condizionamenti di chi pretende che la sua morale sia obbligatoria per tutti.
E’ stata invece l’inizio della discesa progressiva, interrotta solo per venti anni. Ma questa è un’altra storia (E non mi si citino i Patti Lateranensi: fu il modo di tacitare la curia; del resto le Associazioni in Camicia nera sostituirono le Associazioni cattoliche. Ed il papa fu costretto, con bizantina astuzia, a dire: “….l’Uomo che la provvidenza divina aveva stabilito di farci incontrare”. Naturalmente dopo cambiò comportamento….).
20 Settembre: quello che avrebbe potuto essere e che non fu. Peccato (Roma, quella vera, spargeva il sale sopra le città nemiche….)

Fabrizio Belloni